87. girati

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Jimin's pov
Ero di nuovo caduto in tentazione. Dopo quello che mi aveva detto Jungkook, la tristezza si era riappropiata di me. Il gelato era di nuovo il mio migliore amico. Non facevo altro che passare dal letto al divano, mangiando solo gelato o patatine, ogni giorno.

Mi sentivo una tristezza addosso che mi impediva di fare qualsiasi cosa di concreto, se non mangiare e dormire. Non facevo una doccia ormai da giorni, non uscivo, non vedevo nessuno, stavo rintanato sotto una calda coperta attendendo la fine di quel tempo che ancora avevo di attesa. Erano passate altre due settimane ed ora per sfortuna della sorte ne avrei dovute aspettare altre due. Se quel ragazzo famoso non si fosse arruolato proprio ora, al momento Jungkook sarebbe qui con me a stringermi e baciarmi dolcemente. Solo il pensiero mi stava uccidendo.

Non ero arrabbiato con lui, sapevo che non dipendesse da lui. Ero arrabbiato con il sistema, con il mondo e con la vita. Più lo volevo a casa e più mi veniva tenuto lontano per una cosa o un altra. Mi sentivo così triste, mentre guardavo drama di coppie innamorate senza problemi e senza pensieri.

Anche quel pomeriggio ero sdraiato nel letto, con la mia vaschetta di gelato guardando un drama. Avevo appena finito una chiamata con Jin Hyung che mi chiedeva di vederci dato che voleva che mi distraessi, sapendo la situazione in cui mi trovavo, ma io gli avevo detto che non ne avevo voglia e che preferivo rimanere rintanato in casa. Nonostante le sue lamentele alla fine aveva abbandonato, lasciandomi stare.

Preso da un momento di sconforto più grande, mi tirai le coperte fin sopra alla testa, abbandonandomi al calore di esse sentendo gli occhi lucidi.

-avanti Jimin, ancora due settimane....ancora due settimane, puoi farcela-iniziai a ripetermi, cercando di motivarmi dal non crollare.

Chiusi gli occhi, cercando di abbandonarmi ad un sonno che mi avrebbe catapultato al giorno del ritorno di Kokkie, o meglio era quello che speravo accadesse.

Ovviamente quando vuoi lasciarti andate alle emozioni c'è sempre qualcuno che rovina i tuoi piani.

Infatti non appena chiusi gli occhi, iniziai a sentire il campanello di casa suonare. Volevo morire, avrei preferito una coltellata che dovermi alzare per socializzare con chiunque fosse alla porta. Decisi di ignorarlo, sperando che non vedendomi se ne sarebbe andato.

Attesi ed attesi, ma sembrava che la persona dietro la porta non voleva mollare. Suonava e suonava.

Sbuffai ormai stufo di quel suono, prima di togliermi le coperte di dosso e scendere svogliatamente a vedere di chi si trattasse. Sentivo la rabbia e la frustrazione dentro. Volevo stare da solo cosa non era chiaro?

Ormai davanti alla porta, l'aprii trovandomi davanti Namjoon.

-hey Hyung, cosa ti porta qui?-chiesi, cercando di fare in fretta così da tornare al mio sonno, cercando di essere più gentile possibile.

-ciao Chim, mi ha mandato Jin per portarti la cena-mi disse lui, sorridendo mostrandomi il sacchetto con il cibo. Sospirai cercando di sorridere, pensando se farlo entrare o meno.

La tentazione era tanta. Tutto quello che preparava Jin era spaziale, ma non sapevo se il gioco valesse la candela.

Alla fine lo stomaco vinse e mi spostai di lato così da permettergli di entrare in casa. Mi convinsi, auto dicendomi che sarebbe durata poco e che appena finito di mangiare se ne sarebbe andato.

Ci dirigemmo in cucina, posò il sacchetto sul tavolo iniziando a tirare fuori ogni cosa al suo interno. Vidi della carne, del riso e delle verdure.

-a quanto pare Jin Hyung ha pensato a tutto-dissi, con un sorriso spento, capendo da quel semplice pasto quanto si preoccupasse per me.

