Capitolo 73

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"Puoi per favore venire a recuperare quel coglione di Paulo. Io non lo reggo più".
Era un messaggio che mi era stato inviato alle due e quarantatre del mattino ed io lo lessi solo la mattina dopo, quando cercai di spegnare la sveglia senza distruggere lo schermo del telefono.
Erano le sette del mattino e Dolores evidentemente stava dormendo mentre Paulo aveva gli allenamenti alle otto quindi, doveva essere già sveglio.
-dimmi- mi rispose al telefono e dal suo tono di voce capii che si era alzato con la luna storta.
-vai a lavoro con la tua macchina o ti passa a prendere qualcuno?- inventai una scusa qualsiasi, evitando di litigare già alle prime luci del giorno.
-vado con la mia ma ho tutti i posti occupati- mi spiego
-okay, allora fa niente. Ci vediamo a lavoro- staccai immediatamente e mi sbrigai ad afferrare tutto ciò che mi serviva per andare a lavoro.
Domani avevano la trasferta a Roma per la partita di ritorno contro la Lazio e tutti, nessuno escluso, avevano un diavolo per capello.
In macchina inveii contro qualche demente che si incidentò sulla linea del tram, bloccando il traffico.
Non era la prima volta che succedeva ma, evidentemente, ci doveva essere un difetto di forma se la gente non capiva come evitare i tamponamenti con il tram.
Tamburellai le mani sul manubrio del volante e pregai affinche non mi scazzassi perchè se mi girava storto, significava che sarei stata intrattabile per tutta la giornata.
Mancavano venti minuti esatti prima che iniziasse definitivamente la mia giornata lavorativa ed io ero ancora imbottogliata nel traffico, mentre carabinieri e vigili, discutevano parecchio animatamente con i due conducenti, quello della renault scenic nera e quello del tram.
-Buongiorno Gwen- mi salutò Agnelli prendendomi la chiamata.
-sono ferma sulla strada a causa di un incidente, non so quando arrivo- gli dissi
-anche io sono fermo a causa dello stesso incidente del cazzo, era una giornata ni ma adesso è decisamente diventata NO- concordavo con lui.
Giusto oggi non ci serviva minimamente arrivare in ritardo, soprattutto perché si sistemavano le ultime cose per la trasferta e per di più quel cavolo di conteggio dei punti che ci distaccava dalla capolista, ancora il Napoli, mi metteva agitazione ed istinto omicida.
Ben trentasette minuti dopo, la polizia municipale si svegliò e si accorse di aver bloccato mezza città dunque, ci consentirono un inversione ad u e il transito di una via a traffico limititato.
Quando arrivai al parcheggio di Vinovo, solo tre minuti prima di Andrea Agnelli, mi accorsi che i ragazzi erano già tutti pronti per gli allenamenti ad eccezione di Paulo che per ovvii motivi sarebbe dovuto arrivare a momenti.
Non persi altro tempo e mi fiondai a lavoro, sapendo già di dover fare le corse per svolgere tutto il lavoro nella mattinata.
-Buongiorno- salutai Dario che percependo il mio umore, mi saluto silenziosamente con la testa e tornò alle sue pratiche.
Mi accomodai nella sedia e tirai fuori il macbook accendendolo e iniziando a digitare immediatamente lettere e numeri per avviare il protocollo per le trasferte.
Non avevo chissà quante cose da fare ma, dovevo riguardare tutto assicurandomi che non ci sarebbero stato intoppi per domani.
Quella sconfitta di qualche mese prima, continuava a bruciare pesantemente e nonostante non ci fossi stata, poiché mi trovavo a NewYork, mi sentii come se l'avessi vissuta in prima linea.
A bordo campo.
Cliccai spasmodicamente sul cursore e lessi tre o quattro volte il programma di sicurezza per la partita di domani,nonostante la Lazio non avesse un gruppo di tifosi maldestri e pericolosi.
-Dario, mi stamperesti questo programma? Fanne tre copie- si alzò immediatamente annuendo e filando via al piano superiore,con una velocità assurda.
Mi portai le mani alle tempie e con una matita mi legai i capelli in testa,in una crocchia disordinata.
-hermano non te preocupes- avvertii la voce di Gonzalo ma ignorai il resto continuando a lavorare.
Non avevo ancora l'ufficio e occupavo la loro sala relax ma questo non voleva significare che avrei dovuto o anche solo potuto interrompere la mia giornata lavorativa ogni cinque secondi per ogni volta che qualcuno entrava o usciva da quel posto.
