Capitolo quarantacinque.

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-E chi sarebbe?-
-Sebastian Tiriac.-

Al menzionamento di quel nome fu come se, il mondo, fosse diventato completamente silenzioso; mi parve di sentire l'intero peso dell'universo gravare sulle mie spalle, spingendo il mio cuore giù, sempre di più verso lo stomaco, tanto da percepirne quasi il tonfo. Un boato che mi impedì di proseguire nell'ascolto della conversazione fra i due demoni.

Piccoli respiri spezzati, muovevano il mio petto velocemente e, i miei occhi vacui, presero a fissare un punto indefinito o probabilmente  inesistente mentre, con la mano, cercavo di lenire le dolorose morse allo stomaco da cui venni afflitta.

Non ebbi la capacità di pronunciar parola, lasciando che la mia voce morisse ancora prima di accarezzare le corde vocali, bloccata da un magone che racchiudeva tutta la disperazione che provai in quel momento.
Il mio amico, mio fratello, parte della  famiglia che mi costruii dopo la disastrosa fine di quella originaria, era imprigionato nelle atrocità del fiammeggiante inferno. Questo andava oltre tutto ciò che ero in grado di sopportare: avrei potuto far fronte alle mie di disavventure ma, accettare quanto affermato, sarebbe stato impossibile.
Cosa era successo a Sebastian? Era morto? Perché una persona come lui era finita in un posto talmente poco adatto a tutta la bontà di cui era rivestito? O forse era stato portato lì, come Dimithryus aveva fatto con me?

Caddi duramente sul pavimento schiacciata, sulle ginocchia, dal dolore senza remore che mi privò di tutte le forze. Il fiato dei due uomini fu subito su di me, non permettendomi di respirare, alimentando ancora di più il senso di sconforto interiore che stavo provando. Volevo restare sola ma, allo stesso tempo, sentii la necessità di sapere che Dimithryus mi avrebbe aiutata, che sarebbe stato in grado di fare qualcosa per Sebastian, per me. 
Affondai il volto tra le mani mentre, il solito calore proruppe ma, stavolta, tutt'intorno a me; sollevai lo sguardo e, attorno all'ampia gonna adagiata sul pavimento a circondarmi morbidamente, lunghe fiammate si stendevano racchiudendomi in un cerchio protettivo.

Osservai  Dimithryus porre, dall'alto della sua posizione, i propri palmi sulla mia creatura fatta di fuoco; riuscii a sentire il freddo pungente che l'uomo emanava, cercando di spegnere l'estensione dei miei sentimenti, come la secchiata di acqua gelida di cui avevo bisogno per risvegliarmi da quei pensieri opprimenti.
Non riuscendo nel suo tentativo di domare il cerchio ardente, lo sorpassò con un balzo, accucciandosi di fronte a me per abbracciarmi; fissai i miei occhi, arrossati dalle lacrime, nei suoi come puntine da disegno, cercando in lui la risposta ai miei problemi.

-Ti prego,- iniziai, cercando di respirare tra un singhiozzo e l'altro, -dimmi che hai una soluzione. Portalo via di lí, ti prego!- Mi strinse al suo petto, portando una mano tra i miei capelli in un gesto di conforto, ma che non fu in grado di placare il mio pianto affranto.

-Calmati Jolie. Non riuscire a ragionare lucidamente non ti condurrà da nessuna parte.-  Le sue parole non furono di alcun aiuto anzi, non fecero altro che innervosirmi maggiormente; come poteva pretendere che ragionassi lucidamente quando il mio amico era stato deportato direttamente all'inferno?

-Conducimi lí! Lo hai già fatto, no? Puoi farlo ancora. Devo capire cosa è successo a Sebastian, trovare un modo per farlo evadere, D.- Il tono della mia voce era aumentato di due ottave, risultando stridula e spiccante.

Admoreth, che per tutto quel tempo assistette alla scena silenziosamente, intervenne quasi istericamente: -Oh, questo è un grande no, ragazzina!- Indietreggiò quasi fosse stato colpito dalle mie parole negandomi, già in partenza, la possibilità di trovare riscontro alla mia richiesta.
-Dimithryus, l'ammazzerebbero davvero! Sai bene che i mietitori avevano ragione l'ultima volta: portare un'umana, portare lei,-  mi indicò  -all'inferno e vietare loro di estirparle l'anima, è considerabile tradimento da parte di uno dei loro sovrani. Non ti ascolteranno un'altra volta.- 

Azazel - Lucifer's SonOù les histoires vivent. Découvrez maintenant