honey ; minsung

nove

Le loro labbra si separarono lasciando suo loro visi un espressione di felicità.

"solo...cosa dirai a Minju?"

"non lo so, non voglio pensarci, l'unica cosa che voglio fare ora è stare al tuo fianco, gli altri contano poco"
Ammise il moro accarezzando una guancia al più piccolo.

"ascolta, io non voglio mettermi in mezzo tra voi due, si vede che le piaci tanto e...non voglio che soffra p-"
Stava finendo Jisung, che però venne interrotto dalle parole del più grande.

"io ho scelto te Jisung, si lei mi piace, è vero, ma non come te, insomma, ho capito che ciò che mi piace di lei è la sua compagnia, ma da amici, niente di più"

Jisung sorrise alle sue parole, erano sincere e lo sollevavano.

Passato del tempo, decisero di andare al loro posto. Si misero le giacche ed uscirono di casa.

Il biondo vedeva l'altro alquanto titubante, così sospirando, gli chiese cosa c'era che non andava.

"stavo pensando che, non sarà facile per me e ho paura"
Ammise Minho.

"paura di cosa esattamente?"
Chiese Jisung non capendo.

"paura dei miei genitori, sai la società di oggi, mio padre potrebbe prenderla davvero male a tal punto di cacciarmi di casa, o addirittura di togliermi te e non voglio perderti"
Disse con voce tremolante.

"Minho, non ti devi preoccupare, se sono dei veri genitori ti accetteranno per ciò che sei veramente, e se una piccola diversità potrebbe far cambiare loro idea, dovresti fregartene, so che gli vuoi bene ma sei praticamente un adulto, vivi da solo, hai un lavoro, insomma sei grande, e lo sei abbastanza per prendere le tue decisioni da solo, non rinunciare alle cose più importanti o più belle perchè i tuoi genitori non ti accettano"
Lo rassicurò il biondo con un piccolo sorriso.
"anche perché so che ti farà stare male ciò, perciò affronta la situazione senza paura, va bene?"

Il moro annuì e con un abbraccio avvolse la vita del minore.

Non ci volle molto che finalmente arrivarono.
Erano seduti lì, sotto quell'albero a coccolarsi con il silenzio che li circondava.

"Minho, ma esattamente cosa siamo ora?"
Chiese Jisung, mentre giocava con le sue mani.

"beh...migliori amici, no? voglio dire non saprei"
Rispose scrollando le spalle.