La corrispondenza con Valentina mi ricordò di dover passare allo Juventus Village  per ritirare i badges  che avevo fatto stampare per lo staff.
-giorno nena- Gonzalo si chinò accanto alla mia spalla sinistra e mi baciò una tempia.
-giorno Pipa- gli dissi semplicemente non scollando di dosso lo sguardo dalle cifre numeriche che componevano il numero dell'Hotel romano dove la squadra avrebbe alloggiato.
-sei incazzata?- mi sussurrò ed io borbottai confermando la sua tesi.
-allora vado via, tu e il tuo ragazzo vi siete alzati entrambi con il piede sbagliato- a dire la verità mi ero alzata bene e che dopo le cose mi avevano fatto girare i maroni.
Mi lasciò nuovamente da sola alle mie pratiche  e verso le unidici e dieci mi alzai per andare all'Allianz Stadium dove mi aspettava la conferenza stampa prepartita.
L'avevo organizzata qui a Torino, evitando l'impiccio di perdere tempo prima della partita, così avrei potuto indossare la mia maglia numero dieci e come ogni comune tifoso mi sarei goduta la partita, inveendo se fosse stato necessario.
-giornata storta?- mi chiese Massimiliano, sedendosi al mio fianco sulla macchina dell'azienda.
-già- gli feci intendere che non mi andava di socializzare e fortunatamente colse l'antifona tanto che inizio a parlattore con l'autista che evidentemente conosceva molto bene.
Ignorai i messaggi di Dolody perché non avevo tempo per pensare a qualcos'altro che non fosse la trasferta di domani e sapevo bene che più mi stressavo peggio sarebbe stato ma, era impossibile da farlo capire al mio cervello che per natura diventava ansiogeno.
Venti minuti più tardi schizzai via dai sedili posteriori di quella bellissima macchina aziendale e corsi dentro l'Allianz dove fino a pochi giorni prima ospitava il mio adorato ufficio,ormai divenuto chissà cosa.
-Gwen- mi salutò Francesco all'ingresso dello Stadium mentre gli sfrecciai di fianco salutandolo velocemente con la mano .
Quando entrai dentro la sala conferenze, il brusio dei giornalisti si arrestò e mi salutarono nel frattempo che io mi accomodai nella sedia e mi sistemai il microfono di fronte alla bocca.
-Buongiorno- gli dissi per cortesia ed educazione e poi ispirai cercando di alleviare i miei nervi.
Allegri si accomodò qualche minuto più tardi nella sedia poco distante dalla mia e lui, molto più rilassato di me, almeno apparentemente, si lascio scappare persino qualche battuta con due giornalisti in prima fila.
-iniziamo?- chiesi genericamente.
Non avevo voglia di perdere ulteriore tempo e oltretutto non mi sentivo nemmeno di stare in mezzo a tante persone.
Quando avevo la luna di traverso sapevo benissimo che mi sarei dovuta cacciare in ufficio ad isolarmi dal mondo, per evitare che il veleno che scorreva in me, facesse malauguratamente delle vittime, talvolta anche innocenti.
-Buongiorno Ginevra. Gianni Balsarini da premium sport. Non abbiamo ancora visto la lista dei convocati, non so se arriva adesso ma, le volevo chiedere: come sta Higuain?- e come stava?
Infortunato, ecco come stava.
Infortunato per quel cazzo di deficente del Toro in quella merda di partita del diciotto Febbraio che, fortunatamente avevamo vinto per due a zero.
-domani non gioca- gli risposi semplicemente
-e per Londra?- chiese al mister
-oggi ha fatto un po di allenamento, aveva ancora un po di fastidio ma con Londra mancano ancora praticamente cinque o quattro  giorni, bisogna essere fiduciosi ed ottimisti- spiegò dettagliatamente Allegri.
-ma è fastidio o dolore?- insistette.
-è dolorante. Per Londra mancano cinque giorni e per ora ci stiamo concentrando per la partita di domani che è importante per il campionato- risposi prontamente evitando che si continuasse a girare attorno al " Higuain in o Higuain out".
-mister, in riferimento alla partita di domani, lei pensa che i centoventi minuti che la Lazio ha giocato contro il Milan possano influire sul rendimento di domani? Cioè, lei che avversario si aspetta?- guardai il mister consapevole che eravamo agitai ma che allo stesso tempo doveva essere un punto su cui farsi forza e non su cui creare una zona di minore resistenza pronta per poter diventare motivo di goal subiti.
-beh, i cento venti minuti non conteranno sulla partita di domani perché abbiamo entrambi talmente tanti stimoli ed è talmente importante, sia per noi che per loro, che domani sarà una giornata intensa dove inoltre in campionato le prime sei si scontrano tra di loro- bevve un sorso d'acqua dopo aver terminato la sua risposta.
-Ginevra, lei cosa pensa di domani?- mi chiesero dal fondo
-domani è una giornata bella sotto il punto di vista calcistico perché, come diceva Max pochi secondi fa, si scontreranno le prime sei e poi è una competizione importante per tutte le squadre quindi penso ci possa aspettare una sana competitività magari anche ricca di qualità tecniche. Penso che domani la Juventus scenderà in campo con le migliori condizioni mentali, tattiche perche sarà una partita difficile; una partita dove l'attenzione e il dettaglio faranno la differenza- in cui speravo vivamente che la Juventus avrebbe vinto, anche solo per tirarci di dosso la sconfitta dell'andata.
-Dallavite della Gazzetta dello sport. Dybala sin dal primo minuto o no?- si rivolse fortunatamente al mister, evitando che una risposta acida potesse uscire fuori dalla mia bocca.
-domani gioca Dybala; cosi almeno scrivete sui giornali " torna Dybala"- risi contenta che l'avesse difeso e ci avesse fatto su una piccola caricatura, ricordandogli che a volte di cazzate ne scrivevano parecchie, forse anche troppe.
-Ginevra, ma Paulo come sta?- contai fino a dieci prima di bestemmiare, cosa che nei miei ventitre anni di vita non avevo mai fatto.
-come sta? A meno che non si senta male oggi, sta benissimo. Altrimenti, e corregimi se sbaglio, mi sembra assurdo che Max lo avrebbe fatto giocare- lo guardai con uno sguardo di una che mentalmente sta pensando "ma pensi prima di parlare?".
-io volevo chiedere invece: Matuidi ha fatto una gran partita però è entrato dopo tanto. È in grado di giocare subito sin dall'inizio oppure deve gestirlo, visto che è appena tornato-
- noi siamo stati dieci giorni senza giocare e lui era da un po che non giocava per l'infortunio. Ha fatto una buona partita e domani bisogna mettere in campo la migliore formazione per la partita di domani e poi, avremo quattro giorni per recuperare fisicamente- il giornalista si annota velocemente la risposta.
-lei cosa ne pensa?- mando giù il sorso d'acqua.
-domani è un partita in cui a mio parere c'è bisogno della partecipazione di tutti perché, ammetto di pensare, che sarà una partita complicata poiché il Lazio è una squadra fisica e tecnica; oltretutto abbiamo perso le ultime due volte con loro quindi non do nulla per scontato- annuisce contento della mia risposta
- abbiam perso da polli ma abbiam perso- conclude il mister.
Importa zero se abbiamo perso da polli o da galline, fatto sta che abbiamo perso e su Paulo si è costruito un altarino del cazzo che mi fa dannatamente imbestialire.
Come se sbagliare un rigore sia da giocatori da serie D.
-Emanule Gambera della Repubblica; avrei due domande anche io, la prima è proprio legata a questa pollaggine: C'è una ragione per cui quest'anno la Lazio ha battuto la Juve due volte su due? C'è qualcosa in particolare della Lazio che vi da fastidio,che non capite?- sia io che il mister ci guardiamo non capendo a chi effettivamente è riferita la domanda.
- a Max- chiarisce i nostri dubbi
-più che darci fastidio è il fatto che, loro son cresciuti molto tanto da dire che Inzaghi ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro poi, come diceva Ginevra, la Lazio è una squadra che ha fisico e che ha tecnica e quindi è una squadra che merita la posizione che ha e giocarci contro è sempre difficile perche concede poco, perché son bravi con i colpi di testa, sulle palle inattive- in parte concordo con lui ma in parte no.
-posso?- chiedo e Max annuisce
-onestamente, se si va a guardare le due partite: hanno vinto la Super coppa su due ripartenze dove la Juve aveva raddrizzato la partita per poi prendere goal ad un minuto dalla fine e in casa si è giocata una partita dove abbiamo avuto tante occasioni per fare goal e poi, nel secondo tempo in sei minuti abbiamo preso due goal a difesa completamente schierata quindi, la Juventus c'è come squadra forse, l'impegno maggiore di domani se posso permettermi è quello di mantenere i nervi saldi dal primo all'ultimo minuto- questo era quello che pensavo onestamente, senza peli sulla lingua.
-la seconda domanda l'ho dimenticata- ridiamo un po tutti
-è la neve di fuori che congela un po tutto- rispondo ironica
-Buongiorno Giovanni Guadalá di Sky sport, due domande al mister: a proposito di Dybala le chiedo se è più adatto a questo sistema di gioco, considerando che mancano gli altri a fare il centroavanti- giocherello con la penna distraendomi solo un attimo.
-Dybala in questo sistema di gioco è più adatto a fare il centroavanti- breve e conciso
-Chiellini giocherà ?- gli chiede ancora
- per quanto riguarda Chiellini, domani potrebbe avere un turno di riposo perché ne ha giocate non so quante e poi, gli altri difensori stanno bene. Rugani sta bene, Barzagli sta bene, Benatia sta bene , Owedes sta bene e quindi di difensori ce ne abbiamo in abbondanza- insomma, stanno tutti bene.
-Buffon o Szczesny domani?- chiedono dal fondo
-gioca Buffon domani- risponde immediatamente
-per Ginevra, una domanda che non c'entra con il calcio- spero che non mi chiedano della relazione con Paulo perché diventerei una iena.
-le volevo chiedere se vi siete organizzati nello spogliatoio per le votazioni, dato che Gianpaolo si è lamentato che non potrà andare alle votazioni- accendo nuovamente il microfono.
-Buongiorno. Il fatto è che quando ci sono le elezioni e in Italia ultimamente ce ne sono abbastanza e con molta frequenza, succede sempre cosi. Noi, fortunatamente giochiamo di sabato e domenica mattina dopo l'allenamento ci potremo organizzare per andare a votare anche se in squadra sono in pochi i nazionali- scrive velocemente la mia risposta.
-Buongiorno Mauro, dalla Gazzetta.It. Per Ginevra: ieri Marotta ha detto che è sicuro, oltre ad aver fatto i complimenti al mister per i risultati che ha ottenuto sino ad adesso, che Max la prossima stagione rimarrà alla Juve, lei la pensa come Beppe?- guardo il mister sorridendo
-beh, ha un contratto fino al duemilaventi e penso si trovi bene alla Juventus e non vedo i motivi per cui dovrebbe andar via a meno che da qui alla fine dell'anno non succeda una catastrofe- ridacchio insieme al mister
-Buongiorno Antonio Paolino da Premium Sport, per il mister; ha parzialmente risposto su Buffon e le volevo chiedere un chiarimento se questa pianificazione Buffon-Szczesny guarda già alle prossime partite senza il numero uno- Max ride
-oltre questa partita? Quella con il Tottenaham?- chiede ironico
-si- risponde il giornalista stupendo tutti
-no, domani gioca e poi valuteremo per la partita al Wembley-
-un'ultima domanda, per Ginevra: le chiedo se ha visto la partita Lazio-Milan e che tipo di Lazio si aspetta e che cosa la preoccupa- cerco di ricordare la partita sommariamente
-si, ho visto la partita ed è stata una buona partita in cui stanno passando un ottimo momento di forza sia la Lazio che il Milan di Gennaro e, penso che la Lazio sia una squadra che , come dice il mister, concede poco,gioca molto raccolta, gioca molto sulle ripartenze e domani noi su questo dovremo stare molto attenti e fare tesoro degli errori che abbiamo fatto nella super coppa- spero di essere stata il più chiara possibile.
-eccomi, si è sciolto il ghiaccio- sorriso cogliendo la battuta
-Max, tu dici sempre che ti piace di più giocare che allenare però , da mercoledì scorso è cominciato un periodo in cui voi avete oggettivamente più impegni di quelli del Napoli  in quanto loro nelle altre due coppe non ci sono piu. Tu, sei sicuro che questo in qualche modo non sposterà gli equilibri?- penso sia una domanda interessante
-noi intanto, restando dentro alle copetizioni rimaniamo sempre molto vigili e poi, per una coppa ci manca solo una partita che è la finale il nove Maggio, per le altre bisogna andare aventi perché le partita di campionato ci sono e bisogna giocarsele bene- si, ma quindi? Ovviamente Max ha questo grande potere di aggirare le domande scomode.
-Edoardo Guidi di Juventus.com, per Ginevra: le volevo chiede a proposito di Bernardeschi- mi guardo per alcuni istanti le mani cercando di trovare una risposta buona.
