quattro

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"oh, ciao, come ti chiami caro?"
Chiese la madre venendo il giovane entrare.

Minho stava per rivelare il suo nome ma quanto pare Jisung lo anticipò.

"si chiama Minho, viene a scuola con me e non rimarrà qui a cena perché va di fretta, giusto?"
Chiese lui guardando l'amico con un sopracciglio inarcato.

"Jisung! dove hai lasciato l'educazione che ti insegnammo io e tuo padre da piccolo?"
Lo sgridò la madre alzando il tono di voce.
"Minho, caro, se ti va puoi rimanere qui a cena"

"beh, ero venuto qui per parlare a suo figlio ma evidentemente non sono di gradimento, quindi ora vado, grazie comunque dell'invito, arrivederci signori Han"
Salutò forzando un sorriso.

"Jisung avanti, fallo rimanere, non so cosa sia successo tra voi due ma così non risolvi proprio un bel niente"
Sussurrò il fratello guardandolo.

"perchè dovrei?"

"Han, fallo"
Disse dandogli una spallata.

"oh eh va bene! Lo farò rimanere"
Sbottò il biondo esasperato.
E prima che potesse andar via, lo fermò.
"Minho, puoi rimanere se vuoi"

"non sono di troppo?"
Chiese sospirando il ragazzo.

Jisung scosse la testa sbuffando e lo fece entrare.

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"allora, Minho da quanto vi conoscete tu e Jisung?"
Chiese il padre intanto che si versava da bere.

"l'ho conosciuto a scuola, grazie a un nostro amico, Felix"
Sorrise mentre intanto teneva strette le bacchette.

"sei fidanzato?"

"mamma!"
La richiamò il biondo fulminandola con lo sguardo.

"ho solo chiesto dato che tutti i ragazzi della tua età sono fidanzati tranne che te, volevo vedere se Minho lo era"

In quel momento Jisung voleva solamente sotterrarsi, e si stava maledicendo per l'avere genitori così imbarazzanti.

"oh, beh in realtà no, ma sto uscendo con una ragazza"
Disse ridendo appena per ciò che la madre di jisung aveva detto.

Nel sentirlo Jisung si mozzicò l'interno della guancia innervosito, e una volta che finirono di interrogarlo iniziarono finalmente a mangiare.

"wow signora Han, lei cucina divinamente"
Si complimentò il ragazzo stupito da ciò che stava mettendo in bocca.

"signora Han, lei cucina divinamente"
Lo imitò il biondo con fare infastidito.
Ma sentendolo il fratello gli diede una gomitata come per farlo stare zitto.

"oh grazie Minho"
Sorrise dolcemente la madre.
"sai caro, l'altro giorno a lavoro sentivo parlare una mamma di suo figlio gay che si era fidanzato, che vergogna, se Mark o Jisung fossero gay penso che non li farei mettere piede in casa"
Disse ridacchiando appena.

"perchè? c'è qualcosa di male nell'esserlo?"
Chiese il minore infastidito dalle parole della madre.

"Jisung, non agitarti non credo che mamma intendeesse quello"
Cercò di calmarlo Mark.

"oh e invece si, ha capito bene, è una vergogna nella società che c'è oggi avere un figlio gay, cosa potrebbero pensare gli altri, ridicolo

"seriamente? c'è qualcosa che non va in loro solo perché gli piace una persona del loro stesso sesso? ti prego, sei tu quella ridicola, se c'è qualcosa che nella società di oggi non va è per colpa di persone come te"
Sbottò Jisung infuriato.

"Han Jisung, abbassa i toni, è un disonore per una famiglia avere un figlio gay e basta, il discorso finisce qui"

Minho si stava iniziando a sentire di troppo e a disagio, continuava a tenere lo sguardo sul piatto, senza alzarlo.

"ma perché? voglio saperlo"
Insistette il figlio minore.

"finiscila di rispondere!"

