21 - Prendiamo per il culo la vita sessuale di Lili day

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COLE
Mi sveglio di soprassalto e devo anche aver spostato leggermente il letto dal balzo improvviso che ho fatto. Posiziono una mano sul petto, all'altezza del cuore, e comincio a respirare profondamente, cercando di regolarizzare il battito del mio cuore accelerato a causa dell'incubo appena avuto. Un battito po' troppo accelerato.

"Amore che succede?" Lili si solleva lentamente e riesco a vedere, grazie alla luce dei lampioni esterni che trapassa dalle tapparelle non del tutto abbassate, i suoi occhi leggermente lucidi per il sonno. La guardo teneramente e le accarezzo i capelli con delicatezza.

"Niente di importante. Torna a dormire" si sporge verso il comodino senza rispondermi e quando accende l'abat jour noto il suo viso corrucciato.

Altro che dormire, ora dovrò subirmi un interrogatorio di terzo grado.

"Non stai dormendo bene, recentemente"

"Non è che non dormo bene-"

"Non era una domanda, Cole" mi interrompe, sedendosi meglio sul letto e posizionandosi davanti a me. Mi guarda intensamente, per poi accarezzarmi una guancia. "Che succede?"

Prendo un lungo sospiro, fissandola negli occhi. Ho evitato di parlarle del fatto che in questo periodo sto mangiando poco, ho evitato di parlarne con tutti in realtà, ma lei deve essersi accorta di qualcosa, anche perché in questo momento i suoi occhi continuano a fare su e giù dalla mia figura.

"Sei dimagrito" afferma infatti guardandomi il viso, che riconosco anche io ora essere molto più scavato e pallido. Con tutti i casini che sono venuti fuori recentemente l'appetito molte volte veniva a mancarmi, e quando dopo troppo tempo mi abbuffavo, i sensi di colpa incominciavano a divorarmi dentro e le dita in bocca sembravano l'unico modo per alleviare il mio dolore.

"Non mangio moltissimo" decido di dirle una parte di verità, sia perché ormai negare che abbia perso notevole peso sarebbe inutile, sia perché merita di sapere.

Lei meriterebbe di sapere tutto, ma certe cose da dire non sono molto semplici.

"Fammi sentire l'alito" mi irrigidisco immediatamente quando pronuncia queste parole e deglutisco a fatica. Dovrei imparare a prevedere le sue domande.

Quando la mia ragazza vede che non le rispondo, e che tengo le labbra serrate, sospira rassegnata. Abbassa il capo e solo dopo qualche altro secondo capisco che stia piangendo. Subito il pentimento sembra quasi lacerarmi il petto e voler uscire, ma stavolta non per il cibo che ho ingurgitato.

"Lils" la richiamo piano, sollevandole il volto e accarezzandoglielo delicatamente. I suoi occhi lucidi e arrossati che mi fissano affranti mi arrivano al cuore, e lo frantumano in una miriade di pezzi.

"Hai ricominciato?" Mi chiede flebilmente e io, per la seconda volta, non le do risposta. Sembra quasi che in un primo momento la paura del suo giudizio superi la voglia di parlarle, ma poi mi basta incontrare quei suoi lineamenti rassicuranti e sinceri e tutte le scuse che volevo anteporre alla realtà, si dissolvono.

"È successo solo due volte, te lo giuro Lils, ed è stato per l'ansia e la situazione un tantino tesa in casa"

"Ti ho trascurato troppo!" Esclama, mantenendo una tonalità di voce bassa, visto l'orario tardo. Vorrei dirle che non deve sempre pensare a tutto lei, che non ho bisogno di una babysitter e che soprattutto niente di tutto ciò è colpa sua, ma le sue parole mi bloccano di nuovo. "Ti sto facendo del male, Cole?" Questa frase fuoriesce dalla sua bocca come una domanda, ma il labbro che le trema e che cerca di tenere fermo con i denti mi suggeriscono che a questa malsana idea lei non cerchi risposta, avendocela già.

impara a conoscermi | SPROUSEHARTWhere stories live. Discover now