-si, lo sai come è fatto. Per lui tu e Tae siete come i suoi figli e non può non preoccuparsi per vuoi-mi rispose Nam, ricevendo un sorriso da parte mia in risposta.  Lo vidi girarsi, iniziando a cercare nei vari sportelli della cucina qualcosa.

-cosa cerchi Hyung?-chiesi, guardandolo con un'espressione confusa.

-chim, dove tieni la soia?-mi chiese e subito mi ricordai che l'avessi finita a pranzo e che quindi lì non l'avrebbe trovata.

-Hyung vado a prendertela di sotto, nel ripostiglio che l'ho finita a pranzo-dissi, alzandomi poi dalla sedia, dove ero seduto fino a quel momento, dirigendomi alle scale così da scendere e prenderla.

Non ne avevo molta voglia in realtà, ma lui era stato così carino da portarmi la cena, il minimo che potessi fare era prendergli la salsa di soia.

Arrivai davanti allo scaffale, inziando a cercarla. Non ci misi molto a trovarla sapendo esattamente dove l'avessi messa, quando però un dettaglio attirò la mia attenzione. Una bottiglia di olio si era rovesciata sul pavimento, sporcandolo.

*Fantastico*

Senza perdere tempo, presi dello scottex lì vicino e cercai di raccoglierne il più possibile, prima di prendere lo straccio e passarcelo sopra in modo da eliminarne ogni traccia.

Dopo quasi 20 minuti, avevo finalmente finito ed ora tutto era di nuovo pulito e profumato.

Afferrai la soia, ritornando al piano superiore, velocemente anche se svogliatamente. Attraversai il salotto, raggiungendo la cucina.

-non sai Hyung cosa è succ....-iniziai a dire aprendo la porta della cucina, quando mi bloccai vedendo ciò che avessi davanti. La tavola era perfettamente apparecchiata, con tanto di candela accesa e rose poggiate sull'isola della cucina.

Aggrottai le sopracciglia, non capendo niente di quello che stava accadendo.

*Sono sicuro che prima tutto questo non c'era. Ma poi lo Hyung dov'è?*

Mi avvicinai attratto dalle bellissime rose rosse, prendole in braccio ed annusandole. Erano davvero fantastiche e meravigliose, uno dei fiori più romantici che esistano. La mia attenzione venne catturata da un biglietto poggiato li.

*E questo?*

-per Minnie-lessi, rendendomi conto che fosse da parte di Jungkook, dato che solo lui mi chiamava in quel modo. L'ha aprii velocemente, appoggiando le rose così da avere le mani più libere. Volevo sapere cosa ci fosse scritto e cosa avesse organizzato per sorprendermi questa volta. Amavo troppo le sue sorprese sempre super dolci e romantiche.

"Piccolo,
Sono che queste due settimane per te sono state dure, sapendo che non sarei tornato prima di un mese. So che forse tra pochi minuti urlerai e sbraiterai dandomi dello stronzo, avendone tutte le ragioni, ma a mia discolpa voglio dirti che ti amo e che volevo farti una sorpresa che senza questo mio piano non poteva essere portata a termine. Ho mentito sul fatto di dover addestrare un nuovo ragazzo, avevo solo bisogno che tu lo pensassi per organizzare questa cena e la vera sorpresa che ho organizzato solo per te.

Spero capirai perché l'ho fatto e che penserai che ne sarà valsa la pena.

P.s. spero tu mi dica si

Ti amo
Jungkook"

Alzai lo sguardo, sentendo le guance bagnate dalle lacrime che stavano scendendo. Iniziai a guardarmi intorno, non vedendo niente che attirasse la mia attenzione al punto da farmi capire cosa stesse effettivamente succedendo.

Senza pensarci troppo uscii dalla cucina dirigendomi in salotto, volendo dare un senso alle sue parole, trovando una scatola enorme sul tavolino davanti al divano.

*Sono certo che prima non era lì*

Sorrisi avvicinandomi molto piano, con il cuore a mille ed un sorriso stampato sul volto, portando poi le mani ad aprire quella scatola trovando al suo interno un altro bigliettino.

"Girati"

Così feci, rimando di stucco ed iniziando di nuovo a piangere.

ANNEBBIATO DA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora