67. bacini

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Jungkook's pov
Aprii gli occhi, svegliato dai raggi solari che entravano dalla finestra. Mi sentivo accaldato e dolorante, senza capirne troppo il motivo. Sentivo di provare un freddo incredibile, ma allo stesso tempo di andare a fuoco.

Allungai un braccio, verso il lato dove solitamente dormiva Jimin volendo dare il buongiorno al mio ragazzo, come ormai facevo ogni mattina. Iniziai a muovere il braccio su e giù sul letto, non trovando il corpo che mi aspettavo fosse li. Aprii gli occhi di scatto, voltandomi verso la sua direzione allarmato dalla sua non presenza li.

Poco dopo la mia attenzione fu catturata da una testolina bionda adagiata sul bordo del letto che ricadeva verso il pavimento.

Sorrisi al quella visione, in quanto lo trovai estremamente adorabile anche in quel modo. Una domanda mi balzò in testa, come era finito a dormire in quel modo quando si era addormentato tra le mie braccia?

Mi alzai dal letto con lo scopo di prenderlo in braccio e farlo sdraiare nuovamente, così che potesse riposare al meglio. Sapevo che in quella posizione si sarebbe svegliato piú dolorante che mai e non volevo che ciò accadesse.

Non appena cercai di alzarmi, un capogiro si impossessò di me facendomi ricadere a sedere. Non riuscivo a stare in piedi. La testa mi girava molto con le tempie pulsanti che mi martellavano il cervello, al punto che iniziai a pensare che sarei potuto svenire se mi fossi alzato nuovamente.

Capii in quel momento che il mio piano non poteva essere portato a termine. Non riuscivo a stare in piedi, figuriamoci se avessi dovuto prendere qualcuno tra le braccia.

Mi sedetti sul letto, quindi, avvicinandomi a lui decidendo che la cosa migliore fosse svegliarlo e farlo riaddormentare subito dopo.

-minnie-sussurrai, accarezzando la sua testa delicatamente, prima di chiamarlo per una seconda volta e poi una terza. A quel punto lo vidi aprire leggermente gli occhi, sorpreso dalla situazione. Si portò delicatamente una mano verso il viso con lo scopo di strofinarsi l'occhio ancora semi chiuso per il sonno che non lo aveva abbandonato.

-che...cosa...-cercò di dire, quando si rese conto che lo stesso guardando sveglio e vigile.

Dopo alcuni attimi scattò sull'attenti, rivolgendomi subito l'attenzione avvicinandosi velocemente verso di me.

-kokkie...oddio, stai bene? Come stai? La febbre è scesa? Ti senti male?-iniziò a chiedere, bombardandomi di domande su domande. Era carino che si preoccupasse così per me.

Ridacchiai, richiamando la sua attenzione e portando una mano delicatamente sulla sua guancia.

-che hai fa ridere?-mi chiese confuso,con un broncio adorabile dandomi una pacca sul braccio.

-sei carino....mi gira un po' la testa ma credo che per il resto io stia abbastanza bene-risposi io, accarezzando la sua guancia dolcemente con il pollice.

-vado a prepararti un brodo caldo così passerà prima-disse, cercando di alzarsi ma lo afferrai per il braccio trascinandolo sul mio petto, tra le mie braccia. Avevo bisogno di sentire il suo calore a contatto con il mio corpo. Mi era mancato non sentirlo tutta la notte ed ora ne volevo un po'.

-tra poco amore, tra poco- dissi, stringendolo beandomi del suo dolce profumo. A quel punto si rilassò sotto le mie carezze e si lasciò andare di nuovo al sonno come feci io.

Passarono alcune ore, senza che me ne resi conto. Per mia fortuna o sfortuna, mi ero addormentato nuovamente non potendo rendermi conto di essere di nuovo solo finché non aprii gli occhi. Jimin non era lì, questa volta non dormiva neanche sul bordo del letto. Misi il broncio, accarezzando la sua parte di letto annusando poi il suo cuscino. Mi mancava già, chiedendomi dove effettivamente fosse. Sentii la porta della stanza aprirsi, rivelando la mia testolina bionda preferita con un vassoio in mano. Sorrisi vedendolo ed il mio cuore fece una capriola constatando la sua immensa premura e dolcezza di quel momento. Per tutto il tempo non aveva fatto altro che preoccuparsi per la mia condizione e per la mia salute.

