23 - Il manuale d'amore

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LILI

"Bloccalo o giuro che ti butto il telefono fuori dal finestrino"

"Ma è Dyl..."

"Ed è uno scassa anime!" Mia sorella svolta gli occhi alle mie parole e sbuffa rumorosamente rimettendo, per fortuna, il cellulare all'interno della borsetta senza rispondere al biondo.

Certo che quel ragazzo quando ci si mette riesce proprio a mandare tutti all'esasperazione.

"Magari la prossima volta cerchiamone un'altra di scusa per sparire"

"Ehi! I corsi di skateboard sono reali!" Barb distoglie lo sguardo dal mio e incrocia le braccia al petto, come faceva spesso da bambina.

Permalosa.

"Puoi spiegarmi perché non potevamo semplicemente andare alla libreria del centro? Stiamo uscendo fuori città per un libro che quasi sicuramente non esisterà"

"Intanto si chiama manuale" la correggo, e credo che se in questo momento potesse rompermi l'osso del collo, lo farebbe con piacere. "E poi non potevamo rischiare così tanto. Cosa gli avrei detto se mi avesse trovata a comprare un libro di consigli in amore?"

"Avresti potuto dirgli che era per un'amica"

"Scusa meno plausibile del corso di skateboard"

***

"Così questa è la città dove è cresciuta Joyce?" Annuisco, senza degnare mia sorella di uno sguardo e continuando a muovermi freneticamente.

È da mezz'ora che sto cercando di orientare questa maledetta mappa che sono riuscita a fregare in un negozietto di souvenir, ma ovviamente quella stronza della mia gemella non mi aiuterebbe neanche se fossi in punto di morte.

Aspetta, ovest si trova a destra o a sinistra?

"Chissà cosa l'ha resa così battona" mi giro verso Barbara con gli occhi fuori dalle orbite, anche se l'osservazione nei confronti di Joyce in un'altra occasione mi avrebbe fatta ridere.

"Ma insomma, Barb! Non riesco a trovare questa maledetta libreria e tu continui ad insultare in ogni lingua quella donna! Non ci provi neanche, a darmi una mano"

"Rilassati, pidocchio. Sarà nei paraggi"

"I paraggi me li sognerò e basta, di questo passo"

"Ragazze, avete bisogno di una mano?" Una ragazza dai capelli corvini si avvicina a noi, sorridendo amorevolmente e tirandosi via un paio di occhiali da sole. Due pozze azzurre ci scrutano con un'espressione tra il divertito e il curioso.

"Sì, ti prego! Non siamo di qui e cercavamo una libreria"

"Vi consiglio questa, è la più grande di tutta Brooks e troverete di sicuro ciò che state cercando. Ha di tutto, letteralmente" ghigno per quel di tutto e mi giro verso la mora, che svolta gli occhi seccata.

"Di dove siete?" Ci chiede, sempre con tono cortese, la giovane dai capelli neri.

"Louisville" le risponde Barb, e vedo le labbra della ragazza schiudersi e le sue mani muoversi leggermente in un tic. Aggrotto le sopracciglia e con la coda dell'occhio lancio un'occhiata a mia sorella, accorgendomi che stava facendo lo stesso.

Qui sta per succedere qualcosa.

"Tutto bene?" Domando preoccupata alla corvina, vedendo il suo cambio d'umore improvviso. Lei annuisce e si gratta il collo goffamente, mentre dalle sue labbra scappa una risatina agitata.

"Scusate, ma ho brutti ricordi legati a quella città" il cuore comincia a battermi a ritmo irregolare nel petto.

Mantieni la calma. Questa frase può significare tante cose.

impara a conoscermi | SPROUSEHARTWhere stories live. Discover now