30. Una Tregua Movimentata

41 8 10
                                    

Leggi i miei altri libri!!

Leggi i miei altri libri!!

Oops! Această imagine nu respectă Ghidul de Conținut. Pentru a continua publicarea, te rugăm să înlături imaginea sau să încarci o altă imagine.


................

Il covo. Così la gente del posto aveva chiamato quella piccola porzione di città che adesso era il cuore pulsante della loro vita. Un ammasso di macerie e lamiere posizionate alla meglio a coprire i buchi sui muri e sui tetti delle case, una strada il cui asfalto era ormai pieno di crêpe attraversava il covo con un percorso obliquo, ed una vecchia fontana zampillava acqua verdastra dal centro di una piazza. La statua in marmo di un caporale dell'esercito, ma priva della testa.
-Da questa parte-. Un uomo accolse Nux ed Etnia anche se con aria palesemente sospettosa, e li condusse a quella che pareva essere la baracca del capo, colui che si assicurava che nel covo le cose andassero bene.
L'uomo aprì la porta e si scanzò di lato, facendo cenno ai due ospiti di entrare.
Fu Nux il primo a varcare la soglia, seguito dalla ragazza che teneva saldamente per mano il fratellino.
All'interno, lo spazio era piccolo ed arredato con oggetti molto vecchi e rovinati, ma nonostante questo accogliente. C'era un antico camino posizionato in un angolo, dentro al quale una fiamma danzava sui carboni.
-Benvenuti- disse la voce di un uomo, che se ne stava seduto a capo di un lungo tavolo di legno. - E così abbiamo un Trivial come ospite, davvero molto interessante. E, un bambino? - esclamò, osservando con curiosità il piccolo Timber. Restò in silenzio per alcuni secondi, poi strinse le labbra e riprese a parlare. - Dimmi la verità ragazza, tu vieni dalla Città Celeste... -.
Etnia abbassò lo sguardo, presa dal panico. Avrebbe dovuto dire la verità oppure no? Tutti quanti finora si erano dimostrati aggressivi non appena la questione veniva anche solo messa in dubbio.
-... Sí- disse timidamente.
L'uomo si grattò la barba e scoppiò in una risata. - Ci avrei giurato- affermò - Si vede lontano un miglio, cazzo-. Si alzò dalla sedia e si avvicinò al gruppo di fuggitivi.
-E così cercate un riparo? Fate bene. All'esterno è un macello, il resto della città è popolata da bestie e ladri, non è sicuro stare là fuori-.
Poggiò una mano sulla spalla di Nux, il quale dapprima si irrigidì poi finì per rilassarsi notata la mancanza di aggressività. - Abbiamo ospitato viaggiatori disperati, fuggitivi, nomadi in fin di vita, ex militari... Ma mai un Trivial. Non so come tu sia scappato dalle industrie ma sappi che hai tutta la mia stima-.
Nux stava per rispondere, ma fu travolto in modo improvviso da una serie di violenti colpi di tosse che questa volta ebbero come conseguenza un acuto dolore al torace. Il ragazzo piegò la schiena portando una mano al petto.
-Cristo santo, che brutta tosse... Dovresti farti vedere dal nostro medico. Abbiamo molte attrezzature, recuperate dall'ex ospedale in città-.
Etnia posò una mano sulla sua schiena. - Nux, tutto bene? -.
Lui annuì con la testa, e tornò a rivolgere lo sguardo all'uomo senza rendersi conto di avere del sangue sulle labbra.
Lui parve pensare per qualche istante, poi esclamò con decisione: - Ti porto dal nostro medico-.

.....

Una baracca fatta di lamiere e pezzi di legno era stata costruita ai piedi di un palazzone, ancorata saldamente al muro ed estesa per tutta la sua lunghezza. Quella era ciò che chiamavano l'infermieria, ed era gestita da un ex medico in pensione che si occupava della salute di tutti gli abitanti del covo.
Quando Nux entrò seguiti da Etnia, spalancò gli occhi incredulo. - Non pensavo... Che avrei mai visto un Trivial in tutta la mia via. Piacere- esclamò, porgendogli la mano.
Nux la strinse con poca decisione.
-Vieni, mettiti sul lettino, ti do una controllata-.
Etnia lo guardò con aria preoccupata, ed allargò un debole sorriso. - Io ti aspetto fuori con Timber, okay? -.
Lui annuì senza rispondere, e la seguì con lo sguardo mentre si allontanava verso la porta d'uscita.
-Accomodati sul lettino- ripeté il medico - Coraggio-.
Nux era molto impacciato; non sapeva bene che cosa fare perché non era mai stato al cospetto di un medico, neanche quando era schiavo del sistema. Si tolse la giacca lentamente restando a petto nudo, poi si avvicinò al lettino e si distese come gli era stato chiesto.
-Hai la pelle molto pallida- disse l'uomo, avvicinandosi - Pare che sia una caratteristica di tutti i Trivial, ma non è sinonimo di buona salute. Ad ogni modo, non è su questo che vorrei soffermarmi-.
Osservò a lungo il paziente senza dire niente, finché non allargò un sorriso. - Da quanto non ti nutri? Ho dello spray nutritivo, se vuoi-.
Nux annuì senza pensarci neanche un secondo. Da troppi giorni non aveva avuto una dose di spray, e ne aveva realmente estremo bisogno.
Il dottore avvicinò la bottiglietta alla sua bocca e ne spruzzò una generosa porzione. - Questa l'abbiamo recuperata in giro e abbiamo deciso di tenerla- spiegò il medico - Sapevo che prima o poi sarebbe servita a qualcosa-. Il Trivial chiuse gli occhi, lasciando che la materia argentata si ascugasse sulle sue labbra.
-Bene, voglio dare una controllata ai polmoni- aggiunse poi il dottore, avvicinando al lettino un macchinario.
-Voglio capire il perché di quella brutta tosse.
Il procedimento durò solo pochi secondi; il macchinario, referto del vecchio ospedale in città, funzionava ancora alla perfezione nonostante fosse stato attaccato in più parti dalla ruggine.
Il dottore osservò le immagini riprodotte dal macchinario per molto tempo, in completo silenzio; se ne stava lì seduto davanti allo schermo, di tanto in tanto si grattava la barba.
Poi, finalmente, si voltò in direzione del paziente e spense il monitor. - Mi sembra il momento giusto per dirlo dal momento che i tuoi compagni di viaggio sono usciti... - disse, abbassando il tono della voce. - Da quello che riesco a vedere in queste lastre... Sembra che tu abbia un tumore ai polmoni. Anche bello grosso, a dire il vero- concluse.
Nux non ebbe la reazione che chiunque si sarebbe aspettato. - Cosa significa? - chiese soltanto - Morirò? -.
Il dottore strinse le labbra e fece un lungo sofferto sospiro. - Beh, non posso saperlo per certo non avendo gli strumenti ma... Potrebbe essere già in metastasi. In quel caso... Potrebbe accadere, sì. In ogni caso, purtroppo, non abbiamo gli strumenti per rimuovere un tumore di questo tipo, mi dispiace mtanto-.
Nux si limitò ad annuire. Non sembrava particolarmente scosso da quella brutta notizia.
-Non dire niente ad Etnia- disse soltanto, alzandosi dal lettino. - Non voglio che lei lo sappia-.

Trivial Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum