30.

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Mettetevi comod*, questo è un capitolo molto importante per me.

Appena girarono l'angolo si trovarono di fronte al mare.

Jisung saltellò euforico «ma siamo in spiaggia»

Minho rise «sì, siamo a Jeongdongjin»

Il minore si levò frettolosamente le scarpe ed i calzini, per poi immergere i piedi nella sabbia fredda «wow è bellissimo qui»

I suoi occhi brillavano, aveva sempre amato il mare, il rumore delle onde, la sabbia così soffice quando camminava.

Minho lo seguì «se avessi saputo che ti piace così tanto ti avrei portato prima qui»

Jisung si avvicinò alla riva tentando di immergere un piede, senza però bagnare i jeans «cazzo se è fredda»

Il maggiore rise «direi proprio di sì, te la aspettavi calda?» lo punzecchiò.

Jisung gli fece una linguaccia.

In quel momento dimenticò di essere arrabbiato con Minho, dimenticò quello che gli aveva detto. Voleva godersi quel momento di pace e tranquillità. Cosa che in quel periodo gli era assolutamente mancata.

Minho si sedette sulla sabbia ammirando le onde del mare, Jisung invece giocò un po' con l'acqua prima di raggiungerlo e sedersi accanto a lui.

«ho sempre amato questo posto» ammise Minho, interrompendo il silenzio che si era creato.

Jisung annuì «è bello qui»

«da bambino ci venivo spesso. Amavo l'estate perché sapevo che sarei potuto venire qui in spiaggia ed in più avrei rivisto i miei nonni»

«abitavano qui?» chiese Jisung.

«sì, anche a loro piaceva un sacco questo posto. Poi, quando se ne sono andati, non sono più venuto»

Jisung rimase interdetto dall'improvvisa confessione di Minho. Non era mai stato il tipo da raccontare le sue vicende personali. Non lo aveva mai sentito parlare della sua famiglia, ad essere sincero raccontava solo ed unicamente dei gatti.

Quindi decise di non dire niente e lasciarlo continuare a parlare, poggiandogli una mano su un ginocchio.

«erano due anni che non venivo più qui. In parte non volevo e poi non avevo neanche molto tempo tra la scuola e gli allenamenti. Era da un po' che pensavo di tornare, ma non volevo venire da solo» ammise.

Jisung annuì «è per questo che hai insistito tanto per venire qui con me?»

«sì - Minho spostò lo sguardo dal mare per fissarlo dritto negli occhi - però non volevo venire con chiunque. Volevo venire con te»

«perché con me?» Jisung lo sapeva che era una domanda azzardata da fare ma ora che il maggiore si stava aprendo con lui voleva cogliere l'occasione.

Minho sbattè più volte le palpebre prima di rispondere «perché tu sei speciale»

Jisung non rispose. Era per caso una confessione? O intendeva solo un amico molto importante?

«Ji - lo chiamò Minho distogliendolo dai suoi mille dubbi - ti ho scritto una lettera» disse estraendo un pezzo di carta dalla tasca dei jeans e porgendogliela.

Jisung la prese tra le mani «una lettera?» chiese confuso.

«lo sai, io non sono bravo ad esprimermi a parole. Non lo sono mai stato quindi ho pensato di scriverti una lettera. C'è scritto tutto quello che sento» spiegò arrossendo mentre pronunciava l'ultima frase.

The survival show - minsung. Where stories live. Discover now