-kokkie sei sveglio...ti ho portato un brodo caldo per aiutarti a guarire-mi disse posizionando il vassoio sul tavolino e mettendosi seduto accanto a me.

Mi lanciai sul suo ventre posandoci la testa ed abbracciandolo, subito dopo.
-dove eri? Mi sono svegliato solo, pensavo te ne fossi andato-dissi, stringendolo piú forte, accoccolandomi meglio.

-tranquillo, ero in cucina a farti il brodino. Non sarei mai andato via sapendo che stessi male e per lo più a causa mia-mi disse e subito alzai il volto per guardarlo negli occhi. Era visibilmente triste ed il senso di colpa si poteva leggere sul suo volto.

-cosa?-dissi, credendo di non aver capito bene, anche se ero certo di ciò che avesse appena detto.

-beh è colpa mia se stai male, se non avessimo fatto il bagno nel mare di notte ora non avresti la febbre-continuò mordendosi il labbro, abbassando lo sguardo

-piccolo, guardami...non è colpa tua ok?! È stata una mia idea fare il bagno di notte con 10 gradi, ma è ok. Non rimpiango niente, è stata una serata magnifica che ho trascorso con te. Sono contento che sia io quello che si è preso la febbre tra i due, se fosse stato il contrario sarebbe stata colpa mia e sarei stato divorato dai sensi si colpa. Non voglio sentire ancora uscire dalle tue labbra "è colpa mia" perché non lo è affatto mhh?!-dissi, guardandolo poi sorridere

-ecco così va meglio-dissi sorridendogli a mia volta catturando le sue labbra in un bacio velocemente a stampo. Non volevo che fosse triste per cose che non erano neanche vere. Non era stata affatto colpa sua, l'idea era stata solo mia ed ora era giusto che ne pagassi le conseguenze.

Francamente non rimpiangevo niente. Quel momento era stato uno dei più belli e felici della mia vita. Sentirlo così vicino, pelle contro pelle era stata una sensazione difficile da esprimere a parole. Se avessi potuto avrei preferito che il tempo si fosse fermato in quel momento, perché passare l'eternità accanto a lui mi sarebbe bastato per essere felice, non mi serviva altro. Lui ormai era la mia casa. La sua sola presenza voleva dire felicità per me.

-amore, forse è meglio che mangi il brodo prima che si raffreddi o non servirà a nulla-mi disse dolcemente lui, mentre mi beavo delle sue carezze sui miei capelli. Mi alzai di mala voglia, privandomi di quel piacere, mettendomi seduto contro la testata del letto. Lui fece lo stesso, mettendosi vicino a me e porgendomi la ciotolina con il brodino preparato dalle sue mani.

Non feci niente, sorrisi solamente con un ghigno in viso. Un'idea mi era appena saltata in testa e volevo portarla a termine. Lui mi guardava confuso, probabilmente chiedendosi perché non stessi afferrando la ciotolina che mi stava porgendo.

-piccolo, sai mi sento ancora molto stanco e senza forze...non è che per caso ti andrebbe di imboccarmi?-chiesi mettendo poi il broncio, cercando di essere più carino ed adorabile del mondo. Lo vidi sorridere in risposta, sporgendosi poi a baciarmi delicatamente le labbra. Cercai di intensificare quel bacio, ma subito lui si ritrasse sghignazzando.

-eh no amore, non posso permettere che ti stanchi di più del dovuto. Sei già senza forze, baciarmi troppo intensamente ti farebbe perdere ancora più forze. Non posso permetterlo-disse con un sorriso enorme sul viso tutto il tempo, guardandomi in segno di vittoria.

Abbassai lo sguardo prima di sussurrarre appena qualcosa
-lo hai fatto apposta....cattivo-

Lo sentii ridacchiare di nuovo, prendendo poi la mia mano e baciandone il palmo. Alzai lo sguardo, incrociando subito il suo. Quel contatto mi fece ritrovare la felicità appena persa e cercai di avvicinarmi di nuovo, ma nuovamente mi fermò mettendomi una mano sulla bocca.

-prima di il brodino, poi forse e dico forse ti darò un bacino-continuò, ridendo ricevendo tanti piccoli bacini da parte mia sulla mano che ancora era davanti alla mia bocca.

ANNEBBIATO DA TEWhere stories live. Discover now