Capitolo 26

8.7K 198 9
                                    

In settimana ebbi un altro incontro segreto con Alicia e Nancy Higuain ,in un bar à fromage di cui avevo letto ottime recenzioni online.
Tra un quadratino di qualche delizioso formaggio francese che avevo imparato a mangiare, quando vissi li per alcuni mesi, e dell'ottima frutta con dell'ottimo vino in accompagnamento,le ore sembrarono trascorrere così velocemente che non ce ne rendemmo nemmeno conto.
Alicia e Nancy sarebbero partite sabato pomeriggio e mi dispiaceva parecchio perché alla fine erano state cosi dolci e affettuose nei miei confronti che mi ci ero affezionata.
-devi assolutamente venire a trovarci- mi dissero entrambe,prima di salutarci davanti la porta d'ingresso del delizioso locale.
-appena potrò verrò sicuramente- gli consegnai una deliziosa saponetta al profumo di rose ,incarta con della carta da giornale lavata con acqua di rose e asciugata al sole; cose vintage come piacevano a me.
In ufficio, Martina aveva consegnato la tesi di laurea e attendeva risposte e per questo,immaginando il suo stato d'animo, le avevo proposto di rimanere a casa e che se avessi avuto bisogno le avrei fatto recapitare il materiale su cui lavorare.
Il calcio mercato stava per aprirsi del tutto e io dovevo fare attenzione a non perdere il filo di nessuna contrattazione, numerosi club avevano fatto proposte per Paulo ma quando ne avevo parlato con il fratello Mariano, lui mi aveva detto che Paulo no ne voleva assolutamente sapere nulla...preferiva rimanere alla Juve.
La cosa rese felici tutti quanti, Agnelli in primis che non sapeva che cosa dirgli prima se non che gli fosse grato io invece, io pensavo soltanto che si meritasse il numero dieci perché aveva portato a galla tutti quei sani principi che hanno reso la Juventus la Vecchia Signora.
Contemporaneamente ai viaggi che dovevo organizzare per la dirigenza che andava a veder giocare qualcuno per capire se acquistarlo o meno, dovevo destreggiarmi nell'organizzazione di un evento contro la violenza femminile e avere l'avvocatessa Bongiorno e la signora Hunzicher-Trussardi dietro al collo mi metteva ansia .
Se avessi potuto avrei felicemente lasciato l'incarico al famoso Enzo Miccio, che sicuramente di composizioni di fiori, tessuti per il tovagliato e bon-ton ne sapeva molto di più.
La lista degli invitati a questa serata/manifestazione a cui,in prima persona tenevo veramente molto, era lunghissima e recapitare gli indirizzi di tutti era stato più difficile del previsto, che già in partenza mi sembrava come percorrere il giro d'Italia.
-mi raccomando gli inviti,in più si ma in meno mai- stacco la chiamata con la ,ormai,stamperia di fiducia e apporto una piccola v accanto al promemoria che mi ero segnata sull'agenda personale.
Stasera,Gonzalo ha organizzato un'uscita a cena, con Mattia...robe da migliori amici,come l'hanno chiamata loro.
Il fatto che quei due si fossero scambiati il numero di telefono,non mi era piaciuto più di tanto, ma non perché provavo gelosia nel doverli condividere ma più che altro perché Mattia era capace di tutto e Gonzalo non sembrava da meno.
A distrarmi dai miei pensieri,è la vibrazione insistente del telefono.
"Argentina" appare sul mio display e rispondo al volo.
-dimmi- gli dico velocemente
-sei in ufficio?- mi chiede
-si dove sennò?- ho praticamente passato gli ultimi giorni tra queste mura a cercare di non perdere il ritmo e di portare a termine tutto.
-sto arrivando- chiude la chiamata e rimango con il cellulare in mano per un paio di minuti,poi lo poggio nuovamente al suo posto.
Mentre acquisto l'ennesimo volo aereo per la Germania, la notifica di Marc mi fa sorridere.
"preciosa, solo quedan dos dias por mis vacaciones...tou salir juntos a mi?".
Gli rispondo velocemente " seguro..muy feliz ...aperitivo para ambos" .
Sobbalzo dallo spavento quando sento la porta aprirsi,anche piuttosto violentemente.
-Gwen- mi saluta incazzato.
-che ti è successo? Ti hanno rigato la macchina?- mi guarda di traverso e non sorride
-peggio, per caso Marc Bartra di dice qualcosa?- eh no caro mio, non ti permetto di farmi una scenata.
-si,è il difensore numero 4 del Borussia- gli dico tranquilla.
-sei informata vedo- gioca velocemente con le dita che sono costretta a distogliere lo sguardo per non avere del mal di testa.
-è aperto il calcio mercato, mi tengo informata-mento spudoratamente perché in realtà Marc l'ho conosciuto grazie Dani Alves, durante uno dei suoi tanti pomeriggi alternativi.
-esci con lui?- mi chiede diretto spiazzandomi
-no, assolutamente no- dico velocemente
-no? Perché a me sembra di si!- mi mostra la foto di me a Berlino,in una cioccolateria con il difensore che si è offerto gentilmente di farmi un po' da guida turistica.
-questo non significa nulla- le dico sincera e anche un po' infastidita.
Hei tontolone, io sono persa di te e tu pensi che possa mettermi con Marc? Tu c'hai tutta l'Emilia Romagna sugli occhi.
-sono sicuro che lui non pensi cosi e vorrei sapere come faccia  a conoscere casa tua- ha la mandibola contratta ed è bello,bello da far male.
