Trentanovesimo

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Il nascere del giorno nuovo solleticò le palpebre indolenzite di Jimin. Egli stiracchiò le braccia stendendole verso l'alto e si sedette, lasciando che i suoi occhi si abituassero agli sfavilli della luce naturale che picchiettavano gentilmente il vetro della finestra, abbagliandogli il viso. Sbadigliò, sfregando le dita della mano sul cuoio capelluto, arruffandone le ciocche e spettinandosi ancor di più. Gli ci volle qualche istante per rammentare l'accaduto della notte precedente.

Non appena la presenza di Yoongi gli balenò nella mente, lo sguardo gli ricadde sul proprio fianco che si dimostrò esser vuoto. Il ragazzo si intrecciò alle coperte che lo avvolgevano per poter scrutare l'intero perimetro della stanza, nell'invano tentativo di scorgervi Yoongi che non si vedeva da nessuna parte, accorgendosi così della porta del salotto spalancata.

Si strofinò gli occhi un'ultima volta prima di sbarazzarsi del lenzuolo ed alzarsi in piedi. Si diresse all'uscita e si incamminò lungo il corridoio.

Un profumo alquanto gradevole gli pervase l'olfatto quando, socchiuso l'uscio della cucina, si addentrò nella stanza. Sorrise nel vedere il corvino sedere davanti ad uno squisito panorama: un piatto e dei pancake intrisi di sciroppo sfigurati dai rebbi di una forchetta.

Spinse completamente la porta d'entrata con un sorriso affrettandosi a raggiungere il compagno. Il maggiore sollevò la testa non appena si accorse della sua presenza, ricambiando il suo entusiasmo.

"Hey, fiorellino" disse con tono morbido Yoongi, ridacchiando alla vista della chioma mattutina del più piccolo. "Siamo carini oggi"

L'altro arrossì, prendendo posto accanto a lui. "Hai dormito bene?" gli chiese Yoongi, tagliando una porzione di pancake per poi accompagnarla alla bocca di Jimin, il quale si sporse per poterne assaporare un morso. Annuì dolcemente e, non appena terminò di deglutire il boccone replicò "Tu invece?"

"Sì, non c'è male"

"Come mai sei in piedi così presto? E da dove arrivano quelle frittelle?" si preoccupò Jimin.

Yoongi rise. "Presto? Non è affatto presto, sono quasi le due di pomeriggio"

Gli occhi del minore si spalancarono. "Di già?"

"Proprio così; e per quanto riguarda i pancakes, è stata tua mamma a prepararli per me quando mi sono alzato" spiegò l'altro. "E' appena uscita per fare la spesa ma mi ha riferito che ne farà degli altri al suo ritorno"

"Oh" vacillò Jimin. Era davvero così tardi? "Perché non mi hai svegliato prima? Ho dormito per troppo tempo!" 

"Non ho potuto farlo, eri talmente tenero mentre dormivi. E l'essere rimasti svegli fino alle due di notte ha contribuito a impedirmelo." Yoongi sistemò delicatamente le ciocche ribelli del ragazzo, che sussultò al calore di quel tocco.

"Oh" ripeté. "Hai per caso visto mio padre?"

"Sì, tua madre l'ha trascinato fuori casa con sé"

Jimin si abbandonò ad una risatina compiaciuta per poi alzarsi in piedi. Yoongi l'osservò camminargli di fronte, superandolo per raggiungere l'uscita, ma prima che potesse arrivarci gli chiese dove stesse andando.

Il giovane si girò e allora Yoongi non poté fare a meno di sollevare gli angoli della labbra, tanto grazioso gli parve. Quei suoi capelli arruffati e le guance piene desiderò inumidirli di baci. "Vado a vestirmi Hyung" sorrise Jimin, con un tono di malizia che non sfuggì all'altro. "Che c'è? Hai intenzione di unirti a me?"

Yoongi sollevò un sopracciglio. "Ti stai dimenticando di cosa sia successo la scorsa notte? O stai per caso cercando di cliccare sul tasto replay?" 

Jimin arrossì all'istante, perdendo la confidenza per proseguire il flirt "Me ne sono dimenticato" squittì prima di sgattaiolare fuori dalla stanza. Yoongi ridacchiò sentendo il picchiettio dei passi rapidi del minore. Ripensò all'incontro avuto con la madre del ragazzo, rammentando come gli fosse parsa ignara dell'avvenuto, arrivando quasi a credere che non avesse affatto visto nulla.

Cry Baby║y.min║ITAWhere stories live. Discover now