Primo Appuntamento

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12 Agosto 1995

Diagon Alley era stracolma di ragazzi di tutte le età, intenzionati a comprare i materiali per l'anno scolastico. Era facile distinguere i nati babbani. Loro si guardavano intorno meravigliati. Non mi era mai venuto in mente che per alcuni la magia non fosse scontata. Prima del primo anno io già sapevo tutto su Hogwarts, Hogsmeade e Diagon Alley, conoscevo tutte le case e le squadre di Quidditch, avevo già volato su una scopa e viaggiato con la metropolvere. Invece c'erano persone che tutto ciò lo vivevano la prima volta entrando nella scuola all'età di undici anni.

Oltre agli studenti c'erano anche maghi adulti. Genitori diretti alla Gringott, donne intenzionate a comprare l'intero emporio, venditori ambulanti le cui voci si facevano largo tra le strade e lavoratori in pausa pranzo.

Navigando tra i miei pensieri arrivai lì. Nel posto in cui tutto era cominciato. Dove avevo rivolto per la prima volta la parola ad Harry, parlando male dei Tassorosso, dei nati babbani e di Hagrid. Quante cose erano cambiate.

Però Madame Malkin: Abiti per tutte le occasioni non era cambiato di una virgola. Dalla vetrina era possibile vedere tre giovani maghi in piedi pronti per farsi prendere le misure.

Mi appoggiai al muro continuando a fissare la sfilza di maghi passanti per la lunga strada. Camminavano come se nulla fosse. Come se non ci fosse un mago oscuro in circolazione. Perché infatti loro non ci credevano. Non credevano alle parole di Harry e di Silente. Credevano solo a ciò che il ministero voleva far credere, che tutto era a posto.

Poi lo vidi, indossava un orrendo completo elegante babbano e i capelli erano meno spettinati del solito, ma sempre in condizioni discutibili, e gli coprivano la famosa cicatrice. Nonostante ciò molti lo riconobbero, il suo volto era stato per mesi impresso sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta, però lui non ci fece caso, o almeno non volle darlo a vedere.

Appena mi vide il suo volto si illuminò e alzò il passo per avvicinarsi velocemente a me.

-Qui ci sono troppe persone. Che ne dici di andare al Paiolo? Ho preso una stanza, sai per parlare- disse senza neanche salutarmi.

Annuii e lo seguii facendoci strada tra la gente. Notai i maghi spettegolare guardandoci. Infondo, mio padre era un noto, e falso, sostenitore del Ministro e vedermi con Harry doveva fare un certo effetto a chiunque.

Entrati al Paiolo tutti si lanciarono su Harry, sicuramente per la seconda volta nella giornata, per fargli domande sul processo. Però Harry, ormai abituato, riuscì con facilità a liberarsi di quei maghi.

Lo seguii verso il piano di sopra, ma girandomi verso il bar notai seduto ad un tavolo una testa rossa appartenente ad Arthur Weasley.

-Che ci fa qui Weasley Senior?- chiesi preoccupato appena entrammo in camera.

-Mi ha accompagnato lui-

-E lui sa?-

Harry si passò la mano nei capelli imbarazzato e accennò un sorriso.

-Quando ti ho detto che lo avevo detto ad Hermione e Ron, mi sono dimenticato di specificare che me lo sono fatto sfuggire a cena... davanti ad un po' di persone-

-E chi sono?- chiesi cercando di mantenere la calma.

-Che posso dirti... Hermione e i Weasley-

-Vero... con Harry Potter ci sono sempre segreti- dissi sbuffando.

-Vogliamo risolvere la situazione o no?-

Annuii.

Si sedette sul letto e mi fece segno di seguirlo a ruota.

Un amore proibito || DrarryOnde histórias criam vida. Descubra agora