41. MAROCCO

3.4K 213 199
                                    

AMINA

Arrivai in aeroporto giusto in tempo per fare il check-in e incontrare il cugino del mio padre biologico. Non riuscii nemmeno a pensare a cosa stessi facendo che mi ritrovai su quell'aereo in direzione Rabat, capitale del Marocco. Pur avendo origini marocchine, non ci ero mai stata. Ci accomodammo senza dire molto e, una volta lì, realizzai cosa avevo appena fatto. Avevo agito d'istinto, qualcosa che difficilmente facevo. Un istinto verso una persona che era sparita dalle nostre vite tanti anni prima senza mai voltarsi indietro e nella maniera più brutta possibile. Dovevo continuare a provare rancore? Dovevo continuare ad essere indifferente a lui? Probabilmente lo stavo facendo solo per salvarmi la coscienza. Forse. Poteva darsi. Ormai non potevo tornare più indietro visto che il volo stava per decollare. Gli avrei dato il mio ultimo saluto in modo che la sua anima, a differenza delle nostre per tantissimi anni, riposasse in pace.

'Tranquilla, Amina. Hai preso la giusta decisione. Mio cugino potrà chiudere gli occhi in pace.' Sentii Basilico dire.

Feci spallucce. Non avevo nulla da condividere con l'estraneo al mio fianco se non il mio cognome. Lo stesso valeva per il coso biologico. La mia era solo un'azione di bene. Peccato che avessi avvisato Giuls in quel modo, sicuramente sarebbe stata preoccupata. Una volta atterrata l'avrei chiamata, magari spiegandole sul serio cosa stessi facendo. Me ne avrebbe cantato di tutti i colori, ma almeno l'avrei tranquillizzata. Per quanto riguardava M.J.... l'avevo fatta grossa. Non capivo ancora cosa di preciso c'era tra di noi, ma lui si era confessato, aveva detto di amarmi... ed io... voleva dire che stavamo insieme? E ciò comportava che io lo avvisassi dei miei spostamenti? Io mi ero sempre bastata da sola, senza chiedere più permessi da quando avevo lasciato casa. Per me era una novità dover rendere conto ad una persona che non fosse mamma o mio padre. Argh, devi avere delle lezioni al riguardo, Amina!

E il volo passò abbastanza in fretta tra un pensiero e l'altro, la maggioranza dei quali rivolti a me stessa e alla mia colpevolezza, e atterrammo nella capitale marocchina. Venimmo fuori dal terminal abbastanza in fretta ed entrammo in un taxi.

'Andiamo dritti da lui?' Chiesi a Basilico.

'Prima ci facciamo fermare a casa mia. Da lì prenderemo la mia macchina e ci dirigeremo da tuo padre.' Feci di nuovo spallucce.

Durante il tragitto guardai fuori dal finestrino notando i mille colori e i mille profumi di quella terra tanto estranea quanto familiare. Nelle mie vene scorreva il sangue di quella gente vivace e sempre in movimento. Sorrisi per un momento godendomi le tante fragranze che inebriavano la mia mente al calare del sole. Il tassista ci deliziò con una musichetta dai toni locali e quasi mi venne da ballare. Quasi. Neanche mi accorsi che eravamo arrivati.

Basilico pagò il tassista e uscimmo dall'auto per entrare a casa sua. Un delizioso profumo ci invase. Sentii lui parlare in lingua locale a qualcuno che era in cucina. E quel qualcuno in cucina era una donna.

'Amina, ti presento mia moglie Zakkia. È un'ottima cuoca da come puoi ben vedere.' Alzai una mano timida per salutarla. Era già tanto avessi imparato l'inglese, figuriamoci un'altra lingua.

La donna si avvicinò iniziando a parlarmi incomprensibilmente. Cosa cavolo stava blaterando?!

'Ti vuole dire di rimanere per cena, ma sicuramente vorrai subito andare da tuo padre visto che è davvero molto urgente, vero?' Tradusse Basilico.

'Beh, in realtà non disdegnerei tutta questa buona roba da mangiare. Tuo cugino ha aspettato finora. Credo che non morirà se aspetta altri quindici minuti.' Gli dissi guadagnandomi uno sguardo perplesso. Ah, Amina sei troppo fredda! Ricorda, i sentimenti! Mi schiarii la voce. 'Ehm, volevo dire, potremmo mangiare qualcosina e poi andare.'

Our Neighbors - I Nostri Vicini Di Casa ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora