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Era domenica, il giorno festivo per eccellenza, ma Jisung era sveglio dalle 7.00, uscì di casa esattamente mezz'ora dopo e come previsto al centro della città dalla vetrata di un piccolo bar, scorse la figura, come sempre composta e bellissima di Lee Minho.
Il caso di Minho era diverso da tutti quelli che aveva affrontato e stava affrontando tutt'ora.
Jisung aveva bisogno di incastrarlo, di avere informazioni su dove sarebbe stato o cosa stesse facendo. Ormai era diventata una faccenda personale, eppure quando una volta Felix per puro caso gli chiese se lo odiasse, Jisung non seppe che rispondere.
Lo odiava? Bhe certamente era il compito della polizia evitare che la gente come Minho facesse del male alle persone. Quindi odiava quello che faceva, ma non trovò una risposta per Minho come persona.
Entrò nel bar e si sedette in un posto dove era ben nascosto da una pianta e da lì osservava il ragazzo.
"Posso portarle qualcosa?" Chiese la cameriera.
"Un succo d'arancia" disse senza distogliere lo sguardo da Minho.
Quest'ultimo continuava a guardare fuori mentre beveva il caffè.

Quando si alzò anche Jisung di conseguenza lo fece lasciando i soldi sul tavolo per poi seguire la sua preda a debita distanza.
Minho fece una passeggiata sul fiume e poi si diresse in una libreria.
-che libro starà guardando? Aish! sono troppo lontano non riesco a vedere-
"Ehi capo!"
Jisung saltò letteralmente in area urlando, facendo ridere Felix.
"C'è ben poco da ridere, tu mi vuoi morto"
"Nha, non mi piacerebbe investigare su come Minho si sia stancato dei tuoi appostamenti e abbia deciso di farti uccidere da uno dei suoi"
"Come fai a sapere che sto seguendo Minho?"
"Fai solo quello quando non sei in servizio... e a volte anche quando lo sei" alzò le spalle Felix.
"Tu invece che stai facendo?"
"Lavoro anche io"
"Su cosa?sul caso delle persone squartate?"
"Sicuramente mi sembra più urgente di Minho... non credo loro c'entrino con questa storia"
"Lo penso anche io" confermò Jisung
"Però se lo tieni d'occhio costantemente è utile per confermarlo"
"Dov'è che vai?" Chiese il maggiore.
"Gli strumenti che sono stati usati per squartare i corpi, non sono casuali, un normale coltello da cucina non potrebbe fare un qualcosa di così orrendo... voglio verificare un paio di cose e poi tornare a casa a fare una big maratona anime."
Jisung annuì per poi girarsi verso Minho che...
"CAZZO È SCOMPARSO!"
Corse via senza neanche salutare l'amico e si guardò intorno cercandolo ovunque, seguii la strada del fiume fino a trovarsi sotto un ponte.
"Dove cazzo è andato a finire?" Bisbigliò portandosi le mani mei capelli.
"Mi avevi perso Hannie?"
Jisung si girò di scatto trovandolo dietro di se con un sorriso divertito sul volto.
"Non ti stavo seguendo" provò a negare il poliziotto.
"Ah quindi era un tuo sosia quello al bar? E quello alla libreria?" Chiese portandosi una mano sotto il mento per fare scena.
Jisung sbuffò "non so di cosa tu stia parlando"
Minho rise "ma dai Hannie! I poliziotti non dovrebbero basarsi sulla verità?"
Jisung roteò gli occhi. "Come ti pare"
Poi posò gli occhi sul braccio di Minho.
"Come va la ferita?" Chiese
Era passata quasi una settimana, ma non si erano parlati, Jisung lo aveva seguito da lontano più volte, quello si, ma non avevano avuto rapporti stretti.
"Sto bene" lo mosse per farglielo vedere "sei preoccupato per me Hannie?" Chiese ridacchiando.
"Come ti salta in mente?" Spalancò gli occhi il più piccolo "e poi dovresti finirla di chiamarmi Hannie. Che sei mio amico? Mia madre?"
"Dai Hannie non fare tanto il prezioso" si avvicinò un po' a lui.
"Io son..." Jisung vide una figura sospetta dietro Minho in alto rispetto al ponte.
Si buttò subito su di lui e caddero insieme per terra coperti da una colonna che sorreggeva il ponte, appena lì dietro il rumore di uno sparo gli arrivò alle orecchie.
"Quanta diamine di gente ti vuole morto?" Chiese il poliziotto sporgendosi leggermente verso dove era arrivato lo sparo.
Quando abbassò lo sguardo sul ragazzo sotto di lui. Lo trovò con lo sguardo fisso su di lui e le labbra socchiuse, la sua pelle di porcellana risplendeva al sole e i suoi occhi passarono a fissare le labbra del poliziotto.
I due erano quasi incantati nel fissarsi a vicenda, quando un altro sparo li riportò alla realtà.
Jisung sbatté le palpebre un paio di volte e si alzò dal corpo di Minho.
Prese la pistola dal retro dei pantaloni.
"Non verrai a dirmi di non avere una pistola?" Chiese il più piccolo. "Dammi una mano"
Minho gli sorrise e tirò fuori a sua volta l'arma.
I due si sporsero iniziando a sparare alla figura incappucciata, fino a quando Minho gli colpì il braccio.
"Grande!" Sorrise Jisung saltandogli al collo istintivamente.
Minho sgranò gli occhi, ma strinse subito le mani intorno alla esile figura di Jisung che si staccò velocemente.
"Scusami" ridacchiò nervoso.
Minho gli sorrise, a lui infondo non era dispiaciuto per niente. Poi tornò serio "andiamo a vedere chi diamine è quel bastardo"

||Defenceless|| Minsung+Hyunlix Onde as histórias ganham vida. Descobre agora