68. stai più attento

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Jimin's pov
Erano passati ormai diversi giorni da quando Jungkook si era ammalato. Io ero diventato la sua infermiera personale H24, ma la cosa non mi dispiaceva affatto. Avevamo passato un sacco di tempo insieme e ne ero veramente felice.

Ogni giorno trascorreva tra risate e divertimento, tra coccole e teneri baci. Ormai ne ero dipendente. Ero dipendente dalle sue labbra, dai suoi tocchi, dalle sue mani e dal suo corpo.

Ogni volta che eravamo vicini, sentivo il cuore arrivarmi in gola e le farfalle muoversi violentemente nel mio stomaco provocandomi gioia. Un sorriso ebete si formava sulle mie labbra e non potevo che accoccolarmi a lui. Ormai ne ero certo, lo amavo. Lo amavo più di chiunque altro. Era l'unico che riusciva a capirmi a pieno e fino in fondo. Certo Tae e Jin facevano lo stesso ma con lui era ben diverso. Con lui potevo essere tranquillo sempre, potevo essere me stesso, senza veli. Sapevo che mi avrebbe amato e protetto sempre. 

Pensare tutto questo, mentre preparavo la colazione non era stata una buona idea. Avevo praticamente bruciato ogni cosa, perso tra i miei pensieri. Non ero stato neanche capace di cucinare due pancakes senza quasi essere costretto a chiamare i pompieri.

-fantastico Jimin, ora che cosa mangerete tu e Jungkook?-mi feci questo domanda retorica, sbuffando per aver sbagliato, per aver bruciato tutto, tirando il leccapentole nel lavandino prima di portarmi due dita alle tempie per la frustrazione del mio fallimento. Avrei davvero voluto fare qualcosa di carino per farlo stare bene di nuovo. Sapevo che adorasse i pancakes al mattino e volevo sorprenderlo. L'unica cosa che ormai poteva sorprenderlo era la cucina in fiamme.

-io mi accontento di poco-sentii la voce di Jungkook alle mie spalle all'improvviso, spaventandomi.

*Ecco fantastico Jimin, ora ha visto il casino che hai fatto...grande*

Feci un respiro profondo prima di voltarmi nella sua direzione, perdendo un battito alla sua vista. Era più bello del solito, i capelli scompigliati, la pelle radiosa nonostante non fosse ancora guarito del tutto, le labbra rosse ciliegia così invitanti da saltargli addosso in un nano secondo. Trattenermi era dura, molto dura. Ormai sentivo il bisogno di averlo. Sentivo di essere pronto a lasciarmi andare a lui, pronto ad unirmi a lui.

Ogni fottuta volta che i miei occhi incontravano i suoi, sentivo un brivido arrivare dritto, dritto al mio basso ventre provocandomi per il 90% delle volte un'erezione in poco tempo.  Non potevo evitarlo l'effetto che riusciva a farmi soltanto con il suo sguardo.

-kokkie...come ti senti?-riuscii a dire preso dall'imbarazzo con la consapevolezza che qualcosa si stesse svegliando.

-sto meglio, molto meglio....anche se a dire il vero avevo un po' di fame-mi rispose sorridendo, facendomi ripensare al fatto che avessi bruciato quello che stavo preparando.

Entrai nel panico per qualche istante, iniziando a muovermi, imbarazzato dalla situazione che si stava creando.

-scusami, ora vedo di prepar...ah!-non riuscii a finire la frase che voltandomi velocemente dietro di me urtai la pentola ancora calda, scottandomi con essa, portando automaticamente la mano a chiudersi intorno al polso appena scottato.

Kokkie subito si allarmò, sbiancando, correndo subito nella mia direzione.

-amore stai bene? Ti fa male? Andiamo in ospedale-mi disse afferrando poi il mio polso e cercando di trascinami verso la porta

-kokkie, non c'è bisogno sto bene. Mi fa solo un po' male, ma niente di grave-risposi io cercando di essere più convincente possibile. In realtà faceva più che male, bruciava ma comunque una cosa era vera non era niente di grave.

-ok, allora ti prendo del ghiaccio. Intanto vatti a sedere sul divano-continuò andando verso il congelatore, senza aggiungere altro.

-kokkie davvero sto bene, non c'è bisogno che tu....-cercai di dire ma lui alzò il dito, indicandomi in divano. Lo guardai divertito prima di accontentarlo.

ANNEBBIATO DA TEWhere stories live. Discover now