Venticinquesimo

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"È vero?" chiese Jungkook, costringendo così Yoongi a prendere nuovamente parola dopo aver ignorato l'ultima domanda postagli dal ragazzo.

Il corvino lo prese infine in considerazione, lasciandosi sfuggire un sospiro. "Non credi sia una pessima idea quella di origliare le conversazioni altrui" brontolò.

"Non è stato intenzionale" si difese il minore. "Sono uscito per vedere dove foste diretti per poi scoprire che stavate litigando"

"Non stavamo litigando" sbottò Yoongi.

Jungkook corrucciò lo sguardo all'aspra espressività del più grande. "Mi spiace. Di certo a prima vista era quella l'impressione."

"Poco importa"

Nel momento esatto in cui Yoongi auspicò nel dileguarsi del compagno, Taehyung raggiunse i due nell'atrio, perplesso sul motivo per il quale entrambi paressero infastiditi. 

"Cosa sta succedendo? Dov'è Jimin?"

"Nei servizi, probabilmente, dovresti andare da lui" asserì piattamente Yoongi, prima di voltare i tacchi e incamminarsi lungo il corridoio.

"Hey! La lezione incomincia tra poco! Dove stai andando?" lo chiamò Jungkook alle sue spalle.

Yoongi finse di non aver sentito, proseguendo nel camminare, ininterrotto.

"Vado a cercare Jimin" dichiarò Taehyung, dirigendosi nella direzione opposta e lasciando solo Jungkook. Quest ultimo inspirò profondamente, per poi rientrare all'interno della propria aula.

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"Sarà il caso di rientrare?" propose Taehyung.

Jimin annuì debolmente, chiedendosi se Yoongi sarebbe stato lì presente. L'avrebbe trovato una volta fatto ritorno?

Volse un'ultimo sguardo allo specchio, asciugandosi il contorno degli occhi. Gli apparvero lievemente arrossati e gonfi, ma quella non era di certo la peggior condizione in cui lo avesse visti. Jimin tuttavia non aveva intenzione di soffermarsi più di tanto sulla propria immagine, scostandosi dal riflesso. Se qualcuno si fosse accorto dei residui di pianto che trasparivano dal suo volto, poco gli sarebbe importato.

Si avviarono lungo il corridoio, fianco a fianco, Taehyung gettando sbirciatine al più minuto per assicurarsi che stesse bene.

Entrarono nell'aula nel momento esatto in cui l'insegnante apparve dal limitare del corridoio. Occuparono in rapidità i propri posti mantenendo il silenzio, contrastando le occhiate dei compagni di classe rivolte sulle loro presenze.

Jimin si accorse dell'assenza del corvino; spostò l'attenzione sull'amico, il quale su di lui a sua volta aveva già infisso lo sguardo, dopodiché lo deviò più in là, scorgendo la figura di Jungkook: anch'esso assorto nell'osservarlo.

Ma il ragazzo fece presto a prendere in considerazione un'ulteriore zona della stanza, dopo che nella sua mente riaffiorò il ricordo della conversazione con il maggiore.

Dov'è Yoongi?

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Yoongi sedeva nell'aula di musica, gli occhi ancorati alle proprie mani posate sui tasti del pianoforte a coda. Talmente era alta, tanto la frustrazione provata non gli permise di eseguire alcun movimento, come era in suo desiderio fare.

L'ambiente appariva vuoto, come al solito, fortunatamente non vi erano classi ad usufruirne lo spazio in quel particolare momento della giornata;  sebbene, adesso, per quale motivo ne stava facendo uso?

Yoongi aveva programmato di portarci la presenza di Jimin all'interno, sedersi al suo fianco ed eseguire un motivo al piano; qualche cosa che sarebbe stata in grado di trasmettere al ragazzo parole che con difficoltà riusciva a pronunciare, sentimenti repressi che dal loro manifestarsi venivano inibiti. 

Cry Baby║y.min║ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora