11. credi che io stia giocando?

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Jimin's pov
Mi svegliai verso le 10 del mattino, con un forte mal di testa. Aver spezzato il mio sonno verso le 4 mi aveva distrutto. Mi sentivo stanco, spossato e pesante. Sembrava come se il mio corpo fosse stato preso sotto da un camion. Mi sentivo come se non riuscissi a fare niente, neache un singolo passo.

Nonostante i dolori che avevo, decisi di farmi coraggio ed alzarmi.

Mi alzai dal letto e mi diressi in bagno. Avevo tremendamente bisogno di una doccia lunga e rilassate per cercare almeno di alleviare un po' la mia stanchezza.

Speravo che il calore dell'acqua avrebbe allentato i miei muscoli e mi avrebbe dato un po' di sollievo.

Sentivo che mentre l'acqua scorreva sul mio corpo, mi sentivo un po' meglio ogni secondo, come se quell'acqua oltre a curare il mio corpo stesse curando anche il mio cuore.

Dopo una ventina di minuti, uscii e mi asciugai, vestendomi subito dopo. Mi rivolsi alla specchio, vedendo chiaramente due occhiaie enormi e mancate sotto i miei occhi. Facevo quasi paura. Bianco come un foglio di carta con occhiaie più nere del petrolio.

*Probabilmente un panda è messo meglio*

Feci un sospiro, rassegnandomi alla situazione per poi afferrare la maniglia della porta ed uscire.

Appena la porta si aprii, mi ritrovai davanti agli occhi Jungkook con un'espressione strana in volto.

Lo guardai qualche attimo per capire cosa volesse, in attesa che parlasse lui stesso, ma ricevetti niente.

Silenzio. Ecco cosa ricevetti come risposta. Lo guardai un altro po', finché non distolse lo sguardo tornando a fare ciò che stava facendo.

Stufo di aspettare dinnanzi a lui che non moveva mezzo muscolo per cercare di parlarmi, lo oltrepassai dirigendomi verso la cucina.

-non si saluta?-chiese quasi acido alle mie spalle, facendomi quasi cedere ai nervi. Non volevo dargliela vinta così feci l'indifferente.
-ciao-dissi, secco riprendendo il mio tragitto, seguito subito da lui
-ciao? Sei serio?-chiese ancora lui, con un tono che sembrava quasi irritato
-mi hai detto tu che volevi essere salutato-risposi io con tono sempre più indifferente, mentre prendevo del latte dal frigo, versandolo in una tazza.

-jimin, non mi va di scherzare ok?!-continuò con tono sempre più alterato
-sembra che qualcuno si sia svegliato male oggi-risposi ponendo la tazza dentro il microonde per scaldarne il contenuto.

Sentivo i suoi occhi su di me, mi stava incenerendo. Non mi scomposi continuando a fare cio che facevo, senza rivolgergli altre parole. Non potevo dargliela vinta così.

-dov'é la mia colazione?-chiese, non appena mi vide sedermi al tavolo con la tazza e dei biscotti in mano.
-non lo so, io non l'ho vista-risposi prendendo un biscotto pronto ad immergerlo nel latte. Non lo guardai minimamente, anche se i suoi occhi non si erano staccati da me neanche un secondo.

D'improvviso prese la mia tazza e l'ha buttò a terra, rompendola in mille pezzi.
-appunto non c'è-rispose, ormai arrabbiato. Io non mi scomposi e continuai a parlare tranquillamente, nonostante quel suo gesto mi aveva provacato un brividi di paura.
-fortuna non avevo molta fame-dissi, alzandomi e prendendo della carta per raccogliere i cocci e pulire il latte dal pavimento.

Nel giro pochi attimi, sentii una sua mano prendere il colletto del mio pigiama ed alzarmi facendomi adagiare contro il muro.
-credi che io stia giocando?-mi disse con gli occhi ormai incendiati

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora