Quindicesimo

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L'agitazione stava prendendo possesso di lui secondo dopo secondo.

Sono malato?

Taehyung gli schiaffeggiò la testa, facendolo sussultare e portare d'istinto la mano sul punto dolente. "Hey, e questo per cos'era?" Jimin si accigliò, voltandosi verso l'amico che sedeva nel banco accanto al proprio.

"Hai lo sguardo fisso" disse il ragazzo con tono piatto; e quando l'altro corrugò nuovamente le sopracciglia con perplessità aggiunse "su Yoongi?" sottolineando con il tono della voce l'indiretto lo sapevi?.

Il viso di Jimin si abbassò, per poi direzionarsi verso il lato opposto della classe, tentando di scrutare con discrezione la postazione del soggetto in questione.
Nello stesso momento, Yoongi gettò un'occhiata su di lui, facendo sì che tra i due si creasse un contatto visivo che durò giusto il tempo di un sospiro.

Jimin voltò bruscamente il capo, incontrando i due amici intenti a trattenersi dalle risate a causa dell'imbarazzo del maggiore.

Non era nemmeno arrivata l'ora di pranzo e al ragazzo parve alquanto inverosimile trovarsi col suo Hyung, di nuovo. Il cuore del più piccolo aveva mancato un battito poco prima, non appena il corvino si era introdotto nella classe, mandandolo in uno stato di shock tale da farlo boccheggiare; gesto con il quale non aveva fatto altro se non attirare come un magnete l'attenzione di tutti sulla propria figura. Inclusa quella di Yoongi, che, aveva rivolto a Jimin un'occhiata di preoccupazione prima di concedergli un dolce sorriso e proseguire il tragitto verso il proprio banco.

Quella singolare sensazione dalla quale era stato travolto la sera precedente, mai l'aveva lasciato andare, contrariamente a quanto il minore aveva sperato, facendo sì che ogni qualvolta tentasse anche soltanto di poggiare un occhio sul maggiore, essa riavvampasse impetuosa in lui.

"Se ti piace diglielo e basta"

Jimin incominciò a scuotere con frenesia il capo. "No, non è affatto così! perché dovrei-lui non è-"

"Sono quasi certo che lui abbia una sorta di infatuazione nei tuoi confronti" aggiunse a quel punto Jungkook con una smorfia.

"Non è- non è quello che intendevo" Jimin si innervosì, deviando nuovamente lo sguardo sul soggetto principale di quell'impensabile discorso, giusto per controllare se anche quest ultimo avesse avuto la medesima idea, a suo stesso modo.

"Vedi, non riesci a staccargli gli occhi di dosso!" esclamò Jungkook in preda all'eccitazione, puntandogli il dito contro. Il ragazzo in tutta risposta gli schiaffeggiò la mano, tentando di metterlo a tacere, mentre Taehyung dal canto suo non faceva altro se non sghignazzare.

Numerose teste incuriosite orientarono simultaneamente la propria attenzione verso i tre, e Jimin poté solamente sperare che Yoongi e i suoi amici si limitassero ad ignorarli, in quanto le guance del minore divampando, avevano assunto una tonalità simile al porpora. Era terrorizzato all'idea di appurarlo.

"Vi odio" gemette.

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Jimin estrasse il consueto Kimbap dallo scomparto sottostante al propri banco, nel mentre in cui Yoongi si apprestava a volgere al termine i suoi compiti di matematica. Il corvino in principio aveva espressamente dichiarato di necessitare l'aiuto del minore, tuttavia sembrava che tutto stesse procedendo in modo fluido, nonostante stesse esclusivamente contando sulle proprie forze.

Jimin scartò il pacchetto, incominciando a mangiare, scrutando il maggiore mentre metteva nero su bianco numeri e lettere in completo silenzio.

Yoongi quel giorno indossava un maglione che andava a coprire l'usuale maglietta, dal momento che la temperatura esterna era più bassa del solito, e il più piccolo credette che non gli sarebbe potuta calzare più a pennello di così. Era un dolcevita di robusto spessore, che di tanto in tanto il corvino allungava sino al di sopra del mento.

Cry Baby║y.min║ITAWhere stories live. Discover now