Capitolo 3

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Dopo il colloquio le giornate si portavano avanti con una lentezza che ovviamente percepivo solo io, la mia casella di posta elettronica era aperta su qualsiasi mezzo tecnologico posseduto da me ,dalla mia famiglia e da quella di Mat, in parte partecipe anche lui a questo mio assurdo sogno.
-finirai per sfondare lo schermo- mi riprende mia madre portandomi una fumante tazza di tisana ai ribes.
-sto solo guardando l'orario- mento e la guardo sperando che mi perdoni per tutte queste ansie che le sto facendo avere in questi ultimi anni della mia vita.
-sai come diceva la nonna? La pentola che vien guardata non bolle mai- si venne a sedere sul braccio della poltrona su cui mi ero arenata come moby dick esattamente quattro giorni fa.
-e che voglio una risposta, bella o brutta che sia voglio poter andare avanti, questa situazione di stallo mi fa stare peggio, peggio che se fosse un no- le dico poggiando la testa sulle sue gambe
-lo so tesoro, ma questo è il mondo del lavoro- mi accarezza il viso
-vorrei tanto fosse un si, sarebbe troppo bello mamì- le dico chiudendo gli occhi.
-hey famiglia- ci saluta mio padre lasciando la ventiquattro ore all'ingresso cosi come il cappotto
-tesoro, ti hanno dato una risposta?- mi chiede
-no papi- dico sconfortata, ma lo vedo tirarsi su i pantaloni del vestito e piegarsi vicino al mio volto
-allora perché sei qui con questa faccia sconsolata come se ti avessero detto di no? Bisogna aspettare bimba e comunque vada non è una sconfitta, solo una battuta di arresto da cui ripartire, lo sai bene che non bisogna mai arrendersi- mi lascia un bacio in fronte
-sapete cosa? Stasera papà porta te e la mamma fuori a cena e sono sicuro che il mio gioiello avrà il posto che si merita- lascia un delicato bacio sulle labbra di mia madre e dopo di che si versa un bicchiere d'acqua fresca.
-su Carlotta, vatti a preparare e tu Gwen chiama Mattia , stasera si va fuori a cena - mi alzo dalla poltrona e salgo in camera.
-Mat- lo sento sbadigliare dall'altro lato
-ma dormivi?- gli chiedo e lo sento grugnire
-ti chiamo per dirti che stasera mio padre ci porta a cena, hai solo un'ora per poter essere almeno decente, sfruttala bene- stacco e corro al bagno per farmi una doccia veloce e una rinfrescata.
Prima di entrare in doccia metto la play list di Cesare Cremonini e mi butto sotto il getto dell'acqua calda; il bagnoschiuma ai frutti di bosco è delizioso tanto che mi prenderei a morsi talmente è dolce il profumo che assorbe la mia pelle ma, per evitare che mio padre inizi a strillare come tutte le volte, mi sciacquo veloce ed esco frizionandomi i capelli neri che asciugo con una piega mossa direttamente con il phono e la schiuma .
-Gwen, sbrigati e ti ho detto mille volte che non mi piace che tu accenda il phono nel bagno dopo esserti fatta la doccia- mi richiama mio padre ricordandomi che non devo occupare il bagno ne tanto meno tentare di rimanere fulminata; esco sorridendogli con una faccia innocente, la stessa che utilizzavo da piccola per venir fuori dai pasticci in cui mi intrufolavo, e lui oggi come allora mi guarda contrariato ma poi mi sorride come ogni padre innamorato della propria bambina.
-tu mi farai perdere anni della mia salute- mi dice baciandomi in fronte e socchiudo gli occhi assaporando il solito profumo che ormai mi ricorda le braccia di mio padre e quella impagabile sensazione di protezione che solo un padre può infondere alla propria bambina.
-su vai a vestirti- mi lascia andare in camera e apro la cabina armadio alla ricerca di qualcosa di caldo ma bello allo stesso tempo.
Decido di indossare un paio di jeans a vita alta, un maglioncino a collo alto bianco, un paio di stivaletti bassi di cuoio e il cappotto color senape, chiaramente indosso anche la calza maglia perché sono un tipo particolarmente sensibile al freddo e come al solito metto unicamente del leggero mascara sulle ciglia giusto per mettere in risalto i miei occhi marrone chiaro gentilmente ereditati dal mio nonno paterno.
-signorina Meneghini, lei ha solamente venti minuti per uscire pronta dalla sua camera- mi avvisa mia madre bussando alla porta e questo mi fa accelerare nel vestirmi.
Corro in bagno a spruzzarmi una generosa quantità di profumo, lo stesso che almeno negli ultimi sei sette anni ha impregnato qualsiasi capo che abbia mai indossato.
Narciso Rodriguez.
-eccomi- salto l'ultimo scalino e faccio una piccola giravolta su me stessa, recupero la mia    borsa a tracolla di Gucci, uno sfizio decisamente costoso che mi hanno fatto i miei per natale e la indosso.
-ci vorrebbe un bel cappello!- mi dice mio padre, prima che mia madre salga sopra e vada a recuperare la sua bombetta che mi passa e indosso.
-fermi tutti- li vedo arrestarsi al mio fianco di fronte lo specchio dell'entrata e faccio un piccolo boomerang da postare sul mio profilo social, taggando Mattia avvertendolo del nostro arrivo.
-Allora ragazzi, dove andiamo di bello per cena?- ci domanda mio padre, io e Mat ci guardiamo per due minuti buoni prima di sorriderci ed esclamare insieme -KOI !-
-sushi?- domanda mia madre e noi annuiamo
-vada per il sushi allora- dice mio padre oramai abituatosi e rassegnatosi.
Mezz'ora piu tardi siamo seduti all'ultimo dei tavoli disponibili, trovato libero per grandissima fortuna.
-allora Mat, come va con l'università?- domanda mio padre, realmente interessato alla carriera del mio miglior amico che per lui è stato più un figlio che un semplice amico di infanzia.
-sono al quarto anno e ho solo una materia indietro che conto di dare per Aprile se tutto fila liscio- mio padre e mia madre gli sorridono sentitamente contenti, infondo a mio padre sarebbe piaciuto se avessi fatto giurisprudenza come la mamma o medicina come lui, ma stare in contatto con le persone da tutte le parti del mondo e in generale il mondo dell'economia hanno sempre fatto parte di me, in compenso però Matt sembra essere veramente bravo a destreggiarsi tra un manuale di diritto e l'altro.
-siete pronti per ordinare?- ci chiede la cameriera giapponese sempre cosi graziosa nei suoi tratti orientali
-si, due barche, due numero ventuno , tre numero nove e i gamberetti in tempura per noi due- dico a nome mio e di Mat che ormai amico fedele di sushi lo conosco veramente bene.
-faccia lo stesso per noi- dice mia madre e la cameriera ci ringrazia e va via
-Gwen, non so se te ne sei accorta ma i nostri piatti preferiti hanno gli stessi numeri della joya e del pipita- ci rifletto su e annuisco.
-menomale figlio mio che tifi la juve, sennò mi sarebbe toccato tenerti lontano dalla mia bambina- dice scherzando, o forse no.
-Marco!- lo riprende mia madre e scoppiamo tutti a ridere
-quando sposerò Dybala, prometto di portarglielo a cena almeno una volta al mese- gli dice con molta tranquillità come se stesse parlando del  tempo che c'è  fuori, io e mia mamma ci guardiamo rassegnate dalla follia di Mat e sorridiamo perché alla fine è per questo che lo amiamo.
