diciotto

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Era la mattina della vigilia.
Jisung era l'unico sveglio tra i due, e si era incantato a guardare l'altro dormire.
Lo trovava adorabile. Aveva le labbra schiuse, e i capelli in disordine, gli ricordava un bambino.

Disincantatosi dal ragazzo, decise di alzarsi e di prepare una leggera colazione, dato che a cena avrebbero dovuto mangiare molto.

Jisung non era mai stato il cuoco di casa, ma di volta in volta cercava di migliorarsi.

Iniziò a darsi da fare preparando un pasto con gli unici ingredienti che gli erano rimasti nelle mensole della cucina.
Ma la sua concentrazione venne interrotta nel momento in cui la porta di casa suonò.
Andò ad aprire e si ritrovò davanti Chan.

"ehi buona vigilia!"
Lo salutò con un grande sorriso stampato sul viso.
"come mai sei qui?"

"ti devo parlare, riguarda me e Minho"
Rispose cercando di non incrociare lo sguardo dell'altro.
"non so come la prenderai"
Aggiunse poi vedendo il sorriso del minore scomparire.

I due erano seduti sul divano a parlare, quando vennero interrotti dal rumore delle scale che Minho provocò.
Notando Chan e la faccia di Jisung, poteva benissimo capire cosa stava succedendo.

"ji..."

"per quanto avresti avuto intenzione di tenermelo nascosto, dio è una cosa stupida e avevi paura di dirmela, se aveste scopato allora? ti saresti portato questa cosa nella tomba?"
Domandò con fare esausto il biondo.

"è stato un bacio innocente Jisung, credimi te lo posso assicurare"
Si intromise Chan cercando di calmare il ragazzo.

"sta zitto"
Si girò Jisung, per un momento a guardarlo, fin quando i suoi occhi non si fecero lucidi, e la sua voce iniziò a tremare.
"mi fidavo di te"

Minho non proferì parola, si sentiva in colpa.

"so che è difficile, ma stai esagerando, è stato un bacio, insomma non abb-"

"ma vaffanculo Chan"
Lo interruppe il biondo ormai stanco degli interventi del maggiore.

"jisung...per favore ascoltami"

"per sentire cosa? per sentirmi dire altre balle? quel cazzo di ti amo sai dove te lo ficco?"
Disse in modo ironico mentre intanto si alzava dal divano.
"sai che c'è? avevi ragione, forse non era una buona idea, ma qui dentro c'era qualcuno a cui importava di voi due, della vostra amicizia, andata oltre, anche fin troppo per i miei gusti"

Sapeva benissimo che si trattava di un bacio, ma per tutte le bugie di cui era venuto a conoscenza da parte di Minho, ormai la fiducia che aveva in lui era quasi terminata.
Era stanco e arrabbiato, e con tutto ciò che era successo tra quei due, come poteva sapere che quel bacio non significasse nulla. Non ne poteva più di sentirsi dire "stai esaurendo" non lo aiutava, così decise di cambiarsi e andarsene da Felix.

La porta della camera si aprì d'improvviso rivelando Minho, intento a farsi ascoltare.

"Jisung...ascoltami ti prego"

Senza proferire parola, il nominato lo guardò di sfuggita, tornando poi a fare ciò che stava facendo.

"credimi, non ne avevo intenzione, non sapevo più che fare, ero sotto pressione, il suo sguardo, le sue labbra.."

"senti, se sei venuto qui a dirmi che lo ami ancora quella è la porta, so che a te non è mai importato fondamentalmente"
Rispose trattenendo ancora una volta le lacrime.
"pensi sia così stupido da non accorgermi di chi ho davanti? ridicolo sei"

"ti sbagli di grosso, se sei davvero intelligente dovresti accorgetene non credi? con quale di voi due sono fidanzato? chi è il ragazzo di cui sono innamorato secondo te?"
Cercò di farò ragionare Minho.

"secondo me? beh, secondo me non lo sai più nemmeno tu"
Si fermò cercando di calmarsi, tutta quell'agitazione non lo aiutava per niente, alle volte era propenso a soffrire d'ansia e in quel momento non voleva che succedesse nient'altro.
"pensare a tutte quelle volte che mi hai mentito, ti ho perdonato fin troppe volte Minho, così tante che questa volta hai perso persino la mia fiducia"

Il suo zaino era pronto e le sue scarpe erano allacciate, si mise davanti al moro e mantenendo la calma riprese a parlare.

"sai che c'è? mi sono stancato di sentirmi dire tutte quelle bugie, erano stupide lo ammetto, ma questo è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perciò se veramente tieni a me riconquistami Minho, poi se ne riparlerà, ma ora fai come se non mi avessi mai conosciuto, perché sono davvero arrivato al limite"

Ciò che era successo era banale per arrivare a questa conclusione, Jisung ne era a conoscenza, ma di sentire ogni volta le sue scuse inutili non ne poteva più.

Lasciato l'appartamento a passo veloce raggiunse casa dei suoi amici.

honey ; minsung Where stories live. Discover now