-se ti stai chiedendo se è venuto a casa mia, stai tranquillo che non è cosi, abbiamo fatto un paio di video chiamate ed io ero a casa- blocca il cellulare.
-non mi piace, lui non mi piace affatto- questa storia è assurda.
-me ne farò una ragione- è la prima risposta acida,delle tante che si susseguono.
Finale della storia? Ci siamo litigati.
Alle otto,con i nervi a fior di pelle, chiudo il mio ufficio e mi dirigo velocemente a casa mia, ho solo due orette scarse per farmi un bagno e rendermi presentabile per cena.
Quando arrivo a casa, Matt è nel bagno della sua camera ed ha lo stereo accesso e non mi sente arrivare, io ho una faccia che parla da sola, quindi ne approfitto per rinchiudermi in camera e sfogare la mia frustrazione. Come lui, accendo lo stereo per coprire qualsiasi rumore esca dalla mia gola, afferro il prima cuscino che ho sotto mano e lo metto tra i denti, urlo letteralmente e queste vengono assorbite dal cotone.
Ultimamente con Paulo è sempre cosi, un passo avanti e dieci passi indietro.
Non so mai se mi stanno venendo dei segni di isterismo e pazzia, ma io penso che baciare una persona con un certo trasporto fisico debba suggerirti qualcosa, qualsiasi cosa ma sicuramente non mi aspettavo che lui fosse così tranquillo con Antonella.
Mi infilo nella vasca mi lascio coprire quasi del tutto dall'acqua, sento tutta la tensione sciovale via dal mio corpo e le mie narici vengono invase dal buon profumo di cocco .
Con il palmo della mano,afferro un piccolo batuffolo di schiuma e lo avvicino al mio volto, ne studio tutte le bollicine che lo compongono e provo persino a contarle.
-Gweeeen!- sento urlare Mattia dall'altra stanza ma lo ignoro volutamente. Questo è il mio momento preferito in questa giornata non proprio fantastica, io e il cocco. Se chiudo gli occhi posso immaginarmi sdraiata sulla sabbia bianca finissima , il sole sulla pelle ,l'odore di salsedine e le onde del mare che,basse e lente si infrangono sulla battigia.
Maldive, un nome una garanzia.
Più tardi mi asciugo con il cotone soffice del mio accappatoio, rigorosamente quattro taglie più grandi di me.
Che poi, me lo sono sempre chiesta...perché gli accappatoi li fanno sempre cosi grandi?
Con i capelli raccolti in un turbante, vado ad aprire la porta cosi che se Matt vuole entrare non inizi ad urlare come fanno al mercato del pesce.
-ha chiamato Gonzalo- mi dice entrando in camera e abbottonandosi le ultime tre asole della camicia.
-tutto okay?- gli domando, cercando di tirar giù il vestito
-faccio io- lui molto più alto di me, in due secondi sfila il vestito dalla gruccia e me lo porge.
-ha detto che se ritarderà di qualche minuto, è colpa di Paulo- al suo nome i nervi tornano ad essere rigidi come corde di violino.
-va bene- mi infilo velocemente dentro l'abito e Mat gentilmente mi tira su la cerniera.
-woah, e questo quando l'hai comprato?- è un vestito semplice,nulla di cosi pomposo ne appariscente.
-l'ho comprato due pomeriggi fa dopo lavoro, stavano chiudendo ma il commesso è stato carino- vado al bagno e recuperare il phon e prima di accenderlo, metto una noce di schiuma tra le dita e le passo tra i capelli.
Il rumore del phono,cosi come quello dell'aspira polvere e della lavatrice, mi rilassano un sacco; mio padre dice che è dovuto ala fatto che mi ricorda il rumore del liquido amniotico di quando ero nella pancia della mamma.
Mat si offre volontario,ma quando mai, di asciugarmi i capelli e io glielo lascio fare volentieri.
-finisce sempre cosi- mi dice sbuffando e io gli faccio una linguaccia.
Odia asciugarmi i capelli ma alla fine lo fa sempre perche mi vuole bene e questo è pur sempre un segno d'affetto.
Mentre lui,ormai esperto, si destreggia con il diffusore,io con lo specchio ad un palmo dal naso, inizio a truccarmi.
Ad opera finita, getto telefono,carta di credito e chiavi di casa in una pochette e spruzzo una generosa quantità di profumo sul mio corpo.
-è colpa tua se il buco dell'ozono cresce a dismisura- tossicchia allontanando con le mani l'ondata di narciso Rodriguez.
-ma stai zitto!- gli do un piccolo bacio sulla guancia e poi recupero i tacchi dalla loro scatola,anche loro nuovo acquisto.
Per le dieci e venti,Gonzalo bussa alla porta con un bellissimo girasole tra le mani.
-por ti mi princesa- i miei occhi brillano da soli,  lui è un gentiluomo con la G maiuscola.
-sposiamoci- gli dico semplicemente e lui mi abbraccia a se stringendomi .
-io inizi ad essere geloso- dice Mattia
-no,anche tu no- gli dice Gonzalo e attira la nostra curiosità
-perché,chi altro è geloso?- gli chiede,infatti,Mat
-nessuno- dice sbrigativo l'argentino ma io lo so bene di chi stiamo parlando.
In macchina,Mattia protesta perché è seduto dietro,ma io e Gonzalo cerchiamo di ignorarlo come meglio possiamo.
-Mat,sta zitto o ti lascio in mezzo la strada- il pipa lo fa ammutolire e il gli sorrido,grata e contenta .
-come mai Paulo era da te?- gli domando,tirandomi da sola la zappa sui piedi
-qualcosa mi dice che tu lo sai già- gli sorrido colpevole e annuisco
-che è successo tra te e Paulo- domanda quel pettegolo del mio migliore amico
-ci siamo litigati per Marc Bartra- gli rispondo
-che c'entra il numero 4 del Borussia? Ti stai frequentando con lui e non me lo hai detto?- chiede confuso
-non mi sto frequentando con nessuno, siamo solo amici...che poi amici è un parolone, è stato solo gentile e carino nei miei confronti e io voglio ricambiare quando viene a Torino- mi lascio scappare qualche informazione di troppo.
-verrà a Torino?- Gonzalo non sembra felice nemmeno lui.
-si, non so quando- evito di dirgli che è sarà prima di quanto loro possano aspettasi  praticamente quando loro saranno in aereo per Formentera.
-che gran figo- commenta Mat
-si è appena divorziato e io non sono tipo da fare stronzate- si certo Gwen, perche limonare con Paulo più volte non è stata un stronzata vero?
Sorvolo su un possibile senso di colpa e guardo  il Pipa
-a me non piace affatto- mi dice sincero
-ha ucciso qualcuno? Rapinato un banca, frode fiscale, è un maniaco sessuale...cosa, parlatemene per favore- dico esasperata.
-no, non mi piace proprio lui- non rispondo nemmeno, devo andare a cenare e voglio avere ancora quel piccolo spazio aperto di stomaco per poterci infilare qualcosa.
Il locale è elegante e raffinato come piace a Gonzalo; l'argenteria luccica così tanto che praticamente mi ci posso specchiare sopra e la carta del menù riporta poesie al posto dei piatti.
"Raviolo con ripieno di pistacchio di Bronte e gambero rosso di Mazzara, su un morbido letto di crema al limone ,coperto da una nuvola di mozzarella di bufala"
Assurdo e ridicolo...è un semplice raviolo,non il David di Michelangelo.
-manca il cuscino- dico spontaneamente e Gonzalo non capisce mentre Mat trattiene le risate e due lacrime gli scappano fuori.
-daiii, ditelo anche a me- si lamenta Gonzalo
-leggi il numero cinque...letto,coperta ma si sono dimenticati il cuscino- Gonzalo mi guarda allibito per il mio humor inglese
-ristorante a quattro stelle lo chiamano- dice ovvio
-kebbabaro tutta la vita- gli sorrido e chiudo il menù, prenderò quello che prende il pipa. Tanto le possibilità che io torni in un posto cosi,sono cosi basse che non c'è neppure la necessità di leggerlo tutto.
-che hai scelto?- mi chiedono curiosi.
-nulla, prenderò lo stesso che prenderete voi- bevo un sorso dell'ottimo vino bianco che ci hanno portato.
-questo è davvero davvero buono- le mie papille gustative sono esplose e la frizzantezza del vino mista alla sua freschezza lo rendono paradisiaco.
-la prima donna che porto in un ristorante e pensa al kebab- commenta Higuain sorridendomi e accarezzandomi la mano.
-sono ancora una ragazza io, voglio sporcami la maglia di salsa rosa e sedermi sul primo marciapiede libero- ho ventitre anni, al caviale e a tutta la roba sofisticata ci penserò a tempo debito, sempre che poi ci possa pensare davvero.
-se ti aspetti che lei impazzisca per cucina gourmet,hai sbagliato persona amico- gli dice infatti Mat
-l'ultima volta per il suo compleanno siamo andati al Mc Donald, le avevo proposto un ristorante più elegante ma ho ricevuto il bottone del suo jeans in faccia- sorrido del ricordo.
Andiamo, ma a chi piacerebbe starsene seduta tutta scomoda in locali chic in cui devi fare attenzione a tutto, persino a come poggiare le posate sul piatto. Ma ciao, mc chicken e mc nuggets tutta la vita.
-la adoro cosi come è- Gonzalo Higuain io ho un cuore debole, per cortesia risparmiamelo.
-Higuain, non provarci con la mia migliore amica!- scoppiamo a ridere tutti e tre
-siamo già segretamente promessi sposi- gli dico e Gonzalo mi bacia la mano
-lo sapevo che dovevo allearmi con Paulo- si porta in bocca un pezzo di pane e io sorrido felice.
-parliamo di Formentera- chiede emozionato,dopo aver ingurcitato il pane.
-non vedo l'ora, mare sole e drinks- sorrido per l'espressione estasiata che assume la faccia del bell'argentino
-potevi portarmi con te- gli dice sfacciato
-amico, tu vuoi venire? No problem- Mattia lo guarda tentato
-lunedi hai l'esame- gli ricordo
-guastafeste- mi dice sconsolato
-realista- ribatto
-ad Agosto mi sfonderò di alcool,il mio fegato mi chiederà pietà- dice risoluto
-si si certo, vai in vacanza da solo?- sa bene quanto odi bere cosi spropositamente.
-aguafiestas- mi ripete il pipita
-sono la figlia illegittima di Allegri- scoppiano a ridere e io mi imbarazzo parecchio perche gli sguardi della sala sono rivolti verso di noi,più insistentemente di prima.
A fine cena, il sapore del cioccolato del dolce, è rimasto nella mia bocca e la cosa mi piace parecchio, forse anche troppo.
Ho una dipendenza da dolci e ringrazio Dio per avere un metabolismo accelleratissimo, altrimenti mi servirebbe avere dei santini del dottor Nowzaradan che mi ricordino che lui mi attenderà dall'altra parte del fiume.
Accompagniamo Mattia a Casellette e poi io e Gonzalo facciamo ritorno a Torino; in macchina l'atmosfera è tranquilla e serena e mi rilasso appoggiando la testa tra il sedile e il finestrino.
-io,non vi capisco- inizia il discorso
-nemmeno io, credimi- ho una confusione pazzesca in testa .



