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BELLA SWIT
Non ho mai creduto molto alle fiabe che ci raccontavano i nostri genitori quando eravamo piccoli. Avevo sempre odiato la soddisfazione dei bambini che ci credevano veramente, o di vedere persone che speravano in un mondo migliore, mettendo da parte la realtà. Preferivo essere realista, nonostante abbia sempre creduto che essere realisti in un mondo magico, di cui si sentiva parlare solo nelle favole, fosse contraddittorio. Ero strana se dico che amavo quei pochi minuti di suspense? Quei pochi minuti prima che potesse accadere qualcosa di irreparabile? Ero strana se dico che odiavo i lieto fine? Perché ero convinta che al mondo non esistessero lieto fine, ma solo storie con finali immaginati da altre persone, persone vuote che non avevano altre idee. In questa vita c'è una fine, ma non è lieta come vogliono farci credere i genitori da bambini.
Ho sempre pensato che i sogni fossero la chiave per viaggiare, quando invece è proprio colpa dei sogni se crediamo ancora nella magia; e non parlo di incantesimi, pozioni e tarocchi, parlo della magia del cuore, dell'emozione, quella che riscalda il petto. Non possiamo continuare a torturarci pensando che in questo mondo fatto di tunnel ci sia una via di uscita; siamo stati buttati in questo mondo senza manuale, ma ci renderà più forti, se prima non ci ammazza.

Quella notte, arrivati nell'ufficio di Piton, percepii un leggero odore di muschio e menta. Chiusi momentaneamente gli occhi e mi inebriai di quel profumo così familiare. Mi sentivo leggera ed estasiata, come una bambina in un negozio di caramelle con lo scoppiettio dei pop-corn e l'odore di zucchero filato.
"Allora, signorina Swit... La pregherei di tornare alla realtà e di spiegarmi perché stava facendo da avvocato difensore al signor Potter. Inoltre, stento a capire il motivo per il quale stava andando contro al signor Malfoy, pur sapendo che il suo comportamento era dovuto alla cotta che ha per lei" disse con voce ferma il Professor Piton. Lo guardai negli occhi e risposi con la medesima voce ferma, sapendo di potermi confidare con lui quasi come fosse un amico "Non stavo difendendo nessuno, solo che Malfoy si mette sempre in mezzo per cercare di mettere nei guai Harry e anche stanotte ci ha interrotti in modo alquanto maleducato per i miei gusti. Ha insultato la madre di Harry e sono scattata per difenderlo, non potevo starmene con le mani in mano. Dovevo fare qualcosa!" Sostenni il suo sguardo severo. Lui sorpassò la scrivania e si avvicinò a me guardandomi negli occhi. "Non le ho chiesto cosa è successo dentro di lei, signorina Swit, le ho chiesto perché per lei ogni momento è buono per far da giudice agli altri, anche se sono suoi amici" spiegò addolcendo il tono. "Io non voglio fare da giudice, però conosco Harry e volevo proteggerlo in qualche modo."
"Potter non ha bisogno della babysitter, su questo Malfoy ha ragione. È grande abbastanza da potersi difendere, o mi sbaglio? È forse cambiato qualcosa, signorina Swit?" Mi chiese; dopodiché si versò una generosa quantità di Whiskey  in un calice di intagliato e lo tracannò tutto in un sorso. Era una guerra di sguardi quella che stava appena avvenendo tra me e lui. Io non avevo intenzione di abbassare la testa e lo stesso lui. Tuttavia, dovevo rispondere alla sua domanda e volevo farlo sinceramente. Era forse cambiato qualcosa tra me e Harry? Beh, forse sì: eravamo diventati amici e il nostro rapporto era diventato quasi fraterno. Io non ne avevo mai avuto uno e lui nemmeno; avevamo solo l'uno per l'altro. Mi ricordai di quella volta in cui scherzammo sulle caramelle Tuttigusti+1. Lui mi disse che i gemelli Weasley avevano sempre fatto in modo di fargli ingurgitare quelle più schifose e ormai le conosceva a memoria. "Non hanno più segreti per me, so perfettamente collegare i colori ai gusti" aveva detto. "Facciamo una sfida" proposi "scommetto che ti faccio mangiare tutte quelle schifose." Lui tirò fuori dalla tasca il pacchetto di caramelle e acconsentii. Aveva un'aria alquanto soddisfatta, ma sapevo che avrei vinto io. Lasciai che si distraesse e feci un incantesimo che i gemelli mi avevano insegnato per fregare Harry: i colori delle caramelle si mischiarono e nessuno avrebbe più potuto capirne il gusto. Harry aveva vomitato pure l'anima quel giorno, ma mi occupai di tenergli la testa sul secchio, mentre Hagrid gli preparava un infuso.
Era cambiato che adesso avevo un migliore amico.
"Mi è solo dispiaciuto per lui, signore. Volevo difenderlo, odio vedere le persone in difficoltà e quando posso, cerco di aiutarle" risposi. La sua strana faccia mi diede l'impressione che non mi avesse creduto al cento per cento e dopo minuti interminabili di silenzio, guardò l'orologio appeso alla parete della stanza. "D'accordo, puoi andare, Bella."
Mi voltai prima di arrossire violentemente in faccia al Professor Piton... Aveva usato il mio nome, aveva usato il mio nome! Ero alquanto sorpresa... Lui non pronunciava mai il nome dei suoi studenti, ma pensai che magari lo facesse quando iniziava a provare della simpatia per uno di loro. Non capivo perché mi interessasse così tanto l'opinione di Piton, ma mi ritrovai a pensarci per tutta la notte quel giorno.