"mamma"
Cercò di farsi notare Mark, c'era un ospite in fondo.

"e se proprio non ti va, puoi alzarti e andartene in camera tua"
Lo riprese ancora senza dare peso al figlio maggiore.

"preferisco, invece che stare ad ascoltare te e le tue cazzate"
E senza esitare lasciò cadere le bacchette sul tavolo e uscì fuori di casa, andando in giardino.

"mamma!"
La chiamò ancora Mark quando vide che stava per ribattere.

"cosa vuoi tu"

"ti ricordo che c'è un ospite e non mi sembra il momento di litigare"
Disse il maggiore sospirando.

"oh, m-mi dispiace Minho..."

"non fa niente, capita di litigare"
Rispose Minho accennando un sorriso.

Passò qualche minuto e tornarono a mangiare, finchè il padre di dei due, non si alzò da tavola.

"torno subito, vado un attimo da Jisung, con permesso"
Disse solo e alzandosi uscì, raggiungendo il figlio.

"hey figliolo"
Si sedette sul portico accanto al nominato.
"posso sapere perchè te la prendi così tanto? Non parlavamo mica di te"

"beh, perché io non ci trovo nulla di male ad essere gay, e mi fa andare fuori di testa sentire la mamma parlarne così"
Ammise sospirando, mentre guardava dritto a sè.

"guardami negli occhi e dimmi fai così perché lo sei, vero? dimmi la verità io sono qui per supportarti"

Nel sentire le sue parole il ragazzo non potè fare altro che abbracciarlo. Lo strinse forte e i suoi occhi si fecero lucidi.

"mi dispiace tanto.."
Disse con voce tremolante.

"no, non devi scusarti, non è colpa tua e non deve essere un peso, se tua mamma non lo accetta non importa, se una persona ti ama veramente non ti lascia andare per una piccola diversità"

Le sue parole gli fecero bene e fu quando gli chiese se ce l'aveva con Minho perché il suo amore non era ricambiato che ci rimase un attimo.

"si, è per questo"
Ammise abbassando lo sguardo, per poi iniziare a giocherellare con le sue dita nervosamente
"papà io non voglio essere un disonore per questa famiglia, ma non riesco a farne a meno"

A quella frase il padre non potè fare a meno che abbracciarlo. Era orribile sentire quelle parole.

"Jisung, non dirlo nemmeno per scherzo, tu non sei un disonore per questa famiglia, ti capisco sai? Il primo amore è qualcosa di unico, devi godertelo prima che qualcosa te lo porti via, sai non proverai mai le stesse emozioni che per un'altra persona, io amo tua madre ma non così tanto quanto il mio primo amore.
Comunque sia non lasciare che nessuno te lo porti via, nemmeno quella ragazza con cui sta uscendo, intesi?"

Gli sorrise e sospirando lo strinse forte a sè. Il padre si alzò poi e tornò dentro incontrando Minho alla porta.

Minho nel vederlo fece un piccolo inchino e si diresse verso Jisung, che era intento a giocare con un fiore. Ne staccava i petali uno ad uno, mente intanto sua mente continuava a vagare nel vuoto.

"Jisung, possiamo parlare?"

All'udire la sua domanda annuì soltanto e si asciugò le lacrime, facendogli spazio così che potesse sedersi accanto a lui.

"ascolta, io non capisco per quale motivo tu sia arrabbiato con me, e se non ti va di parlarne non importa, ma a me dispiace e tanto, perchè ci tengo a te e l'ultima cosa che voglio è litigare, dunque qualunque cosa abbia fatto, io ti chiedo scusa"
Disse spedito il ragazzo, sperando di farsi perdonare.

"anche io ti devo delle scuse, mi sono arrabbiato per ge- per nervosismo mi dispiace tanto Minho"
Si corresse il biondo prima che potesse dire qualcosa di sbagliato.

honey ; minsung Where stories live. Discover now