16 - Le bugie hanno le gambe corte

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LILI

"Come fanno a passare sempre così velocemente le vacanze qui?" La voce quieta e tenera di mia sorella mi fa sorridere lievemente e quando mi giro a guardarla, la vedo intenta ad osservare quella che una volta era la nostra bellissima camera, ora un po' più vuota.

"Non lo so, pidocchio" sospiro già malinconica, anche se alla partenza mancano ancora due giorni. I miei occhi saettano nuovamente sulla figura di Barbara per poi ritornare a vagare per l'intera stanza spoglia.

"Le foto che abbiamo fatto a capodanno?" Mi chiede voltandosi e cercando di forzare un sorriso. Noto che sta ricacciando indietro le lacrime, ma come oramai ho imparato col tempo, non la devo e non la posso obbligare a parlarmi.

Quando se la sentirà, verrà lei.

"Chelsea e Libby me le hanno date ieri pomeriggio, è stato divertente. Sarebbe stato bello se fossi venuta anche tu" le porgo le numerose foto che ci siamo scattate l'altra notte con quella che è stata la nostra compagnia di amici prima di partire, e faccio trapelare dalla mia voce una nota nostalgica.

"Ci tenevano che venissi" aggiungo, allontanandomi leggermente da lei per prendermi una felpa, e la sento sospirare in modo rumoroso.

"Non ne avevo molta voglia" noto dallo specchio che scrolla le spalle e, anche se questo suo comportamento mi sta innervosendo non poco, non le rispondo e agguanto le nuove scarpe da ginnastica che Leah mi ha regalato per Natale.

"Come vuoi. Io adesso vado a correre, ne ho bisogno, sarò di ritorno tra un'oretta okay?" Annuisce distrattamente continuando a tenere i suoi occhi fissi nelle varie polaroid e un sorrisetto tradisce quell'espressione inquieta che da qualche giorno a questa parte le dipinge il volto.

Subito il senso di colpa mi assale: non voglio lasciarla sola in questo momento solo perché devo sfogarmi io. Non voglio mollarla qui per i miei interessi.

"Anzi, sai che ti dico? La voglia di uscire mi è passata, ti va se ci guardiamo un film insieme? Faccio anche i popcorn!" Alla mia esclamazione, lo sguardo di Barb si distoglie dalle fotografie e si punta sul mio viso.

Una scintilla di felicità attraversa i suoi occhi, capisco da ciò quanto questa proposta risulti allettante alle sue orecchie, ma poi scuote la testa e si avvicina a me, prendendomi una mano e con e accarezzandomela con movimenti dolci e delicati.

"Non serve più che tu mi faccia da babysitter, Lili. Starò bene anche da sola finché tu sarai via" il tono deciso ma allo stesso istante affettuoso con cui pronuncia queste parole riesce a convincermi e prima che possa cambiare di nuovo idea, indosso velocemente le mie scarpe e comincio a correre più lontano che posso.

***

"Ti preoccupa?"

"Un po'"

"Ma quando sei tornata hai detto che stava bene"

"Apparentemente" mi sporgo lievemente dalla porta che mi separa dal salotto, nel quale mia sorella è collassata già da una buona mezz'ora.

"Devi portarla da quella dottoressa di cui ti aveva parlato Cole. Ci sono andato anch'io, e mi ha davvero aiutato" l'intonazione tranquilla e tenera di Niall riesce a calmarmi un pochino, ma poi quando ripunto gli occhi su mia sorella sento un nodo formarmisi in gola.

"E se si arrabbiasse?" Chiedo preoccupata continuando a guardarla, e lui mi risponde con un semplice sospiro stanco.

"L'ha capito anche lei che le serve un aiuto, Lili, e la prima che deve darglielo sei tu" annuisco convinta. So che ha ragione ma Barbara è imprevedibile e non sapere come potrebbe reagire mi spaventa.

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