3. DONNE

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JUNIOR

Avere casa tutta per me era come una liberazione. Potevo dedicarmi a me stesso, ascoltare della buona musica rap a tutto volume, fumare quante sigarette volessi senza avere mio cugino a rompermi le scatole su quanto il fumo facesse male, e a rilassarmi sull'enorme divano che c'era in casa. Quando lui era presente solitamente andavo in garage dove c'era stato abbastanza spazio per posizionare tutti i miei attrezzi ginnici, compreso il mio sacco da boxe. Fortunatamente anche Matt aveva, oltre che a due automobili di lusso dell'azienda di famiglia, vari attrezzi per allenarsi in quel garage, altrimenti non si spiegava il fisico che si ritrovava.

Quella sera, avendo casa tutta per me, decisi di mettere lo stereo a palla e di sdraiarmi godendomi il relax. Non ero tipo da social network, né da mettere in mostra il mio corpo. Sapevo di avere un fisico asciutto, degli addominali scolpiti e dei bicipiti ben definiti, ma, a differenza di Matt, non avevo nessuna voglia di metterli in evidenza. Lui voleva far colpo sulle donne, io no.

Donne...

Avevo sempre avuto un rapporto difficile con le donne, a partire da quelle di casa, a parte mia madre che probabilmente era l'unica donna che riuscivo ad ammirare nonostante non approvassi le scelte folli che aveva preso nel suo passato. Ma era forte, eccome se era forte. Con le mie sorelle gemelle invece non c'era mai stato un buon rapporto. Era pur vero che tenevo a loro e che avrei messo a repentaglio la mia vita se ce ne fosse stato bisogno, ma erano comunque come tutte le altre ragazze: stupide e infantili, deboli e... facili? Forse non era proprio il termine giusto da usare, ma non ci avevano pensato due volte a infilarsi nei letti dei due bellocci di turno. E la mia sorellina Marzia? Una rompiscatole di prima categoria. Avrei provato pena per il poveretto che un giorno avesse osato provare interesse per lei.

Non potevo neppure dire che gli uomini non avessero bisogno delle donne nella loro vita. No. Con le donne ci facevi del buon sesso. Se una donna si avvicinava per chiedermi di venire a letto con me non rifiutavo mai. I sentimenti però non sarebbero esistiti, ma solo del sano e puro sesso. Di certo non ero il tipo di ragazzo che dipendeva da quella cosa lì. Non guardavo porno. Non andavo a cercare donne per i miei fini. Se mi si presentava l'occasione era ben accetta, ma non avevo problemi a rimanere senza far sesso per lunghi periodi. La mia gioia era la boxe. Era in quel modo che sfogavo la mia frustrazione e il mio essere perennemente arrabbiato con la vita. Ero l'opposto di Matt: mentre lui adorava e venerava ogni singolo essere di sesso femminile, io il contrario. Lui era un predatore, le andava a cercare, le lusingava, le abbindolava e, infine, se le portava a letto. Ovviamente sempre mettendo in chiaro le cose con loro, e cioè che non ci sarebbe stato dell'altro dopo. E a loro sembrava andar bene. Di solito rimanevano sempre in buoni rapporti con lui. Se erano contente loro, contenti tutti. Ecco perché non riuscivo a sopportarle: svalutavano così tanto il loro corpo da darlo al primo che incontravano? Nel corso degli ultimi tre anni avevo fatto sesso con molte donne, tra cui donne mature, adulte, con un triste matrimonio alle spalle, ed erano più che contente di farsi toccare da me, da un estraneo. Non lo comprendevo. Avevano rispetto di loro stesse? Quanti uomini aveva avuto ogni singola donna prima di trovare l'uomo della sua vita? E, anche dopo, come facevano a tradire il proprio partner senza il minimo scrupolo? Non bastava troncare per sempre il rapporto con questi senza ricorrere a metodi così vili? Non approvavo il tradimento in nessuna forma, neanche da parte degli uomini. Ma parte delle donne che avevo incontrato sembravano non avere problemi nel tradire il proprio compagno. Infatti, dopo fatto sesso con queste, mi accertavo sempre di dirlo loro e farle sentire delle miserabili. Se lo meritavano.

Intanto inserii nello stereo un cd con la musica di Eminem a palla e chiusi gli occhi per godermi ogni singola strofa di quei pezzi unici. Ma la pace di solito dura poco, infatti la vibrazione del mio telefono mi fece ricorrere a delle parole non proprio sante. Quando guardai lo schermo, notai che era ancora lei. Parlando di donne...

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