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I ragazzi entraromo tutti nell'ufficio di Jisung perché era la stanza più grande della loro stazione per le operazioni speciali, Felix si mise seduto sulla scrivania di fronte a quella di Jisung che non apparteneva a nessuno, Minho e e Jisung erano seduti dietro la scrivania di quest'ultimo, Jeongin prese una sedia, Changbin sul bordo della finestra, mentre Hyunjin era appoggiato al muro.
"Allora" iniziò Felix prendendo dei fogli "innanzitutto abbiamo scoperto che il loro  obbiettivo è Lee Minho e lo hanno già attaccato due volte, quindi ha bisogno di protezione, un agente che stia con lui ventiquattro ore su ventiquattro, e quel agente, data la tua ossessione per lui, sarai tu capo"
"Io?" Chiese Jisung "te lo puoi scordare"
"Invece lo farai" incrociò le braccia Felix
"Sono io il tuo capo!"
Felix sospirò "guarda lo farei anche io, ma uno hai una mira più precisa con la pistola e due conoscendoti sbucheresti dalla tazza del cesso di casa mia per vedere se mentre si lava i denti Minho organizza i suoi affari... E sinceramente non mi va"
Tutti i presenti iniziarono a ridere, soprattutto Minho.
"Va bene va bene lo farò io." Si arrese Jisung incrociando le braccia offeso.
"La tua ossessione per me mi lusinga Hannie" gli sussurrò facendolo arrossire.
"Andiamo avanti" disse a Felix evitando lo sguardo del ragazzo accanto a lui.
"Hyunjin in quanto braccio destro di Minho può essere preso di mira, soprattutto per avere informazioni tramite torture, quindi anche lui dovrebbe stare con uno di noi"
"So proteggermi da solo" intervenne il moro
"Non ho dubbi su questo" disse serio Felix "ma due persone sono meglio di una, soprattutto se la conseguenza potrebbe essere essere squartati vivi"
Hyunjin non disse niente per un po', poi annuì "starai tu con me principessa?" Chiese con un sorrisetto.
"Non devi farlo per forza" disse Changbin al biondo, attirando su di se lo guardo infiammato di Hyunjin.
"Posso farlo" sorrise il biondo e Hyunjin tornò a ghignare.
Changbin fece un espressione di disappunto, ma non disse niente.
"Jeongin servono tutte le informazioni che trovi online e sui server della centrale su quel tizio, tutti i suoi contatti, familiari.
Chiunque possa avere a che fare con lui in qualche modo." Jeongin annuì ed iniziò subito a smanettare con il computer
"Sembri così professionale" fece finta di incantarsi a guardarlo Jisung.
"Ehi capo prendo solo le redini della situazione..." ridacchiò "c'è un'altra cosa..." tornò serio Felix
"Cosa?" Chiese Hyunjin
"L'uomo..."
"Si chiama Kim Woojin a quanto pare" disse Jeongin continuando a guardare lo schermo.
"Kim Woojin ha detto che mi avrebbero aggiunto su una lista... il che dovrebbe voler dire che c'è una lista"
"Avrebbe senso..." commentò Minho.
"Non sappiamo se sia una lista scritta a mano o virtuale... però ci sono delle persone che vogliono morte e se Lee Minho diventerà troppo difficile..."
"Andranno avanti per poi tornare una volta fatto il resto" concluse Jisung
"Esatto"
"Dobbiamo trovare questa lista"
"Per ora non abbiamo informazioni sufficienti per trovarla o capire chi può fornircela e non credo che Kim possa saperlo ha detto 'ti faccio aggiungere' non 'ti aggiungo'" continuò Felix
"Cazzo uno con te deve stare attento alle parole che usa" ridacchiò Hyunjin.
Felix gli sorrise.
"Bene. Direi che possiamo portarci il lavoro a casa, fino a quando non abbiamo nuove informazioni siamo con le mani legate" disse Jisung prendendo dei fogli dalla scrivania per poi alzarsi.
"Ora come ora è importante proteggere Minho" disse Felix scendendo dalla scrivania raggiungendo Hyunjin.
"Stiamo da te?" Chiese il moro
Felix annuì
"Allora devo passare a prendere delle cose"
"Hannie invece perché tu non vieni da me?" Propose Minho
"Nella tana del lupo" sbuffò Jisung, ma poi annuì.
"Perfetto!" Esclamò Jeongin "ci aggiorniamo domani"

Hyunjin e Felix andarono via con la macchina del più grande, mentre  Changbin e Jeongin si incamminarono verso la stazione degli autobus.
Davanti alla caserma rimasero solo Minho e Jisung.
"Meglio andare a casa" suggerì Jisung "non so quanto possa essere sicuro farci vedere in giro"
"Ma tanto ci sei tu che mi porteggi Hannie" disse con un sorriso radioso Minho, incantando il poliziotto per qualche minuto.
"Ogni tanto mi dimentico" scosse la testa iniziando a camminare.
"Di cosa?"
"Di quello che sei e quello che fai" disse serio Jisung
Minho si guardò le scarpe mentre camminava "io sono quello che vedi tu" disse piano, così piano che non seppe se Jisung lo sentì.
Invece lui sentì forte e chiaro, solo che non sapeva come interpretare quelle parole, ne la strana sensazione che avevano procurato nel suo petto.

||Defenceless|| Minsung+Hyunlix Where stories live. Discover now