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BELLA SWIT
"Se riesci ad alzare lo sguardo ancora una volta, saprai mantenere il tuo segreto fino alla tomba, se gli occhi chiuderai, il cuore in pace lascerai."

Questo era il mio motto personale e si rifletteva perfettamente nella vita di tutti giorni, era il mio stile di vita: tenersi tutto dentro nonostante ci fossero delle persone disposte ad aiutarmi. Era la cosa più semplice da fare, o almeno era quello che mi aveva insegnato la mamma quando da piccola tornavo a casa e le dicevo che alcuni bambini all'asilo mi prendevano in giro e mi tiravano le treccine.
Ero certa che quel motto me lo sarei portato davvero fino alla tomba.

Avevo paura di tutto quello che avevo scoperto: Piton era mio padre, Harry una specie di fratello di sangue avuto dalla stessa madre ma non dallo stesso padre, Sirius era anche il suo padrino e più ci pensavo, più le cose che avevo in comune con lui si moltiplicavano. Era tutto un completo casino... Io volevo bene a Harry e non volevo nascondergli una cosa così importante, ma non riuscivo a parlargliene. Il solo pensiero di pronunciare il nome di Piton mi dava il voltastomaco.
Tuttavia, prima o poi avrei dovuto confessargli tutto: la Guerra stava per essere annunciata e se fossi morta, Harry sarebbe rimasto con un pezzo di puzzle mancante, che altro non era che un pezzo di vita a lui completamente sconosciuto.

Quella sera però, la paura si era materializzata nel mio petto sotto-forma di batticuore per la consapevolezza di ciò che stavo per fare. Io e Draco ci eravamo dati appuntamento alla torre di astronomia, dopo cena, ma il non sapere cosa mi attendesse mi stava divorando dentro. Ero agitatissima. Mi avrebbe fatto del male? O forse avrebbe voluto uccidermi, mosso dalla gelosia del mio rapporto con Harry?
Cercavo di riempirmi la mente di pensieri improbabili, quasi stupidi, pensieri di un cuore innamorato. Perché sì, lo ero, e anche profondamente. Mi ero innamorata di lui dal nulla e da un giorno all'altro avevo capito che le pulsazioni del mio cuore, che aumentavano drasticamente in sua presenza, non erano normali. Al contrario, era lui a causarmele e preferivo ammettere che fosse il mio cuore lo stupido innamorato e non io.

A cena Harry non c'era e neanche Ron, ma neanche Hermione. Era strano: Ron non saltava mai un pasto e gli altri due non si muovevano quasi mai da soli. Dopotutto, non era un caso che li chiamassero il Golden Trio. Erano fratelli, inseparabili: uno tirava l'altro.

A fine pasto mi diressi verso la torre di astronomia, nei lunghi corridoi scuri e freddi. Più salivo le scale, più gli spifferi gelati si insinuavano tra le crepe dei mattoni. L'umidità mi mise soggezione e un brutto presentimento animava sempre più violentemente la mia ansia. Presto avrei pensato che la guerra sarebbe stata molto peggio e che probabilmente sarei morta di fibrillazione prima ancora di poter scagliare l'Expelliarmus verso un Mangiamorte.

Arrivai alla torre in perfetto orario. Lui non c'era.
Mi avvicinai cauta al parapetto di pietra. C'era una luna stupenda e quasi non badai più al freddo. Tirava un leggero venticello, ma pungente, che ti colpiva in pieno volto come uno schiaffo, ti faceva pensare alla realtà dei fatti, ti mostrava la verità.
Sentivo un silenzio così soave avvolgermi, il fruscio degli alberi che si scontravano piano tra loro, come una danza. Chiusi gli occhi e respirai profondamente. Mi rilassai all'istante e improvvisamente capii perché la gente andava lì a rimuginare.

Mimetizzato tra il suono degli alberi, il fruscio del profilo di Draco fece capolino accanto a me. Un calore nel petto iniziò ad estendersi e le parole fluirono, dettate da quel forte sentimento che stavo aspettando da tutta la vita.
"Sei in ritardo" pronunciai chiudendo nuovamente gli occhi e riprendendo a respirare profondamente. "Pensavi che ti avessi dato buca, eh mezzosangue?" Disse in un sussurro. Riaprii gli occhi piano  e continuai a respirare profondamente "Non ti hanno mai detto che è maleducazione non rispondere alle domande?"
Si avvicinò piano a me. Ancora più vicino. Potevo sentire il suo petto contro la mia schiena. "Sì" fiatai. Sperai veramente che non mi avesse sentito, ma la fortuna non giocava dalla mia parte quella sera. Posò alcune dita sul mio braccio e delicatamente le fece scivolare fino alla mia mano dove indugiò un paio di secondi per poi intrecciarla con la sua. Il mio respiro si stava facendo irregolare, sentivo il suo fiato sul collo. Mi cinse i fianchi da dietro. "E così, tu e Potter, uhm?" Borbottò con fare disprezzante. Mi strinse prepotentemente dai fianchi per poi farmi aderire completamente al suo corpo.
Potevo sentire la sua erezione sul mio fondoschiena.

Il mio respiro si fece pesante, mi girai di scatto, eravamo naso contro naso. Lo guardai negli occhi, erano ancora più belli da vicino, erano ancora più belli se guardavano solo me, perché in quei momenti erano solo miei, in quei momenti lui e io scoprivamo i nostri mondi segreti che fino a quel momento non avevamo mostrato a nessuno, era nascosto negli occhi.
"Harry è mio amico, sei tu che pensi sempre che stia con lui o con qualcun altro... basta che sia di sesso maschile" dissi a pochi centimetri dalle sue labbra. "Giusto, tu sei mai stata attratta da qualcuno, Bella?" Disse quella frase sussurrando ad un millimetro dalle labbra. Voleva farmi soffrire, era ovvio, sapeva che io volevo le sue labbra sulle mie, lo sapeva, eppure non mi baciava. Avevo qualcosa di sbagliato? Ero così poco per lui?
"Tutti sono attratti da qualcuno" risposi. "Uhm, interessante" disse con voce roca e sensuale. Mi mise una mano sul sedere stringendolo passionalmente, e mi avvicinò ancora di più a se'. Mi feci sfuggire un gemito di dolore che credetti lui avesse compreso come di piacere, e in parte lo era.
Continuai a guardarlo, mi rivolse il suo solito sorriso sghembo che mi fermò il respiro e il cuore. Non riuscivo a immaginare un angelo più splendido. In lui non c'erano imperfezioni da correggere. "Tu sei attratta da me, Bella?" disse poi sfiorandomi le labbra con le sue. "Sai già la rispost-" mi interruppe "Voglio sentirtelo dire" disse continuando a sfiorare le mie labbra con le sue. Era una tortura, una dolce ma straziante tortura. "Sono attratta da te, Draco Malfoy" esclami poi in tono canzonatorio. Non ce la facevo più e, per fortuna, lui decise di placare le mie sofferenze. Sentii le sue labbra premere sulle mie e subito le farfalle presero il volo.
Era un bacio passionale, pieno di segreti, dolore nascosto, perdono e, perché no, dalla mia parte c'era anche amore. Mi strinse di più fianchi facendomi cacciare un secondo gemito che lui intrappolo nella sua bocca. Mi toccava, mi coccolava a modo suo, il suo profumo mi investiva ed era qualcosa di paradisiaco.

Ci staccammo dopo minuti infiniti, che per le nostre labbra erano stati solo pochi secondi, e ci guardammo negli occhi.

Lui cambiò espressione, mi spinse via. Sentii subito il cambiamento in me, sentivo la mancanza del suo corpo che aderiva al mio. Si voltò dall'altra parte e si mise le mani tra i capelli sempre perfettamente ordinati. "Questo non doveva succedere. Questo non doveva assolutamente succedere" esclamò girando su se' stesso per poi iniziare a camminare avanti e indietro per il perimetro della torre. "Valgo così poco?" Domandai a voce bassa, stupendomi di tutto il coraggio che avevo avuto nel fare quella domanda. Lui si girò di scatto e mi guardò "Tu non vali niente, niente" sussurrò avvicinandosi a me. La sua altezza mi sovrastava, ero sempre io la più basa, gli arrivavo alle spalle.
Faceva male, tanto male sentire quelle parole dalla persona che si ama. Un dolore lancinante al petto, come un pugnale dritto in mezzo al cuore. "Tu non sei abbastanza per me" un'altro ancora "Non so perché lo abbia fatto" disse distogliendo lo sguardo, parlando quasi con se' stesso "Baciare una sporca, sudicia mezzo sangue... Ma ti prometto una cosa, non succederà più."
Quelle pugnalate facevamo un po' più male del previsto. Sembrò che niente più avesse senso, potevo urlare come se nessuno potesse sentirmi, e così urlai, urlai forte.
"BEH, FORSE ADESSO NON SARò ALLA TUA ALTEZZA, MA LE COSE CAMBIERANNO DOPO CHE TI AVRò DETTO QUESTO" mi bloccai per un istante, mi chiesi se fossi sicura di volerlo dire sul serio e poi mandai a fanculo la mia coscienza logorroica "IO TI AMO E QUESTO AMORE CHE IO PROVO, VA ALDILà DEL SANGUE CHE SCORRE NELLE VENE, ALDILà DEL COGNOME, ALDILà DELLA CASA A CUI APPARTIENI. DAREI LA MIA VITA PER SALVARE LA TUA E, DAVVERO, NON SO DA QUANTO TEMPO LA MIA MENTE CONTORTA STIA PENSANDO A QUESTO, SO SOLO CHE SE CI SEI TU, NON HO BISOGNO DEL PARADISO!"
Mi ammutolii. Non ebbi tempo di pensare a ciò che avevo appena blaterato, o più precisamente, urlato ai quattro venti, le lacrime cominciarono a solcarmi le guance. Tutta 'sta scenata per uno stupido bacio...
Lui mi guardò con un'espressione indecifrabile: inizialmente interdetta e stupita, poi si tinse di rosso e le sue tipiche rughe da bullo si fecero spazio sul suo volto. "Tu non puoi AMARMI" ringhiò. "MA PERCHÉ?" dissi frustrata avvicinandomi cautamente a lui. "Perché sono un Mangiamorte."

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Место, где живут истории. Откройте их для себя