trentasei

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Il ragazzo sospirò.
Era solo un'uscita tra amici d'altronde, nessuno avrebbe tradito nessuno, e anche se sapeva che Jisung ne sarebbe stato contrario, accettò.
La vita era la sua, e non doveva stare agli ordini di nessuno, perciò pensandoci, decise di scrivere un messaggio sulla chat di gruppo degli amici, avvertendo che non sarebbe tornato per cena.

Minju, nell'aver convito l'altro, era davvero felice, e mantenendo stretta la presa, si guardava attorno, con un sorriso stampato sul viso.

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"come sarebbe a dire che non torna per cena"
Disse Jisung confuso.

"magari si è fermato dai suoi, non ci stava insieme da tanto"
Ipotizzò Changbin con le braccia conserte.

Cosa avrebbe potuto pensare, era tutto così inaspettato: la sua uscita di casa con il borsone, lo stare male della madre, il non ritorno a cena.
Continuava a farsi paranoie su paranoie, arrivando a pensare che magari voleva lasciarlo per qualcun altro.

Era seduto sulla sedia della cucina, con il telefono davanti a sè, ed una tazza di camomilla fumante accanto.

"dai Ji rilassati"
Aggiunse Changbin.

Gli altri erano tornati a casa e Jisung era l'unico rimasto da Felix e Changbin.
Sospirava in continuazione, era preoccupato, le cose tra loro due non andavano bene e si sentiva messo sotto pressione.

"dovreste prendervi una pausa, vi amate, o almeno lo facevate, solo che ecco, stando sempr-"

"Felix, non dire queste cose, altrimenti finirà per delirare"
Lo interruppe Changbin sospirando, ricevendo poi un lieve "d'accordo" da parte del rosso.

"forse Felix ha ragione, io e Minho stiamo insieme da anni, forse si sarà stancato"
Disse Jisung giocando con la bustina di camomilla.

Gli altri rimasero in silenzio, contraddirlo non serviva a nulla, nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea.

"penso sia il momento di porre fine a questa relazione e conoscere nuove persone, sono sicuro che relazionandoci con gente nuova sia io che lui potremmo essere più felici"
Aggiunse poi accennando un sorriso nervoso.

Felix non resistette e scoppiò a ridere nel sentire le parole dell'amico.
"ma ti senti?"

Il biondo lo guardava confuso.
Changbin preferì non dire nulla, e si sistemò comodo sulla sedia, aspettando che Felix proseguisse.

"tu mi diventerai psicopatico andando avanti così, davvero pensi che la miglior cosa sia lasciarlo? Jisung, devi fidarti di Minho e credimi che tutte le vostre litigate sono dovute al tuo non avere fiducia in lui, qui non c'entra nulla l'essersi stancato dell'altro"

"io non avrei fiducia in lui? Felix dopo tutte le cose che mi ha fatto come posso averne ancora?"
Sbottò Jisung.

"hai ragione, ma se vuoi portare avanti questa relazione devi impegnarti a riprenderla, capisco che sarà difficile, ma credimi ne varrà la pena"

"lo chiamo"
Disse solo senza nemmeno aver ascoltato le parole del rosso.

Era intento a prendere il telefono ma Felix glielo prese per primo.
"no, chiedergli che cosa sta facendo e con chi è, è non fidarsi, e questo è il tuo problema"

"e dimmi cosa dovrei fare allora, sono preoccupato per lui Felix, vorrei solo avere delle spiegazioni"
Spiegò Jisung tentando di mantenere la calma.

Tutto ciò che voleva sapere era se Minho stesse bene, e soprattutto se la madre si fosse ripresa, ma Felix era testardo e non voleva credergli.

Sospirò e si portò le mani sul viso, mentre Felix lo guardava con aria severa.

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"come vanno le cose con Jisung?"
Chiese Minju portando lo sguardo sul ragazzo, mentre si sedeva su una panchina.

A quella domanda calò il silenzio, Minju era confusa, vedendo l'espressione del ragazzo si capiva che la risposta che le avrebbe dato sarebbe stata negativa.

"sai che puoi dirmi tutto, se c'è qualche problema posso aiutarti dandoti dei consigli"
Disse lei poggiandogli una mano sulla spalla, per rassicurarlo.

"è da giorni che non facciamo altro che litigare per ogni minima cosa, ma non ho voglia di parlarne, quindi cambiamo argomento"

"Minho...tenere tutto dentro non ti farà star ben-"

"ehi perché non andiamo alle giostre? non ci vado dalla fine del liceo"
La interruppe Minho, ridacchiando appena finita la frase.

Minju sospirò annuendo poi alla richiesta del ragazzo.
Si alzarono dalla panchina, e si misero in cammino. Le giostre non erano distanti, perciò ci misero poco ad arrivare.

Nel vedere il movimento che c'era, a Minho scappò un sorriso, vedere tutte quelle persone felici gli faceva sentire nostalgia di quando era bambino e di quando andava in quel posto con i suoi amati cugini.
Posò lo sguardo su Minju, anche lei stava sorridendo. Le prese la mano e le fece cenno di entrare e di iniziare la loro serata.

honey ; minsung Kde žijí příběhy. Začni objevovat