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DRACO MALFOY
Quella mattina mi svegliai con i raggi del sole puntati addosso come spilli accecanti. Avevo gli occhi appiccicosi e sentivo un vuoto all'altezza dello stomaco. La mia schiena era spezzata dalla posizione in cui avevo dormito e il collo dolorante schiacciato dallo schienale della poltrona.
La prima cosa che mi passò per la mente fu la discussione che avevo avuto con Blaise. Ero letteralmente a pezzi, ma avevo dormito troppo. Mi stiracchiai e andai a farmi una doccia dopo essermi tolto l'uniforme stropicciata. Mi guardai per qualche secondo allo specchio: ero pieno di graffi, cicatrici e lividi, ed ero terribilmente dimagrito. Avevo i capelli scompigliati, gli occhi stanchi e occhiaie che si sarebbero potute notare a chilometri di distanza, ero molto più pallido del solito e mi davo i brividi da solo. Stavo affogando nella mia depressione un po' alla volta, la sua morte mi aveva ridotto così, come sicuramente aveva fatto con chiunque altro le volesse bene.
Mi sfregai la pelle con la spugna come se fossi sporco di sangue, mi insaponai per bene con il bagnoschiuma più costoso che possedevo, ma poco mi importava, io avevo bisogno di un profumo che conoscevo bene, che sapeva di vaniglia, di vita, di girasoli, di nuvole.
Ci misi un po' per sistemarmi impeccabilmente, ma gli occhi non potevo cambiarli. Quel dolore si sarebbe riflesso nelle mie iridi come in uno specchio.
Affrontai la mattinata bevendo il mio solito caffè nero, poi andai a lezione di Pozioni. Anche Piton era cambiato, ogni giorno più spento, ogni giorno più svogliato e ubriaco, un po' come Lupin, un po' come Potter, come Ginny Weasley. La luce che ci illuminava era svanita e noi eravamo svaniti un po' con essa.
Avevo evitato qualsiasi contatto con la realtà fino all'ora di pranzo, quando entrai in Sala Grande e notai che avevo gli occhi dei Serpeverde e metà Grifondoro addosso. Li ignorai e mi sedetti al mio solito posto. Guardai come sempre davanti a me, al suo tavolo, per cercare il suo sguardo. Faceva sempre più male non incontrare i suoi occhi e vedere quel posto vuoto. Avevamo deciso di lasciarlo libero in suo onore, perché nessuno avrebbe mai potuto sostituirla, ma dentro di me pensavo che sarebbe stato necessario nel caso lei fosse tornata. Ero patetico. 
Sentii una presenza vicino a me, girai leggermente il capo e vidi che c'era Pansy che mi guardava con un sorrisetto amaro.
"Allora, Dracuccio, come va?" Credeva di aver usato un tono dolce, ma potevo chiaramente percepire l'invidia per una persona che ormai non esisteva più.
"Non ho voglia di parlare con le sgualdrine" dissi sprezzante fulminandola con lo sguardo. Con un gesto della mano rovesciai il calice e il succo di zucca finì sul mio piatto, poi mi alzai e feci per andarmene ma lei mi bloccò, afferrandomi per un braccio e alzandosi a sua volta. Tutta la sala ci osservava in silenzio da quando avevo colpito il bicchiere. Lei si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò velenosa.
"Con questa sgualdrina ci sei andato a letto per dimenticare la ormai defunta Bella Swit." Non ci vidi più, sentii le guance andarmi a fuoco e riconobbi lo stesso mio vecchio fervore di quando ero ancora un ragazzino arrogante e spocchioso, di quando facevo i dispetti a Potter perché era entrato prima di me nella squadra di Quiddich. Mi avvicinai lentamente e lei indietreggiò fino a toccare il muro. Sapevo di farle paura, ma probabilmente avrei fatto paura persino a me stesso. La rabbia non è nulla quando non si hanno motivazioni, invece quella volta una ragione c'era ed era il dolore, un dolore che mi avrebbe potuto spingere a commettere persino un omicidio di massa.
"Se ti permetti a pronunciare il suo nome ancora una volta..." lasciai la frase in sospeso chiudendo per qualche secondo gli occhi. "Ti scaglierò contro cento fatture in un solo secondo, per farti capire cosa si prova a perdere l'unica persona per cui valeva la pena di vivere. Non ho più niente da perdere ormai e farei di tutto pur di sfogare la rabbia che ho dentro. Sono stato abbastanza chiaro?" Dissi guardandola negli occhi con sguardo intimidatorio. Mi allontanai da lei e mi voltai. Tutta la scuola si stava godendo lo spettacolo a debita distanza, ma con espressioni visibilmente incredule. Pensavano forse che Draco Malfoy si fosse rammollito per una ragazza? No, forse Bella mi aveva solo trasformato in un mostro peggiore.
"COSA AVETE DA GUARDARE VOI" urlai. Tutti si voltarono dall'altra parte e io uscii dalla sala a passo felpato, di cattivo umore peggio di prima. Andai nell'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure, ero il primo. Mi sedetti al nostro posto e i ricordi mi colpirono come un secchio di acqua ghiacciata.

Inizio Flashback

"Ci vediamo dopo nella torre di astronomia?" sussurrai cingendole i fianchi da dietro. Bella si girò dalla mia parte e mi mostrò un sorriso leggero che io amavo alla follia e annuí.
"Ciao, Draco" conclude poi prima di voltarsi. Il mio nome detto da lei era paradisiaco, era così bella, così pura, il suo odore così dolce ma aspro allo stesso tempo. Sorrisi anche io di rimando per poi uscire dall'aula.

Fine Flashback

"Tutto bene?" Una mano si posò gentilmente sulla mia spalla, destandomi dai miei pensieri. Era Lupin. Lo guardai negli occhi, quegli occhi stanchi che non ce l'avrebbero mai fatta a cacciare altre lacrime.
"Va tutto a puttane" dissi per poi togliergli la sua mano da sopra la mia spalla.
"So quanto possa mancarti, manca anche a me irrimediabilmente tanto" mormorò guardandomi negli occhi. Ci fu qualche minuto di silenzio, poi la campanella suonò in lontananza e gli altri alunni entrarono in classe. Niente avrebbe potuto distrarmi da lei quel giorno, nessuna lezione, nessun Blaise e nessuna Pansy. Ero volutamente assente, perché avrei trovato un modo per farla tornare da me.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Where stories live. Discover now