Mi prendo questo spazio per commuovermi,come già ho fatto abbondantemente ieri.
Niente ragazze, non credo nemmeno di avere le facoltà mentali per potervi dire quanto davvero io senta questo addio di Gigi dalla Juve.
Nel romanticismo da juventina quale sono e nei sogni da ragazza quale solo, spero di vederlo seduto accanto a Pavel ed Andrea, lui come altro colosso di questo magnifica storia,magnifica maglia,magnifica legenda.
Insieme a Gigi va via Stefen che come lui è stato protagonista di questa LE6ENDA di 7 scudetti di fila e 4 coppe Italia.
Va via anche Asamoha e spero che ci fermiamo qui perché altrimenti mi incateno allo stadio.
Lo giuro!
Dalla finestra di casa mia ho visto la festa è l'esultanza e niente,per scendere in strada avrei dovuto farmi schiacciare dalla folla che a momenti sfondava il palazzo.
Ma va bene cosi, va bene tutto.
Va bene per lui, perché ieri è stato come aver messo un punto e virgola a qualcosa che ci ha resi Juve.
Ti amo Gigi .
Ps: ma Voi l'avete visto Paulo con la sciarpa sulla fronte che sembrava il capo ultras di Torino. Nemmeno i nostri erano cosi assurdamente e fantasticamente presi dalla cosa e poi amore che è, lui con la sprite mentre il resto andava avanti a birra. Higuin ne sa qualcosa #ubriaconemio

Questo è un capitolo di passaggio ed ho troppe lacrime per dirvi quello che penso.

Se leggete tra le righe in realtà vengono parzialmente scoperti alcuni sentimenti. Che ne pensate di questo Pulito geloso?

Ci vediamo al prossimo capitolo e mi sa che quest'anno nevicherà ad Agosto e ci toccherà scusarci con Gigi D'Alessio.

#primaveradovesei?

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now