trentotto

947 65 98
                                    

"grazie per avermi ospitato, e scusami ancora"

"non preoccuparti, anzi, mi fa piacere non dover stare da sola"
rise appena, chiudendo poi la porta di casa.
"lì a destra c'è la tua stanza, e se devi andare al bagno, è lì accanto"
sorrise Minju indicando al ragazzo le varie stanze.

L'altro sorrise e con lo zaino in mano, si guardò attorno, ogni singolo centimetro della casa era pulito e ordinato, praticamente l'opposto della sua.

"hai davvero una casa graziosa"
disse avanzando il passo verso la stanza che gli era stata data.

"ti ringrazio, tengo molto alla pulizia"

Entrarono nella stanza e Minho subito ne approfittò per posare sul letto lo zaino.
Mentre Minju rimase appoggiata sull'uscio della porta.

"se posso, come mai ti ha cacciato?"
chiese nervosa, giocherellando con le proprie mani.

"è da quando stiamo insieme che è una discussione continua, e sapere che sono stato tutto il giorno con te è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tutto qui"
sospirò Minho sedendosi sul letto.
"però davvero, non preoccuparti, sto bene"

"si vede, non sembri affatto dispiaciuto"
rispose lei seria.

L'altro la guardava con espressione confusa.
Non riusciva a capire cosa intendesse dire.

"spiegati meglio"

"mh, voglio dire, da ciò che ho capito ti ha lasciato, però ecco non mi sembri dispiaciuto, al posto tuo starei a pezzi, vedere distrutta una relazione di anni e anni, mi renderebbe molto triste"

Il moro a quelle parole non potè che ridere.
Gli sembrava una barzelletta ormai.

"Minju, come lui era stufo di me anche io lo ero di lui, era oppressivo e non mi lasciava libertà, non aveva fiducia in me, e s'incazzava sempre per tutto, anche se indossavo i pantaloncini rosa rispetto ai suoi che erano neri, per dirti"

Quest'ultima frase provocò una leggera risata da parte della ragazza e vedendola Minho sorrise.

"hai una bella risata"
disse facendola arrossire.

Restarono a parlare del più e del meno.
Ormai l'alba li aveva quasi raggiunti.

"sai pensavo di spostarmi, fin da piccola ho sempre sognato di andare a vivere ad itaewon, amo quel quartiere e amo anche il movimento che c'è, ormai dove vivo io è diventato noioso"
disse la ragazza mentre passava delicatamente le mani tra i capelli di Minho.
"o addirittura pensavo di trasferirmi in Australia, è davvero bello come posto"

"anche io pensavo di trasferirmi, volevo farlo con Jisung con l'andare del tempo, ma visto che ci siamo lasciati ho bisogno di respirare nuova aria da solo, non torneremo più insieme stavolta, e ne sono sicuro, anche perché ora come ora non ci tornerei nemmeno se mi pagassero"
ridacchiò il moro, riprendendo poi a parlare.
"gli voglio un bene dell'anima, ma forse siamo destinati a rimanere amici"

Minju annuì. Era contenta di udire quelle parole, ma non voleva darlo a vedere.
Uno sbadiglio uscì dalla bocca di Minho, e la ragazza vedendolo, portò lo sguardo sull'orologio.

"oddio sono le sei e un quarto, mi dispiace, ecco, vado a letto così puoi dormire"
si alzò la ragazza, allarmata.

"sta tranquilla, non importa"

Minho sorrise, la trovava carina, si preoccupava molto per lui, e nessuno che conosceva lo faceva. Nemmeno Jisung, che si preoccupava solo per la loro relazione.

La ragazza uscì dalla stanza una volta data la buonanotte, lasciando così che Minho potesse dormire.

::
::

La luce del giorno si fece sentire. Minho aprì gli occhi lentamente, ancora assonnato, era davvero esausto, ma odiava dormire fino a tardi.

Si mise seduto sul letto e afferrò il telefono, che era sotto carica sul comodino affianco al letto.

Sperava di trovare una notifica da parte di jisung, ma l'unica cosa che trovò fu solo un messaggio da parte del suo gestore telefonico.

Si alzò dal letto sbuffando e subito si diresse verso il bagno per sciacquarsi il viso.
Portò lo sguardo sullo specchio. Sospirò. Aveva delle borse sotto gli occhi che facevano paura.

Uscì dal bagno poco dopo.
Dalla cucina si poteva sentire un odore davvero gradevole, e preso dalla curiosità, si diresse verso essa, trovando Minju ai fornelli.

"oh adesso fai anche la cuoca?"
rise Minho, avvicinandosi alla ragazza.
"che cucini?"

accompagnata dalla risata del moro, scosse la testa divertita, per poi girare la frittella ormai ben cotta su un lato.
"sto cucinando le frittelle, lì in tavola ho messo anche sciroppo d'acero, crema di nocciole e marmellata, se ne hai voglia"
disse indicando il tavolo, con un sorriso stampato sul volto.

"ci siamo svegliate bene stamattina a quanto vedo, beh mi fa piacere, non voglio di certo ritrovarmi una Minju selvatica di prima mattina"
rise appena, assieme alla ragazza.

La colazione fu servita poco dopo.
Minho versò del latte a entrambi e una volta messa una frittella nel piatto, afferrò il coltello, iniziando a spalmare un po' di crema di nocciole su.

"sembrano buone"
sorrise tagliandone un pezzo.
"jisung l'ultima volta che le ha cucinate, si è quasi ustionato un dito per aver afferrato male la padella"
rise nel ricordare la scena, intanto che portava alla bocca un boccone di frittella.

"da come ne parli, sembra davvero un tipo buffo, ma sfortunatamente non l'ho potuto conoscere per via di ciò che è successo, sembrava odiarmi a prima vista"

"beh si ti odia ancora"
affermò scrollando le spalle.
"ma non importa, comunque sono davvero buone"
ammise mandando giù il secondo boccone.

honey ; minsung Where stories live. Discover now