Capitolo 48

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-Gwen!- mi disse non appena arrivò alle mie spalle, poggiando i palmi della mano sulla sedia che mi reggeva.
-si?- gli chiesi e persino Agnelli rimase sorpreso.
Mi abbracció di slancio portandomi con il corpo quasi sul tavolo e non ci capii molto perché mi sentii frastornata.
A Gonzalo non sono mai piaciute le sorprese e questo Lara me lo aveva detto fin da subito ed io mi ero preparata al peggio.
-sei la persona migliore della mia vita- lo guardai e gli sorrisi stringendogli una guancia tra le dita
-dopo Lara- gli sussurrai in un orecchio e lui scoppiò a ridere annuendo.
-vieni a sederti vicino a noi- feci di no con la testa e capì immediatamente il perché e gliene fui grato per non aver insistito.
La cena fu ottima e come al solito mi trovai totalmente a mio agio tra le chiacchierate di Agnelli, Nedved e Marotta. Il mister solo un po più a sinistra del Presidente si divertita a rimproverare qualcuno che chiedeva il bis, promettendogli più giri in campo come penitenza. Ogni tanto, con molta indiscrezione i miei occhi si posavano sul corpo di Paulo che, totalmente rilassato discuteva con i suoi compagni di squadra. Aveva un'espressione del viso molto rilassata, le rughette alla fine sei suoi occhi abbellivano quel meraviglioso sorriso che stava regalando alla mamma di Gonzalo, lasciandosi coccolare dai modi gentili e affettuosi che la pittrice non mancava di riservargli. Era impossibile non notare come brillasse davvero, come la schiera di denti perfetti e bianchi quasi come un neon accesso, fossero in grado di oscurare tutto il resto.
Desiderai ardentemente potergli stare accanto a stringergli la mano sotto al tavolo e a percepire il suo odore rilassandomi e sentendomi a casa.
Non era la prima volta che partecipavo ad una cena simile, a casa era un po diverso perché conoscevo lo Juventus Center e le cene sembravano le solite di sempre, in trasferta ci tenevo a mantenere la professionalità e forse diventavo un po rigida ma era una normale reazione della mia mente e del mio corpo.
-il rendimento di Paulo è spettacolare, sembra aver trovato un equilibrio strepitoso- fu la prima frase che catturò totalmente la mia attenzione.
-fortunatamente è un ragazzo che ascolta i consigli- continuò Allegri che mi sorrise di nascosto facendomi arrossire.
-basta incontrare le persone giuste- commentò Agnelli osservandomi velocemente mentre un pezzetto di pane rischiava di andarmi di traverso.
La sera ero filata dritta dritta in camera, accusando un leggero mal di testa e defilandomi rapidamente da discorsi scomodi che mi avevano tenuta sul chi va là per tutta la cena.
"aprimi" recitava il cellulare. Mi alzai dal letto e mi diedi una rapida occhiata allo specchio della stanza, come al solito il pigiama che indossavo era imbarazzante ma fortunatamente niente minnie e topolino, quello era rimasto a casa insieme alle lenzuola della dottoressa peluche.
-non dovresti essere a letto?- gli chiesi non appena lo feci entrare nella mia stanza; si portava dietro un piccolo beauty di pelle nera ed ero quasi certa di sapere cosa contenesse.
-infatti sono venuto a dormire- poggiò la sua roba in bagno e riemerse da lì guardandomi sorridente. Mi venne incontro e mi baciò la guancia e le sue labbra si spostarono più vicine alle mie ma si fermò guardandomi e chiedendomi tacitamente il permesso.
Le sue labbra fresche entrarono a contatto con le mie e il mio corpo si appoggiò leggermente al suo, mentre le sue mani si poggiarono ai lati del mio volto e mi trattennero stretta a se.
-mi sei mancata- mi sussurrò
-anche tu- gli risposi mentre i miei occhi si perdevano nei suoi.
