Trentaduesimo

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"Jimin?"

Il ragazzo in questione sollevò il capo dalla spalla di Yoongi, sbattendo le ciglia. "Hmm?"

Il più piccolo si trovava nuovamente nell'abitazione del corvino, accomodato al fianco di quest'ultimo sul divano intento a contemplare uno show televisivo sul quale casualmente si era soffermato. Si mise ad ispezionare il profilo del volto dell'altro, catturandone ogni minima peculiarità, esaminandolo come fosse un'opera d'arte.

Yoongi mantenne lo sguardo rivolto sullo schermo del televisore, seppure in qualche modo sembrò che non lo stesse affatto realmente considerando. Gli parve distante. "L'ho detto ai miei genitori"

"Di cosa?" lo interrogò il minore.

"Di te" replicò il ragazzo, attendendo il trascorrere di una sottile pausa. "Di noi"

"È fantastico!" Jimin inizialmente sorrise, stringendo affettuosamente la mano del fidanzato permettendogli di intendere il suo esserne compiaciuto; tuttavia, quando l'espressione di Yoongi rimase invariata, il minore si allarmò. "Oh... non è forse andata bene?"

"Sarebbe potuta andare peggio" il corvino sospirò, fronteggiando finalmente il volto del ragazzo. "Mia madre non ha mostrato una qualche sorta di reazione mentre mio padre invece l'ha fatto. Abbiamo avuto una specie di litigio."

Il minore si corrucciò, dispiacendosi per il compagno. Si sentì in un qualche modo colpevole poiché i suoi genitori d'altro canto l'avevano accettato con una tale rapidità. "Mi dispiace Hyung" disse, afflitto. "L'hai tenuto dentro per tutto il giorno? Perché non me lo hai detto prima?"

"Non lo so, non volevo crearti preoccupazioni a scuola"

"Ma me le hai create adesso!"

"Non preoccuparti, è tutto ok"

"Sei sicuro?"

Yoongi dedicò al ragazzo un fugace sorriso, chinandosi in sua direzione e stampandogli un bacio sulla punta del naso. "Ne sono certo. Non mi ha rinnegato o cose simili, soltanto infastidito un po'." Jimin sorrise, accoccolandosi sull'incavo del collo di quest'ultimo. Il corvino gli scompigliò la chioma, alterando la posizione delle loro mani, in modo tale che le dita si intrecciassero.

"A patto che tu stia bene" annunciò il minore con dolcezza. "Sono sicuro che si tratti di un periodo transitorio e che infine lo accetterà"

"Già, lo spero"

I due ricaddero nella quiete, l'attesa di un momento prolungato, prima che Yoongi prendesse nuovamente parola.

"Ho paura che saranno scortesi con te se mai ti dovessero conoscere"

Jimin abbassò le palpebre, prossimo al calore dell'altro, incurvando le labbra. "Io non ne ho" dichiarò. "Sono convinto che i tuoi genitori siano a dir poco adorabili. Voglio dire, devi pur aver acquisito i tratti della tua personalità da qualche parte. Probabilmente sono soltanto in pensiero per te, ed è del tutto normale."

"Non conosci i miei genitori Jimin"

"Allora permettimi di farlo"

"Cosa?"

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Dopo aver speso parecchie energie nel convincerlo, Jimin riuscì, in qualche maniera, a persuadere Yoongi nel farlo rimanere nella sua abitazione sino al ritorno di sua madre. Suggerì, oltretutto, di accingersi ai preparativi per il pasto serale, in modo tale da determinare un effetto sorpresa. "Così si ricrederanno e anche a loro piacerò sicuramente!" affermò il giovane.

Yoongi esitò prima di assecondarlo, tuttavia non appena il fidanzato incominciò ad atteggiarsi esibendo gestualità adorabili per richiamare la sua attenzione, non fu in grado di resistergli.

Cry Baby║y.min║ITAWhere stories live. Discover now