Capitolo 30

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-davvero non vi parlate da tutto questo tempo?- mi chiede Mattia stupito,mentre consegna la carta di identità all'hostess in aeroporto.
-si, non infierire..grazie- poggio la mia valigia sul rullo e dopo avergli attaccato la striscia di biadesivo ,la vedo sparire via.
-buone vacanze- ci dicono e noi sorridiamo cortesemente.
-non hai provato a chiamarlo?- continua a chiedermi .
-No. Per dirgli cosa poi? Le hai viste le storie di instagram e quelle fidati che parlano chiare- il solo ricordo mi fa incazzare a bestia.
-non lo facevo così testa di cazzo!- mi dice,sperando forse che la cosa mi faccia stare meglio.
-che lo insulti a fare? Non è colpa sua- aspettiamo che il resto consegni le valigie e poi tutti quanti ci dirigiamo verso le scale mobili .
-lo facevo più intelligente, sarà bravo a calcio ma in quanto a vita reale è proprio una schiappa- mi volto a guardarlo fulminandolo.
-inutile che ti incazzi e continui a difenderlo. È una testa di cazzo!- lo ignoro evitando di insultarlo per poi pentirmene.
-Mat, sono venuta in vacanza e non voglio saperne nulla. Possiamo parlare di tutto quello che vuoi, basta che non faccia riferimento a loro. Ti prego- devo fargli tanta pena perché, non ribatte e mi lascia in pace.
Il mio posto è 21A, ironia della sorte, quasi riderei istericamente della cosa se non fossi sicura che mi lascerebbero a terra e mi rinchiuderebbero nel primo manicomio con un posto libero.
Alla fine niente Grecia ma Tunisia, sotto proteste di Federico che  ha dovuto farsene una ragione.
-posso dire l'ultima cosa- mi chiede mentre ci viene detto di allacciare le cinture
-no, appena parli ti giuro che ti scambierò con un cammello- sbuffa ma si arrende nuovamente.
-sei più stronza del solito, quand'è che ci scopi e ti tranquillizzi?- lo schiaffo in faccia se lo ricorderà per tutta la vita, come lui se lo ricorderà il vicino di posto e lo steward.
-aiha- dice piano
-ti avevo avvertito- gli dico tranquilla infilandomi le cuffiette e ignorando come al solito le direttive per un ipotetico salvataggio.
Menomale che non vivo a Shondaland perché altrimenti sarei nella merda più totale.
"Divertiti ma non troppo perché devo mancarti, ti voglio bene e torna tutta intera.
Niente cammelli 🐫 " il messaggio di Higuain mi fa sorridere e purtroppo non posso più rispondergli.
Mi volto a guardare Mattia che mi sta trucidando con gli occhi.
-che c'è? Sentiamo- si morde la lingua evitando di insultarmi come so che vorrebbe.
-nulla stronza!- fa il sostenuto
-va bene- lo ignoro non arrendendomi e lui mi guarda spalancando la bocca.
-questi livelli di stronzaggine ti stanno sfuggendo di mano- mi dice e io sorrido consapevole.
Ultimamente sono davvero poco sopportabile e scatto immediatamente per un nonnulla.
-conto di partecipare al Guinnes World record - il signore accanto al mio posto afferra una strana collana piena di palline.
Ma che cavolo?
Lo sento pregare e di nascosto faccio corna toccando ferro.
Tutte a me devono capitare? No dico, accanirsi contro di me cosi prepotentemente quando nell'universo ci sono miliardi di persone.
Un po l'uno non ha mai fatto male a nessuno. Da Torino a Tunisi ci sono tre ore e mezzo di viaggio e non ho minimamente sonno, in più l'aria condizionata è accesa cosi forte che praticamente finirò per congelare.
-di che ti devi lamentare?- mi dice ridendo Mat osservandomi curioso
-spera che questa vacanza sia strepitosa perche altrimenti mi occuperò in persona di rovinarti- ho bisogno di staccare la spina.
-non ho scelto io la meta, non prendertela con me- si giustifica
-chi è che ha detto di andare in vacanza con loro?- gli ricordo
-ma era per stare insieme più persone- ribatte
-più persone? Io e te siamo più che sufficenti- mi sorride consapevole che tanto alla fine finiremo per farci comunque una vacanza per i fatti nostri.
Le hostess iniziano a fracassare le palle nemmeno quindici minuti dopo la partenza.
Prima la colazione, poi i profumi e ancora i biglietti gratta e vinci.
Ma ,se ho pagato centoventi euro di biglietto andata e ritorno, pensi che abbia soldi da buttare nel cesso per queste cagate?
La stupidità!
A completare il tutto ci si mette il vicino collassato letteralmente sulla mia spalla.
-Mat?- gli dico sconsolata e il bastardo ride
-qualche problema?- mi chiede tranquillo.
-perderò la spalla- mi lamento
-pensa se incomincia a sbavarti addosso- automaticamente rimuovo il braccio e il signore si sveglia agitato improvvisamente
-che c'è? Che succede?- mi chiede
-la spalla è mia, grazie!- gli faccio notare ma quello non sembra curarsene minimamente.
-dai, poverino- mi sussurra Mat
-facciamo cambio di posto?- gli chiedo pregandolo
-no!- mi risponde immediatamente
-stronzo!- gli dico imbronciandomi e facendolo ridere.
-buongiorno volete da bere?- ci chiede un'hostess
-si ,della limonata grazie- gli dice il signore di prima
Ovviamente che succede?
Me la versando addosso sti due deficienti.
-scusi- mi dice quella cretina
Scusa al cazzo!
-non preoccuparti- sorrido falsamente alzandomi dal mio posto e recandomi al bagno.

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now