SEVERUS SNAPE

Cosa mi era saltato in mente? L'avevo chiamata per nome... Com'era potuto succedere? Mi ero sentito così strano quando disse quelle parole, mi sembrava così tanto Lily in quel momento. Avevo realizzato che oltre ad essere ancora innamorata di lei, iniziavo a provare un affetto smisurato anche per quella ragazzina. Bella assomigliava a me e Lily in modo incredibile, ma i sensi di colpa iniziarono immediatamente a tormentarmi quella notte. Mi avvicinai alla poltrona e mi ci sedetti sopra, iniziai a versarmi altro Whiskey incendiario e lo buttai giù in un sorso.
Si fecero vividi i ricordi di sedici anni prima.

16 anni fa
"Severus" sussurrò Lily guardandomi. Era sdraiata nuda vicino a me, con le lacrime agli occhi.
Avevamo avuto una brutta litigata: dopo che lei aveva nominato mia madre, io avevo perso il controllo e l'avevo schiaffeggiata. Lo sfogo rosso sulla sua guancia candida era ancora caldo quando tornò a bussarmi alla porta. Le avevo chiesto scusa inginocchiandomi ai suoi piedi e supplicandole di perdonarmi perché non sarei potuta sopravvivere senza il suo amore. Mi baciò dopo che gli confessai i miei sentimenti e, dopo una notte di passione, finimmo qui sul mio letto, nudi. Quel momento lo avevo sognato da sempre: sentire la sua pelle calda sulla mia, dal toccarle le gambe morbide fino a quando mi abbassai per stuzzicarle in clitoride con la lingua.
Fu perfetto, lei aveva il mio profumo addosso e io il suo. Perfetto, avvolgente... Non trovavo altre parole per descriverlo.

"Dimmi" risposi voltandomi nella sua direzione con tono dolce. Iniziai ad accarezzarle la guancia e a baciarle il collo per poi risalire sulle sue guance "Severus è stato un'errore" disse secca. Io mi immobilizzai subito e attesi che continuasse a parlare "È stato bellissimo, ma io non posso perdere James." Mi allontanai dal suo corpo, mostrandogli un'espressione visibilmente turbata. "Come? È stata solo una scopata per te, non è così? Non è stato niente! L'hai fatto solo per pietà, per accontentarmi dopo averti confessato i miei sentimenti. Lily, non è così ?" Esclamai.
"Severus, posso spiegarti, non è com..."
"Non c'è bisogno di spiegarti" la interruppi con i nervi a fior di pelle "Potter non ti soddisfa a letto e quindi volevi provare il mio cazzo per capire se avessi fatto la scelta giusta scegliendo lui e non me!"
Quella volta lo schiaffo lo presi io, ma non faceva più male della delusione che avevo appena ricevuto dalla donna che amavo alla follia. Il mio sorriso amaro era la prova lampante che avessi di nuovo perso il controllo. La mente era annebbiata e la mia compostezza, lontana anni luce. "Non è così, dolce Lily?"
"Sai, devo smetterla di essere gentile e aiutare le persone! Mi hai deluso, Severus. Io l'ho fatto per te! So che mi ami, ma non posso mettere da parte i sentimenti che provo per James! Sarò anche egoista, ma io amo James. Questo amore che tu provi per me è tutta una fantasia, Severus" urlò, guardandomi con le lacrime agli occhi. "Come posso amarti? Mi hai spazzato il cuore, tu non sei più la mia Lily" dissi. "Io non sono mai stata la tua Lily!"

Fu l'ultima volta che vidi prima di qualche mese. Scoprii che era rimasta incinta e il padre ero io. Fece credere a James che era suo, ma lui ci smascherò dopo che vide Lily parlare animatamente con me a riguardo.
Ero disorientato, ma allo stesso tempo felice di avere un bambino dalla mia Lily. Era sempre stata mia, anche quando lei stessa non avrebbe voluto esserlo. Io ero la persona che l'amava più della sua stessa vita e la conoscevo meglio di chiunque altro. In un mondo migliore, io e lei avremmo avuto un futuro migliore, felice.
James si arrabbiò con Lily e io decisi di andarmene dopo che lei mi disse di farlo.

Quando nacque la bambina, Dio solo sa quanto già la amassi. Lily non era felice, lo sapevo, ma come allora ero molto egoista e non mi importava più di quello che pensava. Era inutile piangere sul latte versato.
Qualche mese dopo, James e Lily ebbero un figlio maschio. Si chiamava Harry e cresceva nella stessa culla della mia bambina. Odiai quel periodo, odiai la loro vita rose e fiori in cui io ero stato escluso con tanta strafottenza.
Poi i Potter morirono e il dolore prese il posto della rabbia.
Fui il primo a giungere sul luogo dell'omicidio. Abbracciai il corpo freddo della mia Lily e piansi sui suoi vestiti.

Harry fu affidato alla sorella di Lily, mente io presi con con me la mia bambina.
Piangeva sempre; aveva stampata negli occhi la disperazione di essere rimasta senza la mamma, mentre nei miei c'era la paura di non saper essere un padre.
Aveva solo tre mesi di vita e mentre la guardano piangere mi si stringeva il cuore, perché sapevo che se non l'avessi salvata dalla mia oscurità, avrebbe pianto per tutta la vita.
La feci calmare. Lei mi prese il dito tra quelle minuscole e morbide manine e si addormentò in braccio a me.
Io ero suo padre: dovevo essere il suo eroe e invece la lasciai alla porta di una giovane coppia di vecchi amici.
Sapevo che l'avrei incontrata ancora. Lei apparteneva a me e a Lily; era il frutto del mio amore per Lily e l'avrei amata fino alla fine dei miei giorni. Dopotutto, era pur sempre una Piton.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Where stories live. Discover now