La Prima Prova

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24 Novembre 1994

All'avvicinarsi della prima prova scoprii di non essere mai stato tanto preoccupato per un'altra persona.
Avevo paura per Harry, se la prova era pericolosa per dei diciassettenni, come sarebbe stata per un quattordicenne?
Certo, Harry non era un quattordicenne qualunque. Aveva già due volte affrontato Colui Che Non Deve Essere Nominato, era sopravvissuto all' Avada Kedavra e sapeva contrastare la maledizione Imperius, come avevamo constatato a lezione di Difesa. Però sicuramente non sapeva utilizzare la metà degli incantesimi e delle pozioni dei suoi avversari.

Nonostante ciò Harry sembrava calmo. Sembrava che non sapesse che stava per rischiare la sua vita.
Avevo più volte provato a spiegargli cosa rischiasse, per far accendere in lui un po' di buon senso, ma niente. Non che potesse farci nulla, infondo non poteva ritirarsi, ma almeno poteva studiare ed esercitarsi di più.

Il nostro rapporto, però, andava bene, qualunque cosa fosse. Però Harry si rifiutava di parlarne. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo tra di noi. Non che a me dispiacesse baciarci in quello stanzino, ma avrei voluto anche fare altro. Andare ad Hogsmeade, studiare insieme o altro, ovviamente fingendoci amici. Ero pronto ad una evoluzione della nostra relazione, ma non ad un altro coming out.

Il giorno della prima prova decisi di svegliarmi prima di tutti, di vestirmi velocemente e di fare colazione da solo. Subito dopo colazione mi diressi verso la Torre di Grifondoro.
Patii le pene dell'inferno per trovarla, soprattutto per colpa delle scale che, senza un filo logico, continuavano a cambiare.

Alla fine vidi un primino uscire da un quadro. Il quadro della Signora Grassa, la più stonata delle cantanti di Hogwarts.

Mi appostai appoggiato ad una colonna non troppo lontana dal quadro.

Per perdere tempo lessi qualche pagina del Ritratto di Dorian Gray*. Amavo quel libro. Lo avevo riletto almeno cinque volte e ogni volta mi emozionavo a leggerlo.
Se ci si potesse sposare con dei libri io mi sarei già sposato con le opere di Wilde.

-Malfoy- mi chiamò Harry.

Stavo ancora leggendo e non ci fu bisogno di alzare lo sguardo per capire chi mi stesse parlando.

Chiusi il libro e mi girai. Insieme a lui c'era anche Hermione che mi guardava divertita.

-Da quando leggi libri babbani?- mi chiese.

-Mi duole ammetterlo, ma non abbiamo bravi scrittori nel mondo magico. E Oscar Wilde porta la magia nei cuori, quindi io lo ritengo un mago-

-Lo sapevi che è stato in prigione perché omosessuale? E lì ha scritto una delle lettere d'amore più lunghe di sempre, il De Profundis, per il suo amato?- mi chiese Lei.

-Davvero? Non lo sapevo- mentii.

Ovviamente l'avevo letta e sapevo a memoria tutta la biografia di Wilde.

-Peccato... Te la consiglio. Quella legge ormai è stata tolta e si crede che tra qualche anno le coppie gay si potranno sposare. Io ci spero. Non sarò lesbica, ma li sostengo pienamente- disse Hermione, per poi lasciare me e Harry soli, dirigendosi probabilmente verso la Sala Grande.

-Le hai detto qualcosa?- chiesi.

-Ovviamente no. Però non è che tu sia tanto discreto-

-Cosa intendi?-

-I tuoi atteggiamenti e i tuoi passatempi non ti fanno passare per etero-

-Perché come si atteggia un ragazzo etero? Rutta, fischia alle ragazze da dietro e dorme tutto il giorno?-

Un amore proibito || DrarryWhere stories live. Discover now