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BELLA SWIT
La vita a volte era una tortura, non sapevi cosa sarebbe successo il giorno dopo, ma dovevi comunque affrontarlo.
Era comune nella natura umana che si fosse costretti a lasciare andare qualcuno e si faceva fatica a capire quante persone saresti capace di lasciar andare. Se non c'erano i giorni lenti a torturarti, c'erano le persone, e fu proprio per questo che le parole di Remus mi tormentarono la mente per quasi quattro ore di lezioni consecutive.
"Io ti ho sempre amata e tu scegli lui?"
"Beh, ti dico una cosa: quel bambino poteva essere nostro."
Lui mi amava ancora e io ero stata una totale imbecille a non far caso a quel suo sentimento. Avevo sbagliato a parlare con lui solo quando stavo male, ma solo lui sapeva calmare la mia mente dai pensieri che non ne vogliono sapere niente di andare via. Mi ritrovai in lacrime nel bagno delle ragazze. Ero sola: Harry non c'era, Ginny aveva anche lei una vita. Non poteva venirmi dietro come fosse la mia babysitter, sapevo che amava Harry e io non potevo stargli incollata come prima.
Ero seduta sul gabinetto in lacrime ed ero sola. Persino Mirtilla Malcontenta era chissà dove, magari in compagnia, e questo mi fece sentire ancora più triste e patetica di quanto non lo fossi già. Ma almeno avevo Draco, no?
Avevo una specie di appuntamento alla torre di astronomia, non ero andata neanche a pranzo, mi asciugai le lacrime che mi erano scese e uscii dal bagno.
"Delusioni d'amore, Swit?" Una voce roca e dura si fece sentire dietro di me, mi voltai di scatto e vidi mio padre, il Professor Piton.
"Sto bene."
"Non era la mia domanda" disse alzando un sopracciglio. "Beh, no" rispose fredda e iniziai a incamminarmi verso la torre, sentivo che mi stava seguendo. "Non ti hanno mai detto che lasciare una conversazione a metà è da maleducati?"
"Già me ne hanno parlato, ma questa non era una conversazione voluta, ma una specie di scambio di domande." Mi fermai di scatto e mi voltai guardandolo. Era a un metro di distanza da me. "Molto da te... Questo tuo comportamento infantile e arrogante non fa che incrementare altre supposizioni sulla tua presunta educazione" disse avvicinandosi piano a me. "Beh, avresti potuto educarmi tu, invece di relegare il compito a degli sconosciuti." Lui mi guardò con aria da rimprovero. "Bel modo di ringraziarmi questo."
"Ringraziarti di cosa? Di avermi fatto del male anche nella mia mente oppure per avermi indotto alla depressione? Beh, se è per questo... Grazie mille!"
"Sai meglio di me perché ti ho lasciata lì."
"Sì, giusto, per proteggermi da Voldemort? Bene e di questo ti ringrazio, ma neanche uno straccio di lettera, neanche un segnale di fumo come per dire: ehi io sono tuo padre e sono vivo, non serve che tu soffra così."
"Non sono qui per darti spiegazioni."
"Alquanto stupido da parte tua DATO CHE SONO TUA FIGLIA E ALMENO UNO STRACCIO DI INFORMAZIONE ME LA DEVI" dissi urlando le ultime parole "IO QUESTO NON TE LO PERDONO, HAI CAPITO? NON TE LO PERDONO" continuai urlando con le lacrime agli occhi per poi andarmene lasciandolo lì a guardarmi andare via. Sentii un sussurro però, un breve, impercettibile sussurro mentre stavo andando via. "Non mi merito il tuo perdono."
Corsi di nuovo indietro e in un secondo mi stupii di ritrovarmi tra le sue braccia, a piangere disperata. Sentii all'inizio che era rigido, ma dopo poco appoggiò la testa sulla mia spalla e mise un braccio dietro la schiena stringendomi a lui. Io continuavo a piangere tra le sue braccia, ero finalmente a casa, nella mia vera casa,le sue braccia erano forti e mi sentivo protetta. "Papà" sussurrai tra i singhiozzi. Lui mi strinse ancora di più "Non piangerai più da sola, figlia mia" disse in un sussurro.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Where stories live. Discover now