Capitolo 10

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"Vieni torniamo a casa." Mi dice lui.

Usciamo dalla camera mano nella mano passando innosservato da tutti i nostri amici.

Andiamo nel retro della casa dove c'é parcheggiata la macchina di Harry e partiamo.

Arriviamo a casa di Harry. Si leva le scarpe e io pure.

"Aspettami qua vado un attimo in bagno." Mi lascia nel salotto dandomi un bacio nella fronte. Io annuisco.

Mi siedo sul divano aspettando il suo ritorno. Intravedo una lucina dietro ad una porta. Questa porta non l'avevo mai notata, forse perché é stata sempre all'oscuro o non ci ho mai fatto caso.

Mi guardo intorno per vedere se Harry arriva ma niente. Mi affretto ad andare in quella stanza.

La apro leggermente. Sembra una stanza vecchia di cui non é mai stata usata dalla polvere che ci sta.

C'é un letto singolo attaccato al muro e al suo fianco un comó basso.

Mi giro intorno alla stanza e vedo un muretto di media altezza con sopra dei quadri.

In una foto c'é un bambino dai capelli ricci e biondini, Harry.

Era bellissimo pure da piccolo.

Poi altre foto di lui nel parco oppure con dei giochi in mano. Ha avuto una bella infanzia secondo me..Non come me che ho avuto di tutto e di piú. Al centro del muretto c'é un grosso quadro con Harry e a destra una ragazza.

Credo che fosse la sua prima ragazza. La gelosia inizia a farsi sentire.

Poi c'é un altra foto con sempre quella ragazza e un altra signora. Ha i capelli neri e mossi. Molto bella come signora. Credo che aveva sui i 25 - 30 anni.

Guardo la foto per bene.

"Emma." Dice Harry.

Si avvicina a me e mi prende il quadro dalle mani.

"Che ci fai qua?" Il mio cuore sta andando a mille dalla paura che ho preso. "La porta era aperta e io sono entrata." Harry riposa il quadro sul muretto e mi prende per il polso e usciamo dalla stanza.

"Mi dici chi erano quelle due ragazze?" Gli dico. Non voglio affatto farmi gli affari suoi ma sono curiosa di sapere. "Non sono affari tuoi." Saliamo in camera.

Il comportamento di Harry mi sta irritando. Non posso sapere mai niente..

Harry si leva la maglietta e i jeans e si butta nel letto.

Io mi tolgo il vestito e prendo la sua maglietta. Sento ancora il suo profumo di menta anche se é sporca.

Mi stendo sul letto e guardo il soffito. Harry si émesso con la pancia in giú e si addormenta in un istante.

POV'S HARRY

"Smettila ti prego." Sento un bicchiere schiantarsi nel muro. "Puttana." Riconosco subito la voce di mio padre. Scendo di corsa per vedere che succede. Mio padre sta menando mia mamma.

"Papá smettila." Urlo. Mia mamma sta piangendo e mio padre é fottutamente ubriaco. Non mi sente.

"Sei una puttana." Le da uno schiaffo. Un altro ancora.
Lei sta urlando e lui continua.

Non riesco a muovermi sembra come che ho i piedi incollati sulle scale.
Io urlo ma lui non si ferma. Sono invisibile?

Sto piangendo e urlando allo stesso tempo ma nessuno mi sente. Mio padre la prende per i capelli e la rialza da terra dandogli un pugno sulla mascella. "Smettila ti prego." Dice tra i singhiozzi. Mia madre  ha il viso rosso e le sta uscendo il sangue dal naso.

"Smettila." Urlo ancora piú forte.

Vedo la scena svanire davanti ai miei occhi.

"Harry. Ti prego svegliati." Sento la voce di Emma riportarmi alla realtá. Mi sveglio di soprassalto. Emma é su di me, sta piangendo.

"Harry é stato un brutto sogno." Mi abbraccia per rassicurarmi.

Ho il cuore che va a mille, ho i capelli sudati e le goccie di sudore mi scendono per tutto il corpo.

"Emma." La abbraccio. Delle lacrime mi rigano il viso, questo maledetto incubo mi tormenta da 9 anni.

"Shh é stato un brutto incubo." Mi bacia. "Ne vuoi parlare?" Mi dice con voce dolce. Sembra quasi un sussurro.

Ne voglio veramente parlare? Se non parlo non riesco a sfogarmi e mandare via questo incubo. Ma se ne parlo? Lei si stancherá di me?

"Su avanti..sempre se vuoi. Sono qui per te." Mi distrae dai miei pensieri.

Non dico niente. Mi risdraio nel letto con Emma appoggiata con il corpo sul mio.

Le mani nelle sue e le nostre gambe intrecciate tra di noi.

Faccio un sospiro prima di inizare a parlare.

"Sono nato nel Manchester in una piccola cittá. Mia mamma e mio 'padre' si erano sposati dopo il trasferimento. Mia madre era quella che hai visto nella foto e l'altra era mia sorella Gemma. Direi che eravamo una famiglia felice ma non, dopo che mio padre ha preso delle brutte vie. Ritornava spesso a casa ubriaco; rompeva oggetti che erano a prima vista. Mia madre e mio padre litigavano per questo e da una notte qualsiasi mio padre la menava sempre. Ritornava a casa verso le 3-4 e mezzo del mattino e Dio sa che cazzo faceva. Io e mia sorella restavamo a guardare la scena, e a piangere e sperare che la smettesse e se ne andasse via da noi. Dalla nostra casa. Ma non fu cosí. Io avevo solamente 4 anni e lui se ne andó via di casa quando io compi 11 anni. Da quel giorno in poi fino adesso ho questi maledetti incumbi." Emma mi sta guardando con il viso preoccupato.

"La mia educazione non era stata ottima. I miei non avevano tempo per me. Infatti durante la mia crescita ho preso brutte strade anch'io. A 15 anni ho iniziato a bere e andare a feste e scoparmi le prime che mi passavano davanti. Mi divertivo ma a ripensarci mi viene da vomitare."

POV'S EMMA

So che Harry non ha avuto un ottima educazione, ma alle sue ultime parole mi sono sentita un pochetto gelosa.

"Ritornavo a casa all'alba, rompendo sempre tutto, e litigando sempre con mia madre e mia sorella. Finché un giorno me ne andai. Mi trasferí qui. A Holmes Chapel per cambiare vita e lasciare i fottuti ricordi in quella dannata casa. Da quel momento non ebbi notizie di mia madre e mia sorella. Ho solo foto e una collana che mi diedero alla nascita." Mi mostra la collana. Non ci avevo mai fatto caso. Ha una forma di aereoplanino ed é di argento.

"In poche parole questa é la mia fottuta infanzia." Dice massaggiandomi i capelli.

"Ohw." Mi fa male il cuore a sentire questa storia. Mi immagino una vjta di un bambino felice di Manchester a cui si é stata tolta la felicitá e proseguendo su delle cattive strade.

Beh la mia infanzia non é stata tanto meglio.

Penso che io ed Harry abbiamo delle cose in comune. Ma sono diverse ma allo stesso tempo uguali.

"Non pensarci piú." Gli bacio la fronte. "Ti amo." Lo abbraccio.

"Grazie piccola, ti amo." Mi bacia.

Restiamo abbracciati e ci addormentiamo tutte e due abbracciati.

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