Ci accomodammo sul letto e la televisione accesa, a basso volume, riempiva l'aria di suoni accompagnando gli schiocchi rumorosi dei nostri baci.
No ne avevamo mai abbastanza.
Tra di noi c'era già dell'intimo, benché ancora non avessimo rotto questa barriera e probabilmente avremmo dovuto aspettare ancora un po, ma non troppo. Il mio corpo era attratto dal suo in un modo che ancora faticavo a credere e tutto dentro di me sembra essere divenuto dipendente dalla sua voce e dal suo profumo di uomo e bambino allo stesso tempo.
-Gwee-n- mormorò con voce rauca, stringendomi le cosce e arpionandole sulle sue
-shss- gli baciai il collo, in un punto sensibile che gli fece gettare il collo all'indietro e ne approfittai per baciargli lentamente il pomo d'Adamo.
Sapevo cosa stava succedendo e il fatto che fossimo entrambi lucidi e coscienti mi sbalzò su un mondo pieno zeppo di consapevolezze. Volevo quest'uomo così tanto che tutti i miei freni inibitori di donna scomparivano e la passione mi sbocciava dentro.
Avevo continuato ad osservare i suoi occhi nascosti dalle palpebre che si stringevano spasmodicamente e le labbra che vennero torturate dai suoi denti e che le avevano rese rosse come il sangue.
Accarezzò il mio corpo da sotto la maglia del pigiama e il mio cervello iniziava ad annebbiarsi e abbandonava tutta la lucidità in un piccolo punto remoto dell'universo. Avvertivo la più importante delle necessità, quella di baciargli ancora una volta le labbra ma mi anticipò capovolgendo il mio corpo sotto il suo, intrappolandomi tra la frescura delle lenzuola ormai stropicciate e il fuoco ardente del suo corpo agile e caldo come se fosse la personificazione del sole.
Apri i suoi occhi e incontrò i miei, completamente neri e liquidi.
Mi baciò il mento e poi le spalle, lasciando una scia di fuoco che fu la disfatta finale. Emettei un basso verso animalesco vicino al suo orecchio e sgretolai come sabbia, tra le sue braccia che si appoggiarono al mio corpo tramortito da quella che pensai fosse la più bella fine del mondo.
Regolarizzare il respiro fu più difficile di quello che mi ricordavo; con gli occhi chiusi cercavo di acquistare tutte le mie proprietà fisiche e mentale da essere umano e quando riuscii a percepire il tempo e lo spazio che mi circondava, mi girai ad osservarlo ed era ancora più bello.
-sei ancora vivo?- sdrammatizzai e lo vidi sorridere.
Mi guardò e mi bacio teneramente stringendomi al suo petto e coprendoci con le coperte.
-forse sono in paradiso- sussurro e gli strinsi le mani che giacevano sulla ma pancia
-buonanotte- gli dissi , lasciando crollare la mia testa sul morbido cuscino del letto.
L'indomani mattina il profumo del deodorante di Paulo era sparso per tutta la camera e le lenzuola avevano la sua impronta ma erano fredde, segno che si era dovuto svegliare molto prima di me. Erano le nove del mattino e stasera si sarebbe disputata la partita che teneva tutta Italia in trepidante attesa. Dal balcone della mia camera, mi ero affacciata tenendomi coperta con le lenzuola e avevo osservato il mare lasciandomi cullare per alcuni secondi.
"il mister lo sa" un breve e conciso messaggio che lessi mentre stavo portando il cucchiaio pieno di cereali e latte caldo alla bocca.
-buongiorno- mi saluto contenta Lara e il suo evidente succhiotto nascosto malamente dai capelli mi fece sorridere.
Higuain aveva del tutto scartato la sorpresa e se prima avessi dei dubbi ora, ero del tutto certa che gli fosse piaciuta.
-buongiorno- la salutai con altrettanta contentezza.
-dimmi che hai con te del fondotinta- mi sussurro più vicino ed io annui immediatamente. Il fatto che potessimo diventare delle vere amiche e complici mi piacque parecchio .