-Bernardeschi si sta allenando bene, ora poi vedrà il mister come gestirlo bene, per adesso penso che Alex Sandro stia custodendo il suo posto abbastanza egregiamente e non so, non mi sento di dire che potrebbe diventare titolare in quel ruolo da qui alla fine della stagione ma, il calcio è strano e se l'anno scorso avevamo quattro esterni e nessuno con l'influenza, quest'anno ne abbiamo sei davanti e il resto con il raffreddore dunque, sarà il destino se non ci sarà uno metteremo l'altro- d'altronde si è sempre saputo che il calcio è una scienza inesatta.
-va bene cosi?- chiede una dello staff mentre io e Allegri già siamo pronti ad andare via.
-buongiornata- li saluto scendendo da quel piccolo palchetto e uscendo dalla porta.
-ti va un caffe?- mi chiede il mister
-anche due- gli rispondo, trovando tre chiamate perse da Dolores.
-scusa Max, faccio una chiamata e ti raggiungo subito- annuisce ed io mi allontano verso il corridoi più esterno.
-Buongiorno Dols, tutto bene?- le domando immediatamente
-si, tu hai parlato con quel demente?- certo che quando vogliono sanno essere fastidiosi.
-no, sto lavorando e pensavo che ti servisse qualcosa- le faccio capire che non posso mettermi li a perdere tempo.
- ho solo bisogno che Paulo la smetta di rompere- beh, sarebbe una buona idea se entrambi la smettessero e basta, di fare qualsiasi cosa entrambi stessero facendo.
-se avrò tempo entro stasera gliene parlo. Mi raccomando non dare fuoco alla casa e chiedi a Mat se hai bisogno di qualcosa- almeno finche non parte per il suo viaggio vacanza post laurea è stato gentile da offrirsi spontaneamente come semi baby sitter della mia bella argentina.
-va bene, buon lavoro Chica- mi saluta mettendo giù la chiamata.
Dopo il caffe al bar della Juve, torniamo entrambi a Vinovo ed arriviamo che è già passata l'ora di pranzo mentre ancora noi, dobbiamo mangiare.
-mangio delle barrette che ho nella borsa- rassicuro il mister garatendogli che me la caverò bene e torno dentro nella sala relax, sfuggendo alla neve che continua imperterrita a cadere dal cielo,nonostante sia il due di Marzo.
-eccoti, dove eri finita?- mi chiede Paulo senza darmi nemmeno il tempo di mettere effettivamente piede dentro la stanza.
-alla conferenza prepartita- gli rispondo,provando a raggiungere la borsa.
-mi lasci passare?- gli chiedo
-ti do fastidio?- mi dice risentito ed io urlerei se non fosse che ci sono tutti gli altri.
-no, voglio solo andare a recuperare il cibo prima che svenga qui su due piedi- gli faccio notare che non ho ancora messo nulla nello stomaco apparte il caffe.
-vai- mi lascia passare e mentre afferro la borsa,Gonzalo mi viene incontro abbracciandomi.
-ciao nenita, ti sei ripresa?- mi bacia la fronte ed io gli sorrido per la gentilezza che me lo fa adorare sempre di piu.
-si, tu stai meglio? Il mister ha detto che provavi ancora dolore- mi sorride
-passerà tra un giorno massimo due- mentre cerco di rispondergli, la porta della sala relax viene chiusa con una forza tale che produce un rumore assurdo tanto da farci zittire tutti.
Di sfuggita notiamo tutti Paulo che va via, essendo stato lui a dargli quella forte manata.
Ma, è impazzito?
Tutti guardano me allo stesso modo di come io sto guardando loro.
-è successo qualcosa?- gli chiedo preoccupata
-no, noi speravamo che tu lo sapessi- dissento con la mente.
-lascialo andare, è solo incazzato con se stesso- mi dice Gonzalo
-vado a vedere, non voglio che si faccia del male- Higuain cerca di trattenermi ma alla fine mi lascia andare.
Mi guardo un po intorno,sperando di trovarlo da qualche parte ma, non è ne al piano superiore ne al parcheggio.
-cerchi Dybala?- mi chiede il ragazzo all'ingresso ed io annuisco
-si, sai dove è andato?- gli chiedo a mia volta
-è andato verso i campetti secondari- lo ringrazio e con tutti i tacchi e la neve mi faccio un piccolo pezzo di strada per vederlo tirare in porta con una violenza assurda.
-Paulo- lo chiamo a granvoce, sicura che così mi possa sentire
-Paulo, smettila di ignorarmi- continuo e lui si volta a guardami velocemente e poi continua a  calciare.
