diciannove

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Arrivato a casa di Felix, non ci pensò due volte a bussare ripetutamente alla porta.
Continuava sempre più lentamente, fin quando il rosso non venne ad aprire.

"ehi come mai già sei qui?"
Chiese con tono leggero mentre faceva spazio davanti la porta.

"non avevo nulla da fare e quindi sono venuto in anticipo, è un problema?"
Chiese il biondo con un pizzico di arroganza.

"certo che no, mhhh Minho?"

A quella domanda Jisung divenne nervoso non aveva voglia di fare la vittima, ne tantomeno di parlarne, ma infondo sapeva che se non l'avrebbe fatto, Felix sarebbe stato lì a insistere.

Entrarono nuovamente dentro, e jisung si sistemò, iniziando poi a parlare dell'accaduto.

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"per quale motivo sei venuto qua? avresti dovuto farti i cazzi tuoi, non vedi cos'hai combinato? per colpa tua e della tua stupida chiacchiera io e jisung ci siamo lasciati"

Minho stava perdendo la pazienza, ne aveva fin troppo abbastanza dell'altro, rimanere distanti forse era stata la scelta più giusta.

"ah e avresti preferito nasconderglielo per quanto? eh? ah non mi sorprende"

"che cosa?"
Chiese Minho con espressione confusa.

"che non sei cambiato, sei rimasto sempre lo stronzo che eri, non cambierai mai.
Ho perso le speranze ormai a farti capire che ciò che eri era sbagliato, ma no tu non mi hai mai ascoltato e sai perché? perché pensavi solo a te"

"Chan non me ne frega un cazzo di ciò che è successo, ora stiamo parlando di me e di Jisung, dio voglio sapere perché ogni volta che si litiga e Jisung è la vittima tu ed io rimaniamo sempre da soli a parlare della nostra vita passata invece che andare da lui"

Ed era così, sembrava come se Chan volesse far sentire in colpa Minho anche quando nel discorso che stavano facendo non centrava nulla.

Minho non me poteva più, i suoi occhi erano ormai colmi di lacrime, ancora un'altra volta.

"Minho..."

Si passò una mano sulla fronte.
Intanto Chan si fece avanti, e avvolse con le sue braccia il piccolo corpo del minore.

Iniziò ad accarezzargli la testa, cercando di tranquillizzarlo, si vedeva che teneva molto a jisung.
"va tutto bene"

"va tutto bene un cazzo, smetti di ripeterlo, credi che le cose cambieranno dicendo così? fammi riavere Jisung e vedi che magari ti dirò che avevi ragione"
Disse con voce tremolante il più piccolo.
"Jisung non mi merita"

"non dire così Minho"

"no, sai perché lo dico? perchè hai ragione"
Ammise con fatica l'altro.
"Jisung è stato l'unico ragazzo che mi ha sopportato, che mi ha aspettato e che mi sempre sostenuto. Va bene, anche tu lo hai fatto, ma con lui è diverso, è rimasto con me tutto questo tempo, nonostante il mio carattere di merda e le sofferenze che gli provocai perché non riuscivo ad accettare il fatto di essere diverso.
Tu hai sempre avuto ragione su tutto, ma Chan, quel Minho di sette anni fa non ero io"

"perché invece di startene qui a piangerti addosso non vai e cerchi di rimediare? credimi fallo prima che sarà troppo tardi"
Il maggiore con una mano sulla spalla dell'altro, sospirò e mise fine all'abbraccio.

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"mi dispiace tanto Ji, ma se posso dire la mia anche tu hai sbagliato, lasciarlo per un bacio, per quanto tu lo possa amare è banale e sai perché? perché se lo conosci veramente sapresti che lui è pazzo di te, e che sei tutto per lui non ti tradirebbe mai"
Esclamò il rosso.
"fidati"

Gli andò in contro, poggiandogli una mano sulla spalla per rassicurarlo

"lui ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo, poi è natale è il momento giusto per perdonarlo, no?"

"se fossi stato io a sbagliare lui non sarebbe tornato subito con me"
Ammise il biondo sospirando.

"forse non ti avrebbe proprio lasciato, ma comunque non dico di rimetterti insieme a Minho, questa è una tua scelta, anche se sappiamo tutti che non riesci a stare senza di lui, ma almeno di perdonarlo, che ne dici?"
Il rosso sorrise nel momento in cui l'altro annuì, e con dolcezza e delicatezza gli asciugò una lacrima dal viso.

Il campanello suonò e quando Changbin aprì la porta, al di fuori vi erano Minho e Chan.

"Jisung possiamo parlare?"
Entrò Minho salutando con un cenno di mano gli altri nella stanza.

Con la coda dell'occhio vide Felix trascinare con forza Chan con se in cucina, gli scappò una piccola risata nel vedere la scena, ma la sua espressione cambiò quando Minho si sedette al suo fianco prendendo la propria mano.
Vedendo l'espressione del biondo a quel gesto, Minho gliela lasciò, poggiando le proprie mani sulle gambe.

"cosa vuoi?"
Chiese con aria fredda Jisung.

"parlarti e dirti che sono stato uno stupido, mi dispiace"

"pensi che delle semplici scuse possano bastare? pensi che sia così semplice?"

honey ; minsung Kde žijí příběhy. Začni objevovat