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«Sicuro che vada tutto bene?» chiese Seokjin, camminando per il corridoio verso un'ala dell'edificio in cui Taehyung non era mai stato prima.

«Certo, perché?» rispose il castano con nonchalance, sentendo la fastidiosa sensazione di bagnato tra le gambe.

«Jungkook sembrava strano» continuò il biondo e Taehyung trattenne una risata, mordendosi il labbro inferiore per non sorridere.

«Tu dici? Mi ha solamente mostrato un paio di mosse»

«Il corpo a corpo è la sua specialità» spiegò il biondo.

«Sì, in effetti l'ho visto un po' eccitato» rise in silenzio Taehyung, scandendo l'ultima parola.

Seokjin voltò lo sguardo verso il castano e alzò un sopracciglio, mentre l'altro ignorò completamente il maggiore, ridendo in silenzio e continuando a camminare.

Presero l'ascensore e arrivarono a un piano probabilmente sotterraneo dell'edificio, vista l'umidita e la frescura che si poteva avvertire nell'aria.

Passarono per un corridoio con tante sorte di celle, pareva quasi di stare in una prigione ed ora Taehyung capiva che tutto questo era il vero ambiente in cui operava Stigma. Non la grande associazione che sembrava agli occhi di tutti, ma una delle più grandi gang della mafia di tutta Seoul.

I due entrarono in uno stanzone spazioso e illuminato da delle luci abbastanza fioche. Muri e pavimento erano rovinati da umidità, ragnatele e sporcizia. Al centro c'era una sedia sulla quale era seduto Donghyun, mani e piedi legati ad essa, impedendogli ogni sorta di movimento. Yoongi era in piedi davanti a lui, con le mani dietro la schiena. Altri due uomini erano nella stanza, ai due lati del prigioniero. Ad un lato, seduto su un'altra sedia a poca distanza dagli altri, c'era Namjoon che osservava la scena. Non appena Seokjin vide quest'ultimo, accorse da lui, andandosi a sedere sul suo grembo e portandogli una mano intorno al collo per supporto.

Taehyung guardò la scena con stupore, poi i suoi occhi si incontrarono con quelli del biondo, che gli rivolse un sorriso dolce.

«Loro due stanno insieme» si sentì dire, e il castano si girò, notando solamente allora il boss che si era avvicinato a lui.

Taehyung sorrise anche lui nel vedere la coppia, poi camminò verso di loro con Yoongi.

«Dov'è Jungkook?» chiese il boss e, proprio quando Taehyung aprì la bocca per parlare, la porta della stanza si aprì e il moro raggiunse il gruppo, appostandosi accanto al castano.

Jungkook gli lanciò un'occhiataccia, mentre l'altro sorrise provocatorio, poi entrambi si focalizzarono su Yoongi.

«Farlo parlare si sta rivelando più difficile di quanto sembrasse» annunciò il boss, e Taehyung voltò lo sguardo sull'ostaggio.

Aveva dei lividi in faccia, probabilmente causati da colpi ricevuti dai membri di Stigma. Negli occhi si poteva vedere spavento e agitazione, che l'uomo però mascherava rimanendo con la bocca serrata, provando fedeltà alla sua gang.

«Credo che dovremmo passare a metodi più drastici» continuò Yoongi, e gli occhi degli altri quattro si puntarono improvvisamente su di lui.

Al contrario dell'espressione di Taehyung, confusa e sperduta, gli altri tre guardavano il loro boss con serietà e consapevolezza di quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Seokjin si era addirittura alzato dal grembo di Namjoon, permettendo anche a quest'ultimo di alzarsi.

Yoongi guardò uno degli uomini ancora vicino a Donghyun, che lo stava fissando, prima di fare cenno di sì con la testa.

Poi, tutto il gruppo si avvicinò al prigioniero, per vedere cosa sarebbe accaduto di lì a poco.

S T I G M A ; taekookWhere stories live. Discover now