-la smetti di fare il coglione? Vieni qui- si ferma e torna indietro con un volto poco sereno.
-che cazzo vuoi?- mi dice e la mia mano si muove da sola senza che possa realmente controllarla.
-non mi parlare cosi intesi?- okay che siamo in confidenza ma , anche con tutta la confidenza del mondo deve ricordarsi di portarmi rispetto.
-hai rotto il cazzo, Vaffanculo Gwen- faccio giusto in tempo ad afferrargli la maglia prima che lui provi ad allontanarsi.
-lasciami- guarda la mia mano ma io semplicemente la stringo al tessuto con maggiore forza.
-resta qui e parla- lo guardo fisso negli occhi mantenendo saldo lo sguardo.
-che vuoi da me? Va da Gonzalo e fattele dare da lui le risposte- chiudo gli occhi e stringo le labbra per non inveire.
-che cosa c'entra Gonzalo, vuoi sulserio appigliarti a questa ridicola scusa per infangare il fatto che è da due giorni che ti comporti come un deficiente ? - mi sono stancata di doverlo psicoanalizzare.
Non può semplicemente dire che cosa ha e facilitarmi la vita?
-vuoi insultarmi ancora?- annuisco
-ti insulto quanto mi pare almeno fino a quando non mi dici che ti capita in questo cervello- lo abbraccio anche se il suo corpo è rigido ed il mio sta congelando dal freddo.
-niente- nemmeno io quando ho il ciclo sono così insopportabile
-riprovaci- gli dico
-non ho niente Gwen, lasciami in pace- scioglie con forza le mie braccia dal suo corpo e va via, correndo come se stesse continuando ad allenarsi.
Ma, perché finisco sempre per stare con i casi umani?
Quando torno dentro non ho più fame e il mio umore è più nero di stamattina.
-Gwen, poss- lo interrompo immediatamente.
-scusa Dario, oggi non è giornata. Se hai finito va via e torna a casa a riposarti e se non hai finito non preoccuparti, ci sarà lunedi per completare il lavoro. Buon fine settimana- lo liquido immediatamente volendo che sparisca dalla mia visuale in un tempo record.
La cazzo di penna nera smette di scrivere e la lancio verso il divano,in un impeto di rabbia.
Vaffanculo!
Mi passo la mano tra i capelli e appoggio la mia fronte sui documenti, avvertendo una pesantezza disumana sul mio corpo.
Merda, merda e ancora merda.
Mi tocca salire su a recuperare una penna del Team, evitando che sui documenti ci siano due tipi di inchiostro diverso e che mi saltino tutti nervi.
Quando salgo su, salto uno scalino e mi prendo una bella storta del cazzo al piede che mi fa sedere a terra e trattenere le lacrime dal dolore e la caviglia che pulsa maledettamente.
Ringrazio il cielo che nessuno si sia trovato in quella dannata scala altrimenti avrei fatto una figura di merda.
Asciugo velocemente due lacrime uscite fuori per la rabbia e stringendo i denti per il dolore, continuo a camminare per prendere una penna dall'armadietto e tornare indietro.
Non la guardo nemmeno la caviglia perché è l'ultimo dei miei problemi e ho una caterva di lavoro da fare, per gli ottavi di finale contro il Tottenham al Wembley.
Le trasferte all'estero sono le piu complicate da organizzare,dal momento che per la Champion c'è sempre il triplo di documenti per la sicurezza e le norme da rispettare sono assurde e nonostante questo a volte continuano a verificarsi spiacevoli avvenimenti.
Dopo l'attentanto a Manchester, il Regno Unito a rafforzato i controlli e sarebbe un peccato se qualche tifoso dei nostri dovesse mettere in pericolo la vita di tutti.
Per tutto il pomeriggio rimango con il sedere su quella dannata sedia scomoda e priva di forme,certa che i miei glutei si stiano appiattendo assumendo una forma quadrata.
Alle sei del pomeriggio i ragazzi rientrano negli spogliatoi, avendo concluso il penultimo allenamento prima del match di domani e il mister gli consiglia di andare a letto presto perché domani mattina la sveglia suonerà alle sei per tutti.
-io torno a casa- mi dice semplicemente senza nemmeno avvicinarsi.
Gonzalo e Douglas ci guardano straniti ma io li ignoro non volendo dover dare spiegazioni a nessuno.
-va bene- gli rispondo semplicemente continuando a fare il mio lavoro.
-Gwen, puoi venire un attimo su?- mi domanda Gigi ed io mi alzo si scatto volendo urlare per il dolore alla caviglia.