Nel primo pomeriggio raggiungemmo lo stadio e in quel momento mi venne detto che per questioni di sicurezza la tifoseria Juventina, che aveva ovunque da sempre accompagnato la squadra, stasera non sarebbe potuta essere presente. La notizia mi infastidì parecchio ma non lo diedi a vedere, concentrandomi invece sugli allenamenti dei ragazzi.
Per sicurezza tutto lo staff medico era venuto in campo e stavamo particolarmente attenti a Gonzalo e ai suoi movimenti. Nel frattempo lo stadio iniziò a popolarsi di gente che sventola fiera la bandiera della propria squadra di appartenenza. Qualcuno , infinitamente stupido incoraggiava fischi e cori contro Gonzalo ma lui sembrava sereno e si divertiva con i suoi compagni ignorandoli bellamente.
Ero fiera di loro e del muro di protezione che innalzavano ogni volta qualcuno di loro si trovava in una posizione di svantaggio. Continuavano a mantenere la concentrazione e questo fece innervosire il tifo napoletano che non ottenne quello che sperava.
-non si fermeranno- mi avvisò Lara
-ti giuro, spero che gli faccia un goal- ci speravo davvero perchè ne avevo le scatole piene di questo stupido comportamento da bambini capricciosi ed evidentemente invidiosi.
Cori di "Traditore"aleggiavano nell'aria e il mio sangue ribolliva nelle vene rendendomi isterica; Nancy dietro di me continuava a guardare il marito e insieme ridevano della situazione a dir poco ridicola che si stava venendo a creare.
-se sperano di demoralizzarlo si stanno sbagliando- ne ero certa, lo vedevo da qui quanto i fischi e gli insulti lo stessero caricando.
Li avrebbe asfaltati, su questo non potevano esserci dubbi .
Alle nove in punto venne fischiato il calcio di inizio e mi concentrai su Insigne, perché nonostante il VAR, quel giocatore non mi era mai piaciuto, nemmeno quando giocava in nazionale.
Il primo tempo è molto veloce. Il Napoli attaccava , come di consueto soprattutto sulla sinistra, e aggredisce parecchio sul portatore di palla. Il primo brivido arrivó quando Pjanic, a pochi minuti dall'inizio di partita, provò a chiudere ma perse la palla e Allan innescò il movimento che portò Hamsik di fronte a Buffon , tirò sbagliando angolazione .
Il capitano del Napoli fallì l'aggancio per una manciata di centimetri e la sensazione di sollievo mista a goduria che provai fu immensa.
Le urla di lamento che provenivano dalla tribuna di fronte alla nostra,erano come boati che non smettevano di cessare.
La risposta della Juve è in una veloce ripartenza di Douglas Costa, the flash, che mette Higuain davanti al portiere: tocco da sotto al quarto minuto ma Reina è bravo nell'opporsi. Se fosse entrata sarebbe stata una palla goal spettacolare, di quelle raso terra che nella maggior parte dei casi ti spiazzano.
Ci aveva provato e per poco non ci era riuscito. Quello era il mio numero nove, quella belva inferocita che aveva appena messo il suo cuore e la sua dignità di uomo al posto della palla e che aspettava il momento giusto per metterla in rete .
È questa l'azione che permette alla squadra di rompere il ghiaccio, da qui in poi sembra che la Juve inizia ad impossessarsi del campo,costringendo la squadra avversaria a crossare di continuo.
Non mi importava nemmeno se il mio tifo da Juventina sarebbe stato volgare e non importava nemmeno se avessero chiamato un esorcista per calmarmi, volevo che vincessero perché eravamo in cinquanta contro un popolo intero.
La Juve rischia un po' nei passaggi, ma è comunque nella circolazione di palla l'arma migliore per cercare di scardinare la difesa avversaria.
Il Napoli sembra un po' scarico fisicamente, la furbizia tecnica del gioco del mister è evidente.
Vuole farli correre da una parte all'altra riducendo la loro prestazione fisica e il trucco funziona.
