STRIPPER -kookv

~3~

Jungkook pov's

"Lisa per favore, sono già sfinito, non ho voglia di partecipare anche alla sfilata di Gucci" mi lamento.

"Jungkook mi ami?"

Ma è seria? La fisso sorpreso, la sua faccia in questo momento mi sta facendo incazzare.

"Va bene Lisa, tanto chi se ne frega se io sono stanco no?" ringhio e senza dire altro, vado nella nostra camera da letto.

Mi vesto dato che tra meno di due ore, dobbiamo essere a questa stramaledetta sfilata.

Accidenti a me che le ho detto che ci avevano invitati come coppia.

Mi vesto con un completo nero di Gucci, classico, mi trucco pochissimo, non per vantarmi ma non mi ritengo male, anzi sono un bel bocconcino.

Almeno dopo questa sfilata, me la darà senza problemi.

Sembro un assettato di sesso, ma sono in astinenza da parecchio tempo.

L'ultima volta che abbiamo fatto sesso è stato lunedì sera, ma non è stato nulla di eccezionale.

Per venire, mi sono fatto aiutare da Federica, la mano amica...

La vedo entrare in camera con un vestito bianco lunghissimo che accentua le sue forme perfette.

Mi avvicino e subito la bacio, inserisco la mia lingua dentro la sua bocca e iniziamo una bella pomiciata.

Stringo il suo sedere un po' piatto, ma va bene.

Ci stacchiamo.

"Jeon andiamo ora" dice intrecciando le nostre dita tutta contenta.

...

Mi siedo in prima fila, accanto da una parte ho mia moglie, d'altra mi ritrovo un ragazzo biondo, con delle lenti azzurre.

Ha un viso che dire perfetto, è poco. Ha un completo rosso di Gucci e un papillon slacciato apposta, deglutisco distogliendo lo sguardo da lui.

"Amore guarda com'è allestito bene, amo Gucci dopo se mi piace qualcosa me lo regali okay?" mi sorride mia moglie.

"Certo tesoro, dopotutto Gucci è Gucci no?" penso che dal mio tono di voce, si capisca benissimo il disgusto di tutto ciò.

C'è un marchio equivale l'altro no? Chi se ne frega se è Gucci, Versace o Chanel, l'importante è che sia comodo e che abbia un buon materiale.

Per poco la saliva non mi va di traverso sentendo la voce del ragazzo accanto a me.

"Offendere Gucci è come offendere la mia vita. La prossima volta stia zitto, o cambi posto. Le persone come lei a me mi disgustano" dice con tono melodrammatico.

"Come prego?" tossisco leggermente, non credendo alle parole che le mie orecchie hanno appena sentito.

"Ah ora capisco, oltre ai problemi con l'udito, probabilmente li ha anche con la vista. Ora si che si spiega tutto. Mi scusi non voleva offenderla" sorride cordialmente?

Che bel sorriso che ha...

Aspettate un attimo. Si sta prendendo gioco di me?

Mi sta prendendo per i fondelli?

"Gucci che ha di diverso da altre marche d'abbigliamento? Nulla, solo che sono riusciti a farsi un nome. Mi dispiace averti offeso non era mia intenzione. Ma lei è un maleducato
di prima classe" cerco di fare il maturo della situazione.

"Hyung sta per iniziare" si gira dall'altra parte ignorandomi completamente.

Lascio perdere.

Per tutto il tempo della sfilata, avevo le due persone sedute accanto a me, che lanciavano degli urli eccitati ad ogni modella o modello che passava.

Non so perché ma il mio sguardo finisce di nuovo sul ragazzo accanto a me.
I miei occhi seguono le sue labbra, e quando se le lecca, mordo istintivamente le mie.

Cazzo perché sento i pantaloni tirare?

Distolgo lo sguardo e mi impongo di non girare più la testa per nessun motivo.

"Scusami amore, ma il tuo completo è della stagione uscita in primavera?" chiede mia moglie al ragazzo seduto accanto a me alla fine della sfilata.

Ci alziamo.

"Si Tesoro, l'ho preso dalla sezione femminile tra l'altro, dato che ho un corpo minuto" parla guardando mia moglie.

"Wow sta meglio su di te, che su un modello" si complimenta lei.

Lui sorride fintamente.

"Tesoro puoi anche smetterla di contemplare la mia infinita bellezza, ne rimarrei più contento se i complimenti me li facesse suo marito, buona serata" dice lasciandoci di stucco.

Prendo la mano di mia moglie.

"Noi ora andiamo a casa"

Lei abbassa lo sguardo rattristita e annuisce senza dire una parola.

Inutile parlare della grande litigata avvenuta tra me e lei quella sera.