Mugulo un po ma cammino nonostante tutto.
-è successo qualcosa?- gli domando preoccupata
-no, volevo solo parlare con te e la dirigenza- in realtà la sua risposta non mi tranquillizza per niente.
Quando entriamo dentro, tutti sono seduti attorno alla scrivania di Agnelli.
-buonasera- saluta tutti stringendogli una mano e poi entrambi occupiamo i posti liberi.
-allora, come mai questa riunione?- chiede curioso Pavel
-ho ricevuto un'offerta dal Paris Saint German per un contratto di quaranta milioni per due anni- mi si gela il sangue.
Okay che Gigi sarebbe dovuto andare via ma, io ancora non l'ho realizzato del tutto.
-vuoi firmare?- gli chiede Andrea.
-voglio vedere che cosa posso fare nel futuro imminente, mi sento in forma per giocare ancora- quindi il Psg è un optizione molto più che aperta.
-Gigi, sai cosa penso- Buffon annuisce
-è per questo che sono venuto qui a dirlo- tutti annuiscono tranne me che mi sento fuori dal mondo.
-pensaci e quando hai preso la tua decisione, facci sapere- il capitano annuisce e poi va via lasciandoci li.
Gli ultimi ad uscire siamo sempre io e Agnelli con la quale, con un po di coraggio riesco a chiedergli che cosa sia effettivamente successo.
-Gigi non può più giocare qui, finirà la sua carriera ma io non posso permettermi di metter da parte ne Szczesny ne Pinsoglio. Gli ho proposto di studiare un anno e di diventare socio ma, purtroppo non posso dargli la possibilità di giocare- annuisco provando a capirne il perché.
-Gwen, ma che hai fatto alla gamba?- mi domanda preoccupato.
-nulla, ho solo preso una brutta storta- si abbassa istintivamente a guardarla e mi stupisco persino io a trovarla cosi gonfia e con quello che sembrerebbe un grosso livido.
-Ginevra, ma è gonfissima- mi sento rimproverata come fa di solito mio padre e per questo mi ammutolisco.
-dammi un po qui- mi prende in braccio stile sposa mentre i miei livelli di imbarazzo hanno decisamente sfortato i limiti massimi.
- devi farti dare una controllata- quando mi porta dallo staff medico, è veloce a spiegare che quasi sembra uno di loro.
Mi adagia sul lettino mentre il fisioterapista di Paulo, mi scopre la caviglia guardandola quasi preoccupato.
-è solo una storta- tento di minimizzare perché non ho proprio intenzione di andare in ospedale.
-devi fare le rx- mi dice immediatamente mentre già mi vengono le convulsioni mentali.
-fatele quello che le serve e, Gwen ti aspetto in ufficio appena finisci, non puoi tornare a casa guidando la macchina- non mi resta che annuire.
-ci hai camminato sopra?- Sandro la tocca leggermente ma il dolore che avverto è comunque forte.
-no- mento e lui mi guarda di traverso
-okay. Si- ammetto
-pazza incosciente- mi dice semplicemente mentre arrotola ancora il pantalone e mi trascina a fare le rx.
-non posso avere qualcosa di rotto vero?- gli domando per avere una conferma
-rotto no, ma chissà che non ti sei lezionata qualcosa- con la sfiga che ho sarebbe altamente probabile.
Rimango immobile in quel macchinario e quando mi portano fuori, mi accorgo di aver trattenuto il respiro.
-eccolo, come immaginavo- cioe?
-che succede?- gli chiedo preoccupata
-ti sei lesionata parzialmente il legamento peroneo-astragalico anteriore- si tutto molto interessante.
-devo fasciartelo e devi comprare un tutore per tenerlo tre settimane- splendido!
-stai scherzando vero?- gli chiedo
-no, sono serio e dovrai camminare con le stampelle senza appoggiare assolutamente il piede- mi porto una mano in faccia.
-che vita di merda è la mia- dico esasperata.
Sandro me la sistema, facendomi urlare un po dal dolore e poi gli passa sopra delle pomate e la fascia stretta e per bene.
-aspetta qui Giovanni e non fare stronzate- mi bacia la fronte chiamando l'ortopedico del team che appena torna e mi vede su quel lettino, quasi accellera il passo.
-Ginevra,che mi combini?- mi saluta
-la tengo impegnata dottore- in questi casi meglio ironizzare.
Mentre guarda le lastre mi prescrive velocemente gli antinfiammatori e gli antidolorifici.