Più o meno come nella situazione precedente, Douglas Costa esce rapido e scarica palla su Dybala che la tiene tra i piedi giocandola per alcuni secondi.
Paulo si guarda a sinistra ma non trova nessuno,diversamente da destra dove il corpo carico di Higuain,sembra essere nato per tirare questa palla in porta.
La Joya gli fa un meravigliosissimo assist e gliela passa immediatamente, proprio nel momento esatto in cui, ritrovandosi da solo dentro l'aria la lancia furiosamente in porta violandola.
-GOAL - urlo in preda alla gioia.
Gonzalo corre sotto la loro curva e fa il segno alle orecchie come a dire "scusa, dicevate?".
Il suo volto è colmo di gioia e si abbraccia stretto con Paulo, probabilmente ringraziandolo per avergli concesso il quinto goal contro il Napoli.
Con la mano intatta , se la porta sulle sopracciglia e guarda da lontano cercando probabilmente il volto di De Laurentis.
Io posso vederlo da molto più vicino e sta rosicando come un pazzo.
Questo è il prezzo da pagare quando le bocche non vengono sapientemente chiuse ed è concesso loro,la possibilità di sputare letame.
- dovevo farla una figlia femmina come te- mi urla Jorge mentre il mio corpo è in piedi,proteso verso il campo.
Nel secondo tempo la Juve alza il pressing, forse non appagata e non tranquilla per il vantaggio.
Quello che si sta attuando è palesemente una giocata di difesa e benché la barriera Chiellini-Benatia-Barzagli, sembra essere impenetrabile, al cinquantacinquesimo minuto Callejon tira dal limite e lascia col fiato sospeso tutta la difesa bianconera prima di spegnersi sul fondo.
Al minuto 68, la Juve sfiora il raddoppio con la grande palla di Pjanic sul secondo palo, Hysaj si perde Matuidi che conclude a colpo sicuro: il riflesso di Reina ha del miracoloso, per loro.
In mente mi balena la frase di Totó, uno dei più famosi uomini del cinema italiano e mai come adesso ne capisco il significato.
"Dudù, a Napoli noi campiamo di miracoli"
Poco dopo tocca ad Insigne andare vicino al pari con un diagonale che termina fuori,grazie ad una maestosa parata da parte di Buffon .
I cambi spezzano il ritmo e non aggiungono molto ad un finale in calando, soprattutto per un Napoli meno brillante del solito, con un Callejon non pervenuto e che con la prima sconfitta in campionato sente sul collo il fiato di una Juve ritrovata, cinica e solida.
A fischio di fine partita c'è la consapevolezza di aver portato a casa i tre punti e con un goal spettacolare di Gonzalo, goal che per rimarrà nella storia anche solo per il semplice fatto che veniva da un intervento subito nemmeno cinque giorni prima e che, fino all'altro ieri mattina la sua presenza in campo non era neanche solo lontanamente possibile.
-puoi tornare a respirare- mi dice Marotta mentre in fila ci dirigiamo verso la nostra parte degli spogliatoi.
-dalla contentezza mi ubriacherei con il liquore dei babà- ride ed io con lui.
Già da qui si possono sentire gli schiamazzi dei ragazzi, euforici come non mai perchè, nonostante questa sia una partita normale come quella contro il Crotone o contro il Bologna, oggi la tensione era alle stelle fosse per il semplice fatto che ci battevamo contro il Napoli che negli ultimi quattro anni, ai tempi quanto acquistarono il Pipita, aveva rispolverato l'armatura e più volte ci aveva dato filo da torcere.
-sei ritornata donna?- mi chiede sfottendomi bonariamente Lara che, con una bottiglietta d'acqua tra le mani se ne sta appoggiata ad una delle pareti del corridoio.
Mio padre se fosse stato sugli spalti insieme a me , mi avrebbe guardato con orgoglio maschile e si sarebbe compiaciuto alla grande per aver fatto di me una sorta di ultras con il reggiseno.
