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BELLA SWIT
Il corpo è il contenitore della nostra anima".

Ho sempre pensato che le persone, quando muoiono, rimangono con noi. Chiamiamoli spiriti, chiamiamoli presenze, o anche fantasmi... Siamo abituati ad aver paura degli oggetti che si muovono solo perché non ne conosciamo la provenienza, ma avete mai pensato che forse sia opera delle anime? Temiamo determinate cose solo perché la società ce l'ha inculcato e come questo tipo di paura, c'è la paura dei sentimenti, quelli forti, per esempio l'amore. Ci hanno sempre detto che l'amore è il sentimento più bello che esista, ma poi con il passare de tempo ti distrugge. Io invece l'ho sempre pensata diversamente: l'amore è un sentimento travolgente, lo chiamiamo "doloroso" solo per colpa di persone che ci hanno fatto soffrire, ma è giunta l'ora di mettere un freno a queste chiacchiere, quindi ascoltatemi bene. L'amore e il sentimento più puro che esista, quindi non infangate il nome di questa parola solo per uno stupido ragazzo o ragazza che sia che vi ha deluso, guardate in faccia la realtà, so che la pensate come me...Nella vita si imparano tante cose fallendo, eppure a volte vorrei tornare indietro a quando tutto era più facile, quando una carezza mi faceva effetto e quando le candeline sulla tornata erano di meno, nonostante ciò, io la luce nel tunnel la vedevo, era luminosa. Ora non la vedo neanche più. La depressione è una brutta bestia che ti si attorciglia al petto e non si scolla più, neanche quando pensi di averla superata,e un ciclo di azioni vuote, ripetitive di cui non trovi un senso,eppure il senso c'è. Il dolore ti attanaglia lo stomaco, ma quasi non te ne accorgi,vorresti vivere con le coperte fin sopra la testa, ma ci sono così tante cose da fare e improvvisamente ti chiedi perché lo fai,perché ti alzi la mattina? Perché ti vesti? Perché mangi? Perché studi, se non ce n'è bisogno?
È terribilmente frustrante, ma quando si ha quel senso di impotenza è difficile continuare a tirare il carro, perché più avanti vai, più si aggiungono esperienze, incomprensioni e dolore. Per la maggior parte della mia vita mi sono sempre chiesta se ogni azione che facevo ne valeva davvero la pena, mi sono chiesta se un giorno lottare era davvero valso a qualcosa. Molto probabilmente quando avrei raggiunto l'età di 40 anni avrei riguardato indietro a tutti i chilometri che ho percorso e mie sarei detta "se hai superato questo, puoi superare tutto. " Io ne avevo già superare molte, a dir la verità, però ero fiera di me, ero riuscita a mettere da parte l'orgoglio ed ero ritornata tra le braccia di mio padre che per tanto tempo avevo solo sognato. Il suo profumo era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento, il resto che ci circondava svaniva, eravamo solo io e lui e niente avrebbe potuto separarci. Almeno, non più, neanche la guerra che sarebbe iniziata da lì a qualche anno.

Mi tranquillizzai, smisi di piangere e lo strinsi ancora di più a me. Lui mi stava accarezzando i capelli. "Bella" sussurrò. Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi color ossidiana. "Hai gli occhi di tua madre" disse accarezzandomi la guancia. "Gli stessi occhi che mi hanno fatto innamorare per la prima volta, sono stati capaci di farmi innamorare per la seconda" disse stringendomi di più a sé. "Papà, so di averti trattato male, ma io ti ho sempre voluto bene, anche se non sapevo chi fossi."
"Lo stesso vale per me, però ora basta sentimentalismi e vai a fare quello che dovevi fare." Alzai lo sguardo. "Come sapevi che dovevo fare qualcosa?"
"Me lo hai appena confermato tu ora" disse sorridendo, un sorriso mai visto sulle sue labbra. Che brutta serpe che era...
"Forse hai ragione, devo andare, sono in ritardo." Mi voltai dall'altra parte e iniziai ad incamminarmi. Ero ormai a poca distanza, rigirai la testa e lo chiamai. Lui si voltò di nuovo dalla mia parte. "Ti voglio comunque bene."
"Questo già me lo hai detto."
"Sai, devo recuperare" dissi facendolo ridere.
Sulla torre di astronomia, una figura in un completo totalmente nero se ne stava di spalle, appoggiato alla ringhiera. Aveva quelle spalle larghe, le mani nelle tasche di quel pantalone fatto su misura nero e i capelli ordinatamente pettinati. Perché gli uomini della mia vita erano tutti così tenebrosi?
Si girò piano e mi sorrise dolcemente. "Sei in ritardo" disse avvicinandosi piano a me. "Sì, scusami... mi sono messa a parlare con Ginny e quind-" non finii di parlare perché il mio fiato si era fatto più pesante. Era a pochi centimetri dalla ma faccia, mi mise una mano sul fianco.
"Uhm uhm, interessante" disse con voce roca. "Devi finirla di interrompermi così" dissi ridendo. Lui mi guardò con un sorriso sulle labbra. "Così come?" Disse posizionando l'altra mano sulla mia guancia. "Così" disse mettendo una mano sul mo sedere per poi stringerlo violentemente. "O così?" Sussurrò iniziando a darmi baci umidi sul collo. Io presi la situazione in mano dopo qualche secondo e mi staccai di poco da lui. "Sai, preferisco un modo diverso di distrazioni." Lui mi guardò con un'espressione maliziosa, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò "cosa vuoi che ti faccia, Bella?" Disse per poi leccarmi un lobo. Alzai lo sguardo, lui spostò la sua testa per potermi guardare negli occhi. Misi una mano dietro la sua nuca e gli sussurrai "baciami." Non se lo fece ripetere due volte. Mi bació con passione, strinse le mani sui miei fianchi, io invece lo attirai più a me. Le nostre lingue si muovevano in una danza tutta loro, mi spinse contro il muro e mi sollevò dalle cosce. Legai i piedi dietro al suo bacino e gli misi entrambi le mani nei capelli. Fece scivolare le sue mani pallide sempre più su, sotto la camicia e si intrufolò dentro essa, accarezzando il mio seno. Mi fece uscire un secondo gemito che catturó nella sua bocca, ci staccammo ormai senza fiato. Mi guardò per qualche secondo per poi sbottonarmi la camicetta e iniziando a baciare la pelle che c'era sotto. Ansimai. Lo volevo, ma in fatto era: lui mi voleva?

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Where stories live. Discover now