2. gli orecchini

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Jimin's pov
Ero ormai sulla strada di casa. Era pomeriggio inoltrato e la città cominciava a colorarsi di mille luci e colori.

Camminare mi piaceva moltissimo. Adoravo percorrere lunghi tragitti, ammirando cosa avessi intorno.

Lungo la strada qualcosa attirò particolarmente la mia attenzione. Era il mese dei mercatini ed per tutta la città ce ne erano ovunque. Un sorriso radioso comparve sul mio viso, come se fossi stato un bambino che vede dello zucchero filato per la prima volta.

Camminando un piccola bancarella attirò la mia attenzione o meglio qualcosa su quella bancarella l'attirò.

Mi avvicinai per poter osservare più da vicino quell'oggetto che mi aveva attirato. Posai i miei occhi su un paio di cerchi dorati, semplici ma davvero bellissimi. Almeno ai miei occhi. Alzai il viso per potermi rivolgere al proprietario, al fine di conoscerne il prezzo.

-mi scusi?! Quanto vengono?-chiesi al signore della bancarella, che solo in quel momento mi resi conto essere un ragazzo. Probabilmente con qualche anno più di me e decisamente bello.

-per te dolcezza....6.000 won-mi dissi lui con un sorrisetto quasi perverso in viso, ammiccando un po' e mordendosi leggermente il labbro. Lo guardai perplesso e leggermente confuso.

*Perché si stava comportando così?*

-ehm....ok allora li pr...-non feci in tempo a finire la frase, che una mano li afferrò e li pagò prima di me, allontandosi poi senza aggiungere altro.

Rimasi immobile alcuni attimi, non riuscendo a realizzare a pieno cosa fosse appena successo. Era successo tutto così velocemente tanto da non riuscire ad impedirlo.

Mi voltai, dopo alcuni secondi, cercando il ragazzo che aveva compiuto quel gesto ma non vidi nessuno che potesse assomigliargli. Non che lo avessi visto bene dopo tutto. Feci un pesante sospiro, abbandonandomi all'amarezza di quella perdita. Volevo davvero quegli orecchini.

Mi voltai nuovamente, facendo trasparire un velo di tristezza sul mio viso per aver perso quegli orecchini così belli. Già lì immaginavo alle mie orecchie.

-dolcezza non essere così triste, se vuoi puoi avere il mio numero per farti tornare il sorriso-continuò quel ragazzo, risvegliandomi dai miei pensieri. Alzai il volto su di lui, potendo vedere un ghigno sulle sue labbra.

*Ci stava provando con me. Non voglio crederci*

-scusa ma non sono interessato, anche se sono lusingato-risposi, cercando di rifiutarlo in modo carino. Non avevo la testa al momento per iniziare a uscire con qualcuno. Anzi diciamo pure che non ne avevo alcun interesse.

In passato mi era capitato di innamorarmi una volta, ma non era andata affatto a finire bene quindi avevo rinunciato alla cosa. L'amore faceva male. L'amore non faceva per me.

-ma come?! non ti va di uscire con un vero uomo come me?-disse mettendo in mostra i pettorali, lasciandomi capire a pieno che fosse uno egocentrico.

*Aiuto. Uccidetemi per favore*

Mi misi una mano in faccia sospirando per quanto sfrontato fosse quel ragazzo.

-la risposta è sempre quella. Mi dispiace.-dissi per poi allontanarmi e tornare a camminare con le mani in tasca per il freddo che poteva percepirsi quella sera.

Ancora non avevo digerito di aver perso gli orecchini, ma forse alla fine non erano così importanti. Ne avrei sicuramente trovati altri, anche se non così.

*Se solo fossi stato più veloce, ora quelle meraviglie sarebbero state mie. Uff, perché quel ragazzo ha dovuto rubarmeli*

Camminando, camminando arrivai finalmente a casa. Aprii la porta e non sentii niente. Regnava il silenzio più totale ed era tutto immerso nel buio.

Mi avvicinai al tavolo del salotto, dove notai subito un biglietto scritto a mano, appoggiato sopra.

"Ciao tesoro, io e il papà siamo usciti per affari importanti. Torniamo tardi.
Ti vogliamo bene.

P.s
In microonde ti ho lasciato la cena, riscaldala e mangia. A dopo"

Feci come richiesto. Entrai in cucina, dopo aver abbandonato il foglio, accendendo il microonde. Attesi un minuto che fosse caldo e lo estrassi portandolo fino al tavolo in cucina. Mi sedetti ed iniziai a mangiare, pensando all'indomani ed al mio nuovo lavoro.

Fare il babysitter era il mio sogno da una vita. Fare figli e sposarmi era il sogno della mia vita. Avere una famiglia era il sogno della mia vita.

Mi chiedevo spesso come sarebbe stato il mio lui, sperando che fosse stato gentile e che mi avesse amato come nessuno prima d'ora.

Mentre scorrevo la bacheca di Instagram mi arrivò un chiamata dal mio migliore amico Taehyung. Eravamo amici praticamente da sempre e lui era come un fratello per me.

Jimin
Hey Tae

Tae
Ciao chim...come stai?

Jimin
Sto bene, stavo finendo di cenare

Tae
Ah allora ti ho disturbato....scusa

Jimin
No figurati, sono solo in casa i miei sono usciti

Tae
sei da solo? E ceni anche da solo.... è un po' triste no?

Jimin
Lo so, ma sai non ho avuto fratelli quindi.....

Tae
Hai me....sono come un fratello

Jimin
Giusto mio fratello non di sangue

Tae
Ok facciamo così....dieci minuti e sono lì, così guarderemo un film, mandando schifezze

Jimin
Ti adoro

Tae
Anche io...arrivo

Chiusi la chiamata ed un sorriso comparve suo mio viso. Lui era sempre stato così, sempre pronto a farmi tornare il sorriso. Sempre pronto a correre da me in ogni momento. Eravamo amici da sempre, era veramente come un fratello ormai. Eravamo cresciuti insieme ed eravamo sempre stati uniti.

Anche Tae come me voleva una famiglia ed anche lui voleva trovare l'amore. Chissà se lo avremmo mai trovato?

ANNEBBIATO DA TEWhere stories live. Discover now