Il Racconto Di Narcissa Malfoy

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15 Aprile 1995

Per la prima volta da quattro anni decisi di passare i tre giorni delle vacanze pasquali al Manor.

Avevo bisogno di riflettere, di stare lontano da Potter e i suoi amici, e anche da Pansy e Blaise.
Per tutto marzo mi erano stati addosso per farmi rimettere con Harry, invano.

Raramente gli studenti decidevano di passare quella festività a casa. Gli esami si avvicinavano e tutti utilizzavano quei giorni liberi per studiare.

Quindi quando presi il treno, c'erano una decina di studenti, principalmente del primo anno.

Appena presi posto in uno scompartimento vuoto, tirai fuori dal mio mantello la copia di Pansy di "Orgoglio e Pregiudizio".

Aprii il libro nella pagina segnata dal mio segnalibro e un foglietto di carta mi cadde sulle gambe.

Lo presi in mano e lo aprii.

"Darcy ed Elizabeth si sono trovati. Anche tu ed Harry. Non fate in modo che il tuo orgoglio e il suo pregiudizio vi separino" ~ P&B

Sorrisi davanti a quelle parole. Non seppi mai perché, forse perché sotto sotto credevo a quel biglietto.

Lessi quel libro durante tutto il viaggio.

Alla stazione venni accolto da mio padre.
Non parlammo né nel tragitto né arrivati a casa.

Cenammo con mia madre, senza fiatare.

Dopo cena ci spostammo nel salotto principale.

Mio padre mi chiese di suonare un pezzo di Chopin e io lo accontentai.

Dopo un po' però si annoiò e ci avvisò che si sarebbe ritirato nel suo studio.

-Madre posso farti una domanda?- chiesi appena mio padre uscì dal salotto lasciandoci da soli.

-Certo tesoro, dimmi tutto-

-Sai il Ballo del Ceppo? Beh... C'erano due studenti di Durmstrang, due ragazzi, che ballavano insieme. Pansy me lo ha fatto notare, sai per il suo club femminista. Vuole a sapere il tuo parere, vuole raccogliere opinioni di maghi adulti-

Quel discorso me lo ero preparato giorni prima. Non potevo chiederle di punto in bianco cosa ne pensasse dell'omosessualità, sarebbe stato sospetto.

-Prima di risponderti voglio raccontarti una storia-

Si alzò, prese la teiera e versò il tè caldo in due tazze. Una me la porse, una la tenne lei. A quel punto si riaccomodò sul divano e, con lo sguardo puntato sulla grande finestra della stanza, ricominciò a parlare.

-A scuola avevo tante amiche. In realtà non l'avevano scelto loro di frequentarmi, ma i loro genitori. Infatti io ero, secondo tutti, la perfetta purosangue. Al contrario delle tue zie. Bellatrix era troppo indipendente e bramosa di potere, Andromenda troppo ribelle. Amavo la musica, la letteratura, non amavo parlare di politica, andavo bene a scuola e non interrompevo mai i discorsi degli adulti. Avevo però solo un'amica vera, Christine Greengrass-

-La zia di Astoria e Dafne?- chiesi.

-Esatto. Era di due anni più grande di me, ma eravamo amiche sin dall'infanzia. C'eravamo allontanate nei suoi primi anni ad Hogwarts, ma quando io iniziai la scuola tornammo amiche. Parlavano, mi aiutava nei compiti, mi insegnò a cavalcare una scopa e mi fece scoprire la bellezza dell'arte. Lei dipingeva e amava ritrarmi. Un giorno del mio quinto anno mentre stavo facendo una ronda come prefetto, la vidi in aula di pozioni che baciava una persona. Una ragazza. Quella ragazza era Julia Smith, una corvonero mezzosangue, caposcuola e capitano della squadra di Quidditch. Rimasi pietrificata davanti a quella scena. Avevo sempre sentito parlare male dell'omosessualità. Christine mi notò, cercò di spiegarsi, ma io corsi via.

Un amore proibito || DrarryWhere stories live. Discover now