17 - La brutta copia di Bonnie e Clyde

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COLE

"E allora che cazzo stai aspettando a baciarmi?" Appena urla quelle parole e spalanca in modo teatrale le braccia, mi pietrifico sul posto.

L'ha detto sul serio?

Anche lei sembra accorgersi, solo quando nota il mio sguardo sconvolto, cosa ha appena pronunciato e impallidisce. Le guance, che molto spesso hanno un colorito acceso, ora sono bianche come il latte e la visione di una Lili a tal punto imbarazzata e impacciata, mi fa scoppiare a ridere.

Lei mi guarda, sembra ancora più allibita, e solamente quando i suoi occhi incontrano i miei e un sorriso spontaneo le nasce sulle labbra, solo in questo momento capisco che se non lo faccio ora, non ne avrò più il coraggio.

Mi faccio improvvisamente serio, ma lei sembra non accorgersene neanche e io approfitto del suo momento di distrazione per raggiungerla a falcate, prenderle il viso tra le mani e appoggiare le mie labbra sulle sue, poco dopo aver visto un suo sorrisino.

Appena le nostre bocche vengono in contatto, il mio cuore fa una capovolta. Lei posa una sua mano sopra alla mia e si avvicina ancora di più al mio corpo mentre io non mi stacco, ancora voglioso di provare questa sensazione.

Continuo a sentire le sue labbra incurvate all'in su, in un sorriso che anche se non vedo mi fa venire le vertigini.

È delicata in questo momento, non sta affrettando tutto, non sta chiedendo di più, si sta semplicemente godendo il nostro piccolo momento, come me. È proprio come me l'ero immaginato.

"Suppongo che dovrò quei soldi a Camila" sussurra, quando ci stacchiamo per riprendere fiato.

"Se osi rovinare il nostro primo bacio parlando di mia sorella giuro che ti mollo qua" le alzo il volto, che è ancora stretto tra le mie dita, e le sorrido sghembo. Lei non perde un istante in più e prima che me ne accorga le nostre lingue sono di nuovo a contatto.

"Non riusciresti mai a lasciarmi qui, da sola. Dopo questo"

"Probabilmente no" le rispondo e segue una sua fragorosa risata dopo la mia affermazione. Almeno la faccio divertire.

Di punto in bianco, però, si incupisce e mi guarda negli occhi. Ora non mi bacia o ride più, mi guarda soltanto con un sorriso fiacco in viso, e mi basta questo per capire cosa mi vorrebbe dire. Cosa mi dovrebbe dire.

"Non ci provare, Lili" la avverto allontanandomi bruscamente da lei. All'improvviso distacco dal suo calore e dal suo corpo rabbrividisco e vedo che anche lei ci sta soffrendo, ma lascia ricadere le braccia pesantemente nei fianchi e sembra sul punto di piangere mentre giocherella con gli anelli che porta alle dita.

Lo fa quando è nervosa. E in questo istante sembra che lo siamo entrambi.

"Mi rifiuto di allontanarmi da te per loro. Io non ti lascio andare via" lei spalanca gli occhi e vedo che barcolla dopo aver udito le mie parole. Probabilmente si sarebbe aspettata una sfuriata da parte mia, o una resa, o una mia uscita ad effetto dalla camera.

Ma stavolta non scappo. Da lei non voglio farlo.

"È da tutta la vita che mi impedisco di essere felice" la mia voce quasi si spezza quando pronuncio queste parole e i suoi muscoli facciali si addolciscono in modo evidente.
So che con lei non mi dovrei vergognare a piangere, mi ripete spesso che la mia sensibilità è una delle mie forze più grandi, ma davanti a lei non voglio mai mostrarmi così.

Non voglio deluderla, voglio farle vedere che ce la faccio. Che sono più forte.

"Sono incasinata fino al midollo, Cole. Ho tanti di quei problemi a cui pensare che-"

impara a conoscermi | SPROUSEHARTWhere stories live. Discover now