-eccoci serviti- ci portano le ordinazioni e mangiamo tranquillamente almeno fino a quando una serie di avvertimenti di notifiche iniziano a tartassare il mio telefono e quello di Mat, per un attimo ho un momento di serio panico, convinta che finalmente possa avere una risposta ma con la paura di saperla.
-Gwen, perché Paulo Dybala mi sta seguendo su Instagram?- mi dice con una voce decisamente al limite delle urla.
-per pietà? Perché gli avrai cosi intasato la chat che probabilmente ha provato compassione per te- gli dico ridendo
-ah ah, spiritosa...comunque ha iniziato a seguire pure te- lo guardo per vedere se dice sul serio e quando mi rendo conto che non sta mentendo, vorrei urlare pure io.
-mi avrà seguito perche cosi quando sarà tentato di bloccarti e denunciarti alla polizia mi manderà un messaggio e gli ricorderò che tra tanta malattia mentale un po' di dignità c'è- mi arriva un chicco di riso in faccia e mio padre scoppia a ridere seguito da mia madre.
-vuoi la guerra Palomelli?- lo dico guardandolo con sfida
-fatti sotto Meneghini- mi dice sbattendo le bacchette e staccandosi un pezzo di alga dal naso
-stop ragazzi.- ci blocca mia madre ricordandoci di avere più di dodici anni e di essere in un ristorante elegante in pieno centro a Torino.
-non finisce qui Palomelli!- gli dico soffiando sulle bacchette come se fosse la canna del fucile
-non finisce qui!- mi dice
Ritorniamo a cenare tranquillamente e ridendo delle gaffe tipiche dell'estrosità di Mat e del fatto che vuoi o non vuoi quando si è partner in crime le pene vanno scontante insieme.
A mezzanotte e tre minuti siamo in macchina pronti a tornare a casa, Mat si auto invita a dormire da me, ma tanto ormai ha più cose da me che a casa dei suoi.
-vieni qui babe- gli dico avvicinandomi a lui e facendomi abbracciare per scattare una foto da postare sulla mia ig-story con il testo di          "hermano hermoso loco 😜" .
-ora il mio ragazzo ti dirà quanto sono bello e ti chiederà la mano e tu ci darai la benedizione- dice facendomi sorridere.
Blocco lo schermo e prima che possa posarlo nella borsa mi arriva una notifica.
*paulo dybala ti ha appena inviato un messaggio*
              << mi hermoso amor loco 😂🤣🤣>>
Rimango sconvolta dal messaggio e mi giro a guardare Mat che se ne sta tranquillo al suo posto
-Mat, sicuro che non sei seriamente diventato qualche stregone?- si avvicina immediatamente strappandomi il telefono dalle mani
-Carlotta, che significa " mi hermoso amor loco?" - mia madre si gira a guardarci
-mio bell'amore pazzo- Mat caccia un urlo che mio padre rimbalza dallo spavento
-oddio, te lo avevo detto ci sposeremo- mi dice Mat
-rispondigli dai- mi dice
-e che gli dico scusa, non lo conosco nemmeno- dico cercando di evitare quest'altra figura di merda
-che ne so, qualcosa spagnolita come piace a lui- mi dice pensando che la sua sia una grandissima idea
<< es una declaration de amor? >>
                           <<para ti? O para mat?>>

<<para mi? No tengo nada que ver con eso>>

                          <<para ambos ☺️🤪>>

<< buenas noches Paulo, muchos besos de tu futuro esposo 🤪>>

                    <<buenas noches locos 😘😎>>

Spengo il cellulare, e Mat ha la faccia di uno che dice " si adesso però traduci"
-a casa- gli dico e lui annuisce mettendo un piccolo broncio adorabile.

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Hey patatine ❤️, ecco a voi il terzo capitolo
Cosa ne pensate dell'amicizia tra Gwen e Mattia?
Mattia potrebbe essere un vostro migliore amico o preferite persone molto meno casiniste?
Fatemi sapere tutto e se vi va lasciate una stellina 🌟.
Besos a todos 😘

Fino Alla Fineحيث تعيش القصص. اكتشف الآن