40. "PAROLA DI SMITH"

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MATT

Il lavoro aveva assorbito quasi tutte le mie giornate, ma fortunatamente quando tornavo a casa mi rilassavo al solo pensiero di passare il mio tempo con Giuliana. Mi sentivo spensierato e appagato come mai prima d'ora. Quegli ultimi giorni però furono giorni pieni di timori. La riccioletta era partita e scomparsa nel nulla e mio cugino sembrava essere impazzito fumando chissà cosa e ubriacandosi in giro. Giuliana era preoccupatissima e non riusciva a pensare ad altro, e a ragione. Chissà dov'era andata la sua amica e soprattutto perché. Avevamo deciso per quella sera di andare a parlare con zio Steven e cercare di capirci qualcosa, infatti tornai a casa prima per potermi organizzare con la mia bellissima ragazza. Solo che non era ancora arrivata e, per quell'orario, sembrava strano che non lo fosse.

Attesi per una buona mezz'ora, ma di lei ancora nulla. Probabilmente era stata trattenuta in clinica e, per accertarmi che tutto andasse bene, la chiamai. Il telefono però sembrava essere spento. Forse le si era scaricata la batteria...

Decisi allora di chiamare alla reception della clinica.

'Clinica Ferraris, in cosa possiamo aiutarla?'

'Buonasera, cerco la Dottoressa Costanzo, sono il suo fidanzato.' Andai dritto al punto.

'La Dottoressa Costanzo è andata via da un pezzo, signore.' Rispose acida la tizia. Era andata via da un pezzo? E dove si era cacciata? Possibile che fosse con le sue colleghe?

'Sto provando a contattarla al telefono, ma ce l'ha spento. L'ha vista uscire con qualche collega?' Chiesi.

'In realtà sì, è uscita dalla clinica col Dottor Ferraris, ma non so altro.' Spiegò e a quelle parole mi si gelarono le vene e la rabbia mi pervase. Era uscita dalla clinica con quel bastardo di Ferraris? E perché mai?

'Capisco. Chiamerò lui. Grazie per le informazioni.' E staccai la chiamata andando dritto al numero di quel perdente. Numero che era spento a sua volta. Maledizione!

Uscii perciò di casa di corsa per andare direttamente a casa sua. Che l'avesse portata lì come la volta precedente? Gli avrei spaccato quel bel faccino da fotomodello che si ritrovava.

Mi immisi nella mia Valente Motors e partii a tutto gas. In meno di venti minuti fui fuori casa del bastardo bussando ripetutamente al citofono. Non ci fu risposta. Bussai poi al portiere che mi aprì.

'Benvenuto. Cerca qualcuno?' Chiese non appena mi avvicinai alla reception.

'Luigi Ferraris.' Pronunciai tra i denti.

'Il Dottore non è ancora tornato. Vuole che gli lasci un messaggio?' Propose innocente. Mi avvicinai col mio viso al suo inclinando leggermente la testa da un lato.

'Sì. Gli dica che ha i minuti contati.' Sussurrai stringendo i pugni. Il receptionist dalla testa pelata sgranò gli occhi per poi annuire ripetutamente.

'V-va bene, s-signore... ehm, il messaggio è da p-parte di chi?'

'Dal suo peggior incubo.' Dissi per poi voltarmi e andar via furioso come non mai. Se le avesse anche solo dato un passaggio da qualche parte gli avrei staccato la testa.

Entrai in macchina chiamando zia Chloe.

'Ehi, figlio di Teo! Come va la vita?!' Esclamò col suo solito spirito vivace.

'Ciao zia, va tutto bene. Sai per caso dove sia Giuliana? Ha il telefono spento e ho bisogno di parlarle.' Le chiesi senza farla insospettire.

'Oggi ho avuto il giorno libero a lavoro, Matt. Mi dispiace, ma non lo so... hai provato a chiedere ad Amina?' Beh, se sapessi dove si trova glielo chiederei volentieri.

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