-in un'altra vita sarò stato un maschio tamarro- le rispondo e lei ride bagnandomi con quel che resta dell'acqua.
Alla macchinetta pesco un pacco di patatine chipster, le solite che prendevo a scuola alla ricreazione e poi puntualmente ne riuscivo a mangiare una o due perchè Mat me le rubava di continuo.
-non riempirti con questa roba, stasera ti porto a mangiare una pizza super buona- la voce di Paulo mi sorprese; quando mi voltai a guardarlo aveva ancora i capelli umidi dalla doccia e mi chiesi come facesse a reggersi ancora in piedi.
Nel pomeriggio avevo pensato all'idea di fare qualcosa stasera, ma avevo immediatamente preso in considerazione il fatto che sarei stata stronza a pretendere che avesse la forza per fare qualsiasi altra cosa che non fosse gettarsi a letto e dormire per otto ore di fila.
-non sei stanco?- non avrebbe potuto mentire perché il tono basso della sua voce rispecchiava la stanchezza che doveva provare.
-un po si, ma dobbiamo comunque mangiare- gli sorrisi e mi avvicinai al suo volto lasciandogli un tenero bacio alla guancia, lui non molto soddisfatto me ne rubò uno veloce alla bocca.


Hola nenite mie ❤️, scusatemi se sto aggiornando cosi tardi ma c'è un motivo ben preciso.
Aggiorno adesso perché vorrei sapere le vostre impressioni sul mondiale (sempre se lo state seguendo nonostante l'Italia non partecipi).
Oggi abbiamo avuto:
Bentancur con l'Uruguay 🇺🇾 contro l'Egitto 🇪🇬 e poi Medhi Benatia ❤️ con il Marocco 🇲🇦 contro l'Iran 🇮🇷.
Che ne pensate delle loro giocate?
Io a Rodrigo darei un 6 e mezzo (mi aspettavo di più).
A Medhi do un bell'8  anche perche è stato un bravissimo capitano oltre che un grassimo difensore, nonostante poi alla fine sia stata l'Iran a violare la porta.
Per la partita finale di oggi ( Portogallo 🇵🇹 contro Spagna 🇪🇸) onestamente,nonostante ci sia Sergio Ramos , penso si meritavano qualcosa di più e come al solito, Ronaldo si è dimostrato per quello che è.
Hanno dato un cartellino rosso a Gigi Buffon senza che avesse effettivamente fatto nulla, il portoghese con i capelli leccati dalla mucca 🐄 non ha fatto altro che manovrare la partita cercando falli cosi poteva tirare un rigore al quarto minuto dall'inizio che io ero basita e poi il famoso calcio piazzato/ calcio di punizione dopo che tra un po si buttava addosso ai giocatori spagnoli.
Ridicolo e io gli avrei dato un bel rosso, togliendomelo dalle palle 🏐 immediatamente.
#sorrynotsorry

Ps: aggiungo questo piccolo pezzo, dopo aver pubblicato, perche GIUSTAMENTE una di VOI mi ha fatto notare come il mio commento nei confronti di CR7 possa essere antisportivo.
Ragazzi, quella è la MIA opinione personale che ,vuole solo essere uno sfogo e non vuole assolutamente ferire ne capestare il tifo di nessuno.
Mi scuso se qualcuno di voi si sia sentito offeso dalle mie parole, non era assolutamente mia intenzione.
Sono una tifosa come voi e purtroppo, il mio sangue caldo sudamericano, mi fa esprimere con molti colori e ho ancora qualche rospo da mandare giù per alcune cose che sono legate all'ormai ex giocatore dei blancos.
Voglio essere una persona sportiva e come tale, ci tengo a sottolineare che RISPETTO le VOSTRE opinioni e che, sopratutto sono onorata e contenta di avere lettori come voi che siete motivo di ispirazione e che mi insegnate tante cose.
Sono convinta che io possa imparare tante cose da voi, più di quante voi ne possiate imparare da me.
Vi amo ❤️.

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now