Terzo

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Il giorno successivo Jimin si svegliò più tardi del solito, almeno mezz'ora dopo, cosa che per i suoi standard non era affatto buona; non gli era mai piaciuto alzarsi in ritardo prima di andare in classe. Così si tolse le coperte di dosso e si affrettò a vestirsi e darsi una rinfrescata. Poteva soltanto sperare che la sua cartella fosse stata riempita con i libri corretti la sera prima, poiché quando uscì correndo dalla porta senza neanche aver fatto colazione, se la infilò sulle spalle e lasciò definitivamente casa.
Si fece di corsa quasi tutta la strada per arrivare a scuola (almeno metà), e quando annaspando afferrò il telefono per controllare l'ora una volta davanti all'entrata, scoprì con sollievo che era arrivato giusto due minuti prima che la campanella suonasse.
Si incamminò di fretta lungo i corridoi, finché non raggiunse la sua classe calciando la porta con il piede per aprirla. Quando la oltrepassò, erano presenti più o meno già tutti quanti, riuniti attorno ai vari tavoli a fare conversazione con i propri amici. Accanto al proprio posto c'erano Taehyung e Jungkook. Il minore era seduto sopra al banco del suo migliore amico; l'attenzione rivolta sulla sua figura, scrutandolo con occhi amorevoli e dolci. Ew

Jimin fece un respiro profondo, ammorbidendo l'espressione che gli si era stampata in volto, avvicinandosi alla sua sedia e sedendocisi senza proferire parola. I due parvero rianimarsi dal loro stato di trance non appena lo videro arrivare appresso.

"Buon giorno" disse Jungkook con un sorriso

"giorno" rispose Jimin con voce piatta

"Jiminie, andiamo; su con la vita" Taehyung gli diede un leggero colpetto sul braccio e gli rivolse un sorriso incoraggiante

"Non sono dell'umore" brontolò in risposta.

Incominciò a tirare fuori dallo zaino i suoi libri di testo, i quaderni e l'astuccio, pronto per iniziare le lezioni. La campanella suonò giusto un attimo dopo, facendo tornare Jungkook e Taehyung ai propri posti.
Il ragazzo sollevò la testa, guardandosi intorno fino a che non soffermó il proprio sguardo sul banco di Yoongi. Il corvino sedeva immobile, la testa adagiata sul tavolo.
Presumo che entrambi ci siamo svegliati con la voglia di vivere sotto i piedi.
Si ricordò poi che la prima lezione che lo attendeva era letteratura coreana, e che il libro inerente alla materia si trovasse quasi sempre nello scomparto sotto al banco. Aprì il cassetto dove effettivamente vi era collocato il ricercato volume... ma sopra la sua copertina c'era qualcosa che Jimin sicuramente non ricordava di aver riposto al suo interno.

"Cosa-?" farfugliò sottovoce.

Tirò fuori l'oggetto poggiato sul proprio libro scoprendo con sorpresa che si trattasse di una pietanza coreana che lo aggradava e non poco: un samgak kimbap. Se lo rigirò tra le mani per scorgere qualche possibile annotazione o evidenza che potesse suggerirne il proprietario.

E' stato Taehyung a metterlo qui?

Potrei quasi scommettere che l'abbia fatto soltanto per tentare di riappacificarsi con me dopo quello che è successo.
Sa benissimo che li adoro..

"Non abboccherò" si disse, riponendo l'oggetto sotto la scrivania, spingendolo proprio nell'estremità dello scomparto. Non appena fosse uscito dalla classe, pianificava di gettarlo direttamente del cestino dell'immondizia.
Devo soltanto resistere fino a quel momento all'irrefrenabile voglia di mangiarlo.

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Jimin sedeva con la testa poggiata al proprio palmo, nella solita tavolata della mensa scolastica. Ovviamente, Taehyung e Jungkook erano lì con lui, accomodati dall'altra parte, ridendo e parlando dolcemente l'uno con l'altro. Jungkook trovava divertente ogni cosa che usciva di bocca al ragazzo. Jimin era sul punto di farsi venire il voltastomaco.
Occasionalmente Taehyung se ne usciva con un "hai sentito Jimin?" per poi ripetere all'amico qualcosa che Jungkook aveva fatto

Cry Baby║y.min║ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora