Capitolo 47

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Esco fuori da questo fottuto appartamento e vado verso la mia macchina per dirigermi a casa mia. Dove c'é la mia Emma.

Casa di Steph e casa mia, nostra, non dista tanto da qui, é a soli 20 isolati, ma ci metti un po'per arrivarci.

Spero che Steph non dica niente, me lo auguro sia per me, che per lei. Non mi interessa un cazzo se é una donna, le spaccherei comunque la testa sopra un sasso, se lo dice.

E se Emma scoprirá tutto? Che cosa faró? Mi sentire a pezzi. E se mi lascierá? Non vivró piú, quella sará la fine dei miei giorni, senza Emma non vivo. E lei non vive senza di me.

Tra di noi c'é sempre stato un forte legame, se qualcuno tirava la corda, l'altra cadeva ma poi si rialzava subito. Infatti é successo, ma se questa volta la suddetta corda si spezza non potrebbe piú aggiustarsi.

Ho paura, una tremenda paura. Ma questa cosa non succederá. Lei non dovrá sapere niente. Steph non dirá niente. Nemmeno io.

Sono stato un menefreghista a lasciare Emma a casa, con quella fottuta situazione del bambino. Ancora non riesco a crederci.

Il senso di colpa cresce ogni volta che ricordo quello che ha dovuto affrontare per cercami. Lei era in pensiero per me, forse anche distrutta dentro, ed io? Me la sono spassata a scopare quella puttana di Steph.

Ma infondo non avevo altro da fare.

Al bar ho incontrato un mio vecchio amico di Manchester, che adesso si è trasferito qui, a Holmes Chapel.

Lui ed io eravamo in una band di teppisti ai miei tempi, infatti con lui andavo a rubare e scopare alle feste. Mi fece anche assaggiare l'erba, ma ero abbastanza piccolo da capire che quella cosa era pericolosa.

Io stimavo Jason, si chiama cosí, volevo impare tutto da lui, e sembrare come lui.

Facevo tutto quello che faceva, lo copiavo solo per assomigliargli. Era come una specie di idolo.

Nella band non eravamo solo io e lui, ma ce ne erano altri 3, ma non ho piú saputo niente di loro e nemmeno me l'ha accennato oppure ne abbiamo discusso.

E poi non me ne sarebbe fregato niente, sono dei fottuti cazzoni. Credo ancora che si fanno e scopano. L'abitudine credo che non gli é ancora passata, del resto anche a me. Ma la devo dimenticare, chiuderla in un cassetto e non riaprirlo piú; forse anche gettarlo via. Potrebbe creare danni abbastanza gravi, che non si possono piú riparare solo con una semplice 'scusa', con nient'altro.

Jason é abbastanza cambiato, ma il suo comportamento é rimasto tale e quale. Sempre gli stessi pensieri perversi, sempre alcool, sempre ragazze a letto. Questo ciclo continua da moltissimi anni.

Mi pento secondo dopo secondo di quello che ho fatto. Ma il danno e lí che resta.

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Prendo le chiavi dalla mia giacca, le mani iniziano a tremarmi quando infilo la chiave dentro la porta e faccio dei giri per aprirla.

Mi é mancato questo posto, il calore che trasmetteva la casa quando c'eravamo io ed Emma, e sopratutto lei Emma. Lei é la cosa che mi manca di piú. Piú di ogni altra cosa. Piú di me stesso.

I'm YoursWhere stories live. Discover now