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BELLA SWIT
Era calata la sera ad Hogwarts e di Harry, Hermione e Ron non c'era traccia. Ero preoccupata, così decisi di andare da Remus, nonostante la stanchezza data dalle lunghe ore di lezione.
Dopo aver bussato alla porta del suo studio, Remus mi aprì abbastanza scomposto, con metà camicia sbottonata, la lampo dei pantaloni abbassata e i capelli che sparavano in tutte le direzioni. "Hey, ciao Bella, ascolta non è un buon momento" sussurrò tirando fuori solo la testa "Sì, beh lo avevo notato" dissi calma. Ero sorpresa e anche un po' delusa, insomma mi andava bene che lui si facesse una vita, ma egoisticamente parlando, avevo paura che lui mi lasciasse sola come avevano fatto tutti. E poi a lui ci tenevo incredibilmente.
"È meglio che vada" mormorai andandomene, ma lui mi prese il polso facendomi voltare di nuovo. "Aspetta Bella, posso spiegarti" affermò frettolosamente. "Remus, non c'è niente da spiegare davvero. Continua a fare ciò che stavi facendo" conclusi scostando malamente il mio polso dalla sua presa per poi dirigermi verso la biblioteca. Non volevo leggere, ma solo stare in silenzio, e lì potevo pensare tranquillamente e cercare di rilassarmi con il suono delle pagine sfogliate. Tutte le mie consapevolezza e speranze andarono però in fumo una volta entrata nella sala: quello che mi si piazzò davanti non prometteva niente di buono, ne' di tranquillo o rilassante.
Draco e Pansy Parkinson facevano finta di studiare sfoggiando un livello di recitazione parecchio professionale, che però non ingannò me, che ero rimasta paralizzata ad osservarli tra uno scaffale di libri e l'altro. Gli schiocchi dei baci non si sentivano, ma le lingue erano virtuose nei loro movimenti e si spostavano anche più in basso rispetto alle labbra. Le loro mani si infilavano in posti che non si potevano vedere, ma si potevano intuire, e nel momento in cui le dita di Pansy Parkinson superarono la camicia di Draco, pensai che forse sarei stata l'unica a non poter mai entrare in contatto con il suo pallido petto nudo.
Draco spostò lo sguardo verso di me e subito dopo mi sorrise gelido. Quella era la sua vendetta? Fui convinto di sì, da come continuava ad amoreggiare in modo ancora più passionale e viscido, guardandomi imperterrito.
Mi voltai dall'altra parte e corsi via con le lacrime agli occhi. Ancora una volta stavo piangendo per lui: faceva sempre così terribilmente male e quel dolore non riuscivo a placarlo, era più pesante quel giorno... A tratti non riuscivo a respirare, così andai in bagno e mi chiusi dentro, cercando un luogo appartato per potermi calmare del tutto. Feci uscire dell'acqua congelata dal lavandino, avevo bisogno di svegliarmi da quello stato. Mi sciacquai il viso e poi ebbi un'idea folle. Sembrava che l'acqua mi avete drogata: ormai non agivo più razionalmente, ma c'era qualcosa che mi diceva dove andare.
Mi asciugai velocemente la faccia e arrivai all'ufficio di Remus. Bussai insistentemente finché un Remus un po' più ordinato rispetto a prima mi venne ad aprire. "Hey, Bella, ascolta mi dispiac-" Non lo lasciai neanche finire di parlare che mi buttai tra le sue braccia, prendendogli il viso nelle mani e baciandolo. Lui chiuse la porta alle nostre spalle, sapevo che anche lui lo voleva, non mi avrebbe mai rifiutata.
Ci staccammo poco dopo, quando rimanemmo senza fiato "E questo era?" Chiese sorridendo divertito e sconvolto allo stesso tempo. Io distolsi lo sguardo, ero appena tornata in me. "Ehm, scusa Remus, non so cosa mi sia preso" mormorai tremante. "Tranquilla" disse cingendomi i fianchi con le braccia per poi avvicinarsi alla mia faccia "Era voluto da entrambi" sussurrò con voce roca. "Il problema è che l'ho fatto inconsciamente, scusami Remus, davvero, è stato uno sbaglio" dissi guardandolo con espressione mortificata. Vidi che aveva cambiato espressione: nella sua faccia c'erano un miscuglio di emozioni, tristezza, delusione, felicità, stupore... Tutte queste emozioni per un bacio! Si allontanò da me come scottato "Remus" lo richiamai. "No, Bella, non parlare. Ho capito, tranquilla. Siamo due adulti: tra noi è già finita da tempo. Non ci ricadremo" affermò alla fine con convinzione. Vidi che si era fatto forte, aveva gonfiato il petto mostrandosi come il lupo mannaro che era quando si risparmiava di essere mansueto.
"Posso dormire con te, stasera?" Chiesi poi avvicinandomi a lui e abbracciandolo da dietro. "Come sempre" lo sentii sorridere, "Come sempre" ripetei stringendolo di più, sorridendo. Lui accarezzo con le dita le mie braccia legate alla sua vita, si voltò e mi guardò negli occhi per qualche secondo. Mi lasciò un bacio sulla fronte e mi cinse le spalle. Sapevo ritornare a casa con un piccolo gesto.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Where stories live. Discover now