Capitolo 24

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Il profumo di terra bagnata, era quasi confortante se non fosse che ,come ero tornata a Torino,con me erano tornati tutti quei casini che si erano accumulati nella mia vita.

Ed io che pensavo di avere una vita monotona!

Tecnicamente oggi avrei la giornata libera e la cosa dovrebbe farmi sentire felice ma,in realtà ho paura che il mio cervello inizi a viaggiare su binari di cui non conosco minimamente la stazione di arrivo.
-Gwen?- vengo richiamata da Gonzalo che mi guarda con un grande punto interrogativo dipinto sul volto.
-scusa, sono stanca- mi giustifico, trattenendo a stento le lacrime e no, non sono lacrime di chissà quale cosa, semplicemente l'accumulo di tanta frustrazione.
-dobbiamo riposare e ricaricare le pile- annuisco e appoggio la testa sulla sua spalla destra.
-forse cambiarle del tutto- gli dico in un sussurro, non volendo che l'autista si renda partecipe di una mezza confessione.
-è troppo da stronzi dirti, te lo avevo detto?- mi abbraccia e mi fa appoggiare la testa sulle sue gambe, mentre continua ad accarezzarmi la nuca.
-un pochino- lo guardo negli occhi e lui mi sorride, chinandosi a baciarmi la fronte.
-due casini insieme,non si risolveranno mai- rifletto sulle sue parole e concordo con lui.
Io sono sempre stata un casino, un continuo correre e rallentare per schiantarsi immeditamente, mai una volta che avessi avuto un'andatura che non mi facesse uscire dalla strada.
-due casini potrebbero annullarsi?- gli chiedo, fingendo persino che le leggi matematiche non esistano.
Ce lo hanno sempre detto, meno per meno fa più,più per più fa più, chi sono io, chi siamo noi per essere l'eccezione alla regola?
-mannaggia a me- sbotto,accucciandomi su di lui che, prontamente mi stringe
-le cose possono sempre cambiare, bisogna aspettare- gli sorrido.
-ma quanto sei saggio, ce l'hai un difetto almeno?- gli dico abbracciandolo.
-frequento casi umani- lo guardo sbalordita e poi gli schiaffeggio il braccio.
-stronzo!- gli dico e poi scoppiamo a ridere.
-scusate, signorina a lei dove la accompagno?- ci interrompe l'autista guardandoci sospetti.
Okay, nessuno a quanto pare crede sia possibile che tra uomo e donna ci possa essere una fantastica amicizia.
Per certi versi, ne sono d'accordo ma mi preme dire che, quando due persone di vogliono bene per davvero, aldilà di tutti i preconcetti comuni che ci imponiamo da soli o che comunque ci impone la società, aggiungendo ovviamente una buona dove si "me ne fotto", vi assicuro che le amicizie tra donne ed uomini possono esistere.
Quando vengo ,gentilmente,lasciata davanti il portone di casa mia con una valigia tra le mani e un ombrello molto precario sulla testa, che cerca di ripararmi dal vento e dalla pioggia primaverile, cerco disperatamente le chiavi di casa, sperando con tutta me stessa che non li abbia lasciati a casa e mi sia chiusa fuori dalla porta.
"SOS, Matt devi immeditamente venire a casa mia perche sono senza chiavi, fuori al freddo, davanti il portone di casa mia".
Invio il messaggio al mio migliore amico e purtroppo non mi rimane che sedermi sulla valigia e aspettare che arrivi da Casellette, non proprio a due passi da qui.
Continuo a pensare che forse mi ci vorrebbe un viaggio a Lourdes o che sia decisamente arrivata l'ora di indossare un paio di comode scarpe da camminata e farmi il cammino di Santiago de Compostela; mentre disquisisco nella più totale delle folli solitudini mentali, vengo riportata alla realtà, forse ancora più amara del resto, dalla vibrazione del cellulare.
"Dici davvero? Sei nella merda perché io non posso essere li da te, non prima di un'ora.
Non puoi andare da Gonzalo?"
Effettivamente, a meno che non decida di morire, questa sarebbe l'unica soluzione plausibile.
-che c'è?- mi risponde ridendo al telefono
-perché ridi?- domando automaticamente,continuando a sentire il suo tono di voce allegro e immaginando che le sue labbra siano incurvante all'insù
-nulla, una stupidata di mio fratello e mio padre- ricordo immediatamente che stasera aveva tutta la sua famiglia a cena a casa sua e mi pento immediatamente di avergli chiamato.
-volevi dirmi qualcosa?- mi domanda e in sottofondo sento i suoi genitori discutere in argentino
-nulla, volevo condividere con te un'altra delle mie sfighe...sono rimasta fuori casa- all'improvviso sento del silenzio, probabilmente ha cambiato stanza.
-non stai scherzando?- mi chiede
-no, aspetto Mattia che arrivi nel frattempo osservo la frenetica vita urbana di Torino, sperando vivamente che qualcuno non chiami la polizia o si avvicini per chiedermi quando prendo- lo sento scoppiare a ridere
-ti vengo a prendere?- assolutamente no, è un momento di famiglia e non c'entro nulla io.
-no, tanto Matt sta arrivando...era in zona- mento e lui non protesta, credendomi e immagginando pure che io non abbia qualche problema.
-d'accordo, ma teniamoci in contatto e fammi sapere quando arriva Mat- lo saluto a mia volta e stacco la chiamata.
Presa dalla disperazione, non mi resta altro che, impiegare il tempo facendo stupide storie instagram.
Posto la foto della mia valigia di fronte al portone di casa e gli metto lo sticker del divieto, scrivendo su "chiusa fuori di casa. Mai una gioia per sempre".
Posto la foto e recupero le cuffiette della musica, di cui ovviamente una sola funziona ma questo è un classico nella mia vita.
La prima notifica che ricevo è quella di Dani Alves che mi manda le faccine sorridenti ed un cuore, poi mi risponde Matt dicendomi ancora che non crede sia possibile che mi sia capitata una cosa simile, infine quando sto per rimettere il cellulare in tasca, mi arriva la notifica whatsapp di Paulo.
"Sei ancora fuori casa?"
                                                                "Si"        
"Ti sto venendo a prendere!"
                "No,riposa e stai con la tua famiglia"
"Non puoi stare fuori, fa freddo ed è pericoloso"
          "Mattia sta arrivando, non preoccuparti"
"Sono già in ascensore"
"Puoi ritornartene a casa.Paulo dico davvero "
"Non fare la stupida, ti beccherai un malanno assurdo, per cosa poi?"
"Sto entrando dentro il palazzo, starò al chiuso"
"D'accordo, se dovessi sentirti starnutire nei giorni a seguire, saranno guai per te"
"È una minaccia?"
"No, semplicemente non capisco perché devi intestardirti sempre"

Fino Alla FineWhere stories live. Discover now