-compra questi e il tutore, da lunedi fisioterapia riabilitativa per un ora, sei sotto infortunio da adesso- lo guardai cercando di capire se dicesse veramente o no
-devo venire qui per la fisioterapia, tanto vale che rimango a lavorare. Giuro non appoggerò il piede- mi guarda sconsolato e poi annusice arrendendosi.

Quella sera quando torno a casa, fortunatamente trovo Mat pronto a darmi una mano e mio padre nonostante inveisca come un matto alla fine mi assicura di portarmi il miglior tutore del mondo.
Con tanto di ghiaccio sintetico sulla gambe, me ne sto sdraiata a letto facendo del noioso zapping, attendendo i farmaci perché il dolore inizia a farsi sentire.
Mattia torna a casa circa una trentina di minuti più tardi e solo tre minuti dopo il campanello suona nuovamente.
Quando va ad aprire, Dols e Paulo entrano dentro come delle furie e questo lo so per certo perche Paulo sbraita come un pazzo.
-calmati, è sopra a letto- aspetto il suo ingresso che giunge solo qualche secondo più tardi.
-ciao- lo saluto dal letto, appoggiando la testa ai cuscini. Non parla ma semplicemente viene verso il letto continuando a guardare la caviglia fasciata .
-è solo una stronzata, domani vengo lo stesso allo stadio, anche se dovessero portarmi con la carrozzina- sdrammatizzo ma sono seria.
Quella partita è cosi importante che niente e nessuno mi costringerà a rimanere a letto.
-come hai fatto?- mi domanda sedendosi sul bordo del letto.
-vieni qui? Non mi piace che stai così lontano- si avvicina immediatamente e io trovo l'occasione per baciarlo e lui fortunatamente ricambia.
-stavo salendo le scale e non ho visto l'ultimo scalino, stavo pensando a te- gli sorrido ma lui non ricambia.
Okay, basta adesso è ora di parlare sul serio.
-Paulo, smettila di pensare a quel cazzo di rigore di merda. Ma vaffanculo è andato sbagliato e quindi? Tutti possiamo sbagliare e poi, quella diamine di frase fatta che dice: "solo chi ha il coraggio di tirare i rigori li puoi sbagliare" sarà pure una frase da quattro soldi ma è vera. Vuoi continuare a pensare a quello oppure vuoi metterla in rete domani e dargli la risposta che si meritano? Mi fa incazzare vederti cosi, come se avessi perso in partenza- le mie parole gli arrivano addosso come un fiume in piena mentre le mie mani si intrecciano alle sue e il mio corpo si fa più in la per farlo sdraiare accanto a me.
Poggio la testa sul suo petto e mi accarezza i capelli mentre continua a rifletterci su.
-io domani verrò a quella dannata partita e tu mi garantirai che sarai il mio solito giocatore preferito e se mi accorgo che ti lasci spaventare da quel diavolo di rigore del cazzo, te le do con le stesse stampelle con cui sono costretta a camminare da qui fino ai prossimi quindici giorni, chiaro?- lo guardo e lui annuisce baciandomi.
-sissignore- mi dice facendomi ridere
-mi baceresti un pochino, ho voglia di coccole- sfrego il mio naso contro il suo mentre lui sorride e mi bacia morbidamente e dolcemente.
Un bacio che potrebbe durare l'infinito se non fosse che Marco Meneghini in persona si metta a tossire facendoci capire di essere arrivato.


Voi non ci crederete mai, avevo "perso" il cellulare.
È da tutto il pomeriggio che lo cerco disperatamente, stavo impazzendo per davvero perche ero certa di aver messo il cellulare sul tavolo da cucina della mamma del mio ragazzo, per aiutarla a rassettare e poi boom, sparito nel nulla.
Sapete che viene aveva fatto?
Se l'era portato il cuginetto piccolo di Davide, a cui poi l'ha ritrovato sua madre mentre stasera rassettava i giocattoli.
Penso si aver perso la vota almeno per sei sette ore di fila, sarà stato pure un cellulare ma l'ho comprato a fine febbraio ed è praticamente nuovo e mio padre non me l'avrebbe ricomprato nemmeno sotto suppliche.
Quindi, morale della favola....aggiorno adesso nuovamente in ritardo ma vi chiedo scusa immensamente, non avevo nemmeno la lucidità di aggiornare con il macbook, perche ero alla ricerca dell'iphone e praticamente ho resettato tutte le altre cose.
Perdonatemi, vi adoro ❤️

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now