PROLOGO

670 30 43
                                    

LILI
Il caos più totale, ecco cosa regna in casa mia in questo preciso istante. Sguardi e parole piene d'odio, lacrime e oggetti rotti e scaraventati dappertutto. Grida di sfogo e di puro dolore.

"Mi fai schifo! Mi fai solo schifo!" Non avevo mai visto Mami in questo stato.

"Non ti voglio più vedere! Vattene da questa casa ora!" Continua ad urlargli addosso, senza smettere un secondo, neanche per respirare. Ha le guance bordeaux, dalle lacrime e dalla rabbia, gli occhi rossi e pieni di collera e i capelli completamente in disordine.

Continua ad agitarsi e ad attaccare mio padre, che si sta meritando tutte le parole orrende che in questo momento sta ricevendo.

"Non ti vergogni? Eh?" Questa volta è mia sorella a cominciare a strillargli addosso e a spingerlo, dando sfogo alla sua sfuriata.

"Hai rovinato tutto, cazzo! Tutto!" Continua a tirargli pugni sul petto e piange disperata. La prendo dalle spalle e la tiro verso di me, mentre la abbraccio forte.

"Lasciami Lili!" Non la ascolto e continuo a stringerla a me, finché anche io non collasso.

"Vattene via, ora" il tono duro e imponente di Casey mi fa venire i brividi, ma non mi stacco ugualmente dalla mia gemella.

"Non finché non me lo dite tutti" la voce gli esce in un sussurro, e si muove ormai in completo imbarazzo. Sembra quasi la prima volta che si aggira per le mura di questa casa.

"Ci hai distrutti e pensi che qualcuno ti voglia ancora qui?" Parlo finalmente io, attirando l'attenzione di tutta la famiglia su di me.

"Hai rovinato tutto quanto, tutto quello che per noi era importante e che avevamo costruito! Non potevi fare cosa peggiore, non potevi!" Gli arrivo davanti, non dando peso a quanto alta sia la mia voce e a quanto dure possano essere le parole che sto pronunciando.

"Esci di qui immediatamente e non osare mettere mai più piede in questa casa" lo guardo fisso negli occhi mentre il mio corpo comincia a tremare dai singhiozzi, e sento la piccola mano di mia sorella intrecciarsi con la mia.

"E vai dalla donna con cui mi hai tradita, perché tu una moglie non ce l'hai più!" Mamma butta con forza la fede nuziale e l'anello di fidanzamento sul tavolo, mentre si dirige a passo pesante fuori dalla cucina, seguita da mio fratello che le corre dietro velocemente. È solo in questo momento che la figura di quello che pensavo fosse il migliore papà del mondo, sparisce dalla mia vista.

Giro lo sguardo verso mia sorella che si accascia sul pavimento freddo e continua a piangere, mentre tira un urlo soffocato e incastra la testa in mezzo alle gambe. Le arrivo vicina e mi abbasso accanto a lei, mentre la abbraccio stretta.

"Ci sono io pidocchio, ci sono io. Lo sai che non ti lascio"

COLE

"Quindi spiegami, hai cominciato ad uscire con un uomo sposato e che ha anche tre figli? Ma che ti passa per quella testa, eh?"

"Io a momenti penso che non ce ne abbia una!" Urla con disprezzo questa volta mio fratello, dando man forte alla corvina.

"Ragazzi..."

"Ragazzi niente, mamma! Dio santo, ti costava tanto scegliere un uomo che non avesse già una famiglia?! Ma almeno lo sai che ora li hai rovinati, vero? Ne sei almeno consapevole?" Le parole escono dalla mia bocca senza che io sappia controllarle, ma poco mi interessa.

"Lo so! Lo so che ho fatto una cosa terribile, cosa credete? Ma al cuor non si comanda ragazzi, e io mi sono innamorata di questo uomo accidentalmente e..."

"Usi anche il termine accidentalmente? Sei un'adulta, non ci sono scusanti per ciò che hai fatto!" Continuo io imperterrito, in questo momento non me ne potrebbe fregare di meno se mamma è ferita, sono così arrabbiato.

"Mi hai delusa" dice solamente Mila, prima di uscire dalla cucina, mentre Dyl le corre dietro, senza aprire bocca. Sono rimasto solo io con lei e non riesco a rivolgerle la parola, tutto mi aspettavo ma questo, oddio questo no.

"Perché sei caduta così in basso, mamma? Cosa ti è successo?" Lei non mi risponde e mi guarda con gli occhi lucidi, prima di uscire e lasciarmi solo in cucina.

Mi butto a peso morto su una sedia e infilo le mani tra i miei capelli. L'unica cosa che spero ora, è di non ritrovarmi faccia a faccia con quell'uomo spregevole. E di non vedere mai e poi mai le facce disgustate dei suoi figli.

SPAZIO AUTRICE
Ciao belli! Come sempre spero stiate tutti bene
e che questo primo capitolo vi sia piaciuto, anche se so che è piuttosto corto rispetto a quelli che scrivevo solitamente.
È solo il prologo, però, e vi prometto che nei prossimi vedrete un quadro generale molto più dettagliato e chiaro.
So che forse vi sto lasciando con tanti punti interrogativi e che probabilmente starete capendo ben poco ma fidatevi, ne vale la pena.
Vi avverto già che penso a questo libro da mesi ormai, e ne sto ancora perfezionando certi aspetti.
Tratterrò temi davvero tanto importanti per me e vi chiedo di leggere con attenzione ogni singola parola, perché alla fine vi accorgerete anche voi che è tutto collegato.
I personaggi ve li ho già lasciati nel capitolo precedente, guardate bene i cognomi e mi scuso in anticipo se, effettivamente, le somiglianze non saranno coerenti, ma il tutto è fondamentale per lo sviluppo della storia.
Io per ora vi saluto e vi mando un bacio 🤍

impara a conoscermi | SPROUSEHARTWhere stories live. Discover now