22 - Finché ci sono io

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LILI

I funerali non mi sono mai piaciuti. A dire il vero, credo che a nessuno siano mai piaciuti e doverci partecipare, soprattutto quando la persona venuta a mancare non era di mia conoscenza, mi lascia un macigno sul petto e una sensazione di inadeguatezza indescrivibile.

"Non essere così tesa, ricordati che dobbiamo stare loro accanto" annuisco alle parole di mia sorella quando scendiamo dall'auto di papà e vediamo venirci incontro i tre fratelli Sprouse con i rispettivi genitori e Jaclyn. Sorrido debolmente a quest'ultima e Christian, e loro ricambiano la mia azione innocente.

"La funzione inizierà tra una decina di minuti" ci informa Joyce e io annuisco, guardandola per la prima volta, provando pena.

Ho sempre saputo che la colpa maggiore del tradimento era stata di mio padre e non ho mai cercato di difenderlo, ma lei sapeva fin dall'inizio che lui era sposato e aveva tre figli. Lei sapeva che lui aveva una famiglia, eppure niente l'ha fermata dal portarselo a letto.

È questo che mi ha sempre spinto a provare un certo odio per Joyce, che per quanto in questi mesi si sia sforzata comparire carina e gentile, ai miei occhi apparirà sempre come la donna che ci ha rovinati.

Barb non mi ha mai detto realmente ciò che invece pensa lei della donna che ora mi sta davanti distrutta, ma credo che le ragioni siano le mie stesse.

"Ci dispiace" spezzo il silenzio che era venuto a crearsi tra tutti noi, e gli occhi delle due sorelle Gilbert si fanno lucidi immediatamente. Sorridono lievemente a me e mia sorella, ma subito questo momento viene interrotto dall'arrivo di diverse persone, tutte vestite rigorosamente di nero.

Lynn e Joyce si allontanano per salutare i nuovi arrivati, e mio padre e Christian le seguono a ruota. Giro il volto verso il mio ragazzo che mi regala un sorriso, anche se noto quanto triste e stanco sia. Mi avvicino a lui e lo abbraccio di slancio, qualcosa di più non posso farlo ma non riesco a stargli totalmente distante.

"Hai dormito almeno un po' stanotte?" Sussurra al suo orecchio, stando sempre attaccata a lui. Sento che incastra il suo volto nell'incavo del mio collo e che ci strofina leggermente il naso.

"A dire il vero no" sospiro pesantemente e gli accarezzo la nuca, allontanandomi poi un po' da lui. Gli accarezzo le guance e lo guardo intensamente negli occhi, ricordandomi solamente dopo di essere in pubblico.

Maledetta relazione che dobbiamo tenere segreta.

Gli schiocco un semplice bacio sulla guancia, e per non destare sospetti lo faccio anche con Dyl e Mila. Purtroppo, dopo che Joyce ha cominciato a sospettare qualcosa su di noi, dobbiamo stare ancora più attenti, anche se ciò pesa a tutti.

Le campane della chiesa cominciano a suonare con un ritmo quasi ipnotico, e quando vedo arrivare davanti alle scalinate della grande struttura bianca un carro funebre, un sospiro pesante mi esce dalle labbra.

"Che l'ennesimo casino inizi" prendo a braccetto mia sorella, prima di entrare in chiesa.

"Amen"

***

"Credo di non essere mai stata così felice di essere tornata nella casa degli orrori" sorrido per la frase di Barbara, che mi ha sussurrato all'orecchio, e per il nomignolo che ha dato a questa abitazione.

Neanche un lutto può renderla più clemente.

Papà apre la porta e appena metto piede all'interno del salone, tiro un sospiro. Stavolta di sollievo.

"Che mangiamo stasera?" Barb butta malamente a terra la pochette nera che aveva abbinato al suo outfit e io la incenerisco con lo sguardo. Joyce si gira verso di lei distrutto e con un viso così tanto affranto ed esausto che quasi mi fa pena.

impara a conoscermi | SPROUSEHARTOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz