Decimo

218 12 1
                                    

Jimin si trovava con Taehyung e Jungkook all'esterno dei cancelli scolastici quando ricevette un messaggio.
Un messaggio da parte di Yoongi per l'esattezza.

Lanciò un'occhiata ai due notando come fossero animatamente coinvolti in una discussione su di un qualche tipo di gioco per il computer che Jungkook aveva comprato. Erano rimasti sul pezzo per tutto il giorno.

Si focalizzò nuovamente sulla schermata opaca del proprio smartphone, la notifica ancora lì, come una busta sigillata in attesa di perdere la propria integrità.

L'avrebbe dovuto leggere?

Jimin era certo che si sarebbe sentito estremamente in colpa se l'avesse ignorato, specialmente se l'anteprima del testo fosse iniziata con uno scusa.

Al diavolo

Sbloccò il telefono e cliccò sul messaggio.

Yoongi Hyung

Scusa se non ti ho raggiunto a pranzo Jimin. Ho avuto un contrattempo.

Jimin corrugò la fronte davanti a quelle parole, malgrado quelli fossero sicuramente vocaboli utilizzati per motivare la propria assenza con una spiegazione valida e di conseguenza porre delle sentite scuse. Quindi, nello specifico, il ragazzo non aveva reagito in quel modo a causa dell'atto di discolpa del corvino, piuttosto si era corrucciato alla parte del contrattempo-non gli avrebbe potuto semplicemente spiegare ciò che stava accadendo cosicché gli assidui pensieri che attanagliavano la mente del ragazzo si sarebbero placati?!

Tuttavia, subito dopo Jimin realizzò che Yoongi non poteva avere la benché minima idea di essere stato visto nell'aula di musica.
Immagino che mi stia comportando da egoista, di nuovo pensò, non sono affari miei, ma di Yoongi.

Jimin

Nessun problema

Dopo averlo inviato, credette che quella risposta suonasse esageratamente distaccata, troppo rude. Non avrebbe dovuto esplicitare in quel modo il suo malumore. Così aggiunse una faccina sorridente e spedì anche quella.

:)

Yoongi impiegò meno di un minuto a ribattere.

Yoongi Hyung

Ci vediamo domani, ho bisogno dell'aiuto del mio piccolo genio della matematica.

Jimin bloccò il piede a mezz'aria impedendogli di toccare terra e concludere il passo. L'aria appena inalata non raggiunse i polmoni.

'il suo piccolo genio della matematica??'

"Jimin? Perché sei così maledettamente lento?"

Sollevando lo sguardo, il ragazzo si inventò la prima scusa che gli era passata per la testa. "Sto solo scrivendo a mia madre" Mise in stand-by il proprio apparecchio riponendolo nella tasca, per poi raggiungere i compagni con una breve corsetta.

Nonostante percepisse ancora quella lieve gelosia, dovette trattenersi dal sorridere.

Avrebbe semplicemente potuto dire che gli serviva una mano a fare i compiti...

___

Jimin decise di sostare al supermercato all'angolo della strada, invece di camminare spedito in direzione di casa. Necessitava un momento di pace e tranquillità prima di tornare alla propria, monotona, quotidiana realtà; consapevole del fatto che una volta tornato alla sua amata dimora, lo avrebbero atteso una serie di ore interminabili da trascorrere sui libri.

Prese nuovamente posto nello spazio davanti alle finestre leggermente opache del negozio, nello stesso tavolo, come se quello oramai fosse divenuta la sua ubicazione stabile. Non c'era poi molto da guardare attraverso i vetri tuttavia; l'attività occupava solamente l'angolo di un'insignificante vecchia strada.

Cry Baby║y.min║ITAحيث تعيش